Al volante come a casa

Anche Samsung sale a bordo. Cordani: “Saranno sempre più modulari e personalizzabili. Fondamentale la sicurezza”.

Sono arrivati in Italia senza far troppo rumore alla fine degli anni 90. Con qualche modello di cellulare a basso costo e dopo qualche anno sono diventati leader nel modo della telefonia. Loro i primi televisori al plasma e oggi producono modelli Qled connessi sino a 100”. Stiamo parlando di Samsung, un marchio talmente diffuso negli ultimi anni che quasi tutti hanno utilizzato almeno una volta un loro prodotto. Telecamere, display, sensori, computer. Insomma tutto quello che c’è nelle quattroruote moderne. Attenzione però quando si parla di auto si scrive Samsung ma si legge Harman International Industries. Questo il nome della compagnia leader nelle soluzioni tecnologiche per automotive che Samsung ha acquisito spendendo ben 8 miliardi di dollari nel 2016. Tra i suoi clienti tutti i maggiori costruttori automobilistici. Da Bmw a Ferrari, da Audi a Ford passando per Toyota, Subaru e molti altri. Infoteinment ma anche Adas e chi più ne ha più ne metta. Pochi sanno che Samsung ha addirittura creato una vera e propria auto, anche se prototipo. Si chiamava Samsung SSC-1 ed era una sportiva. E oggi come si rapporta Samsung al mondo delle automobili in cui l’elettronica è sempre più importante? “Per Samsung innovare a 360° significa aiutare le persone a superare i propri limiti all’interno della quotidianità di ciascuno attraverso un’esperienza multi-device, sempre e ovunque, facile ed efficiente”. Spiega Francesco Cordani head of MarCom di Samsung Italia. “Che si parli di nuove forme di mobilità urbana o di automobili la tecnologia Samsung si pone come facilitatore di esperienze di guida. A partire dagli smartphone e dai wearable della famiglia Galaxy come buds o smartwatch, che offrono la possibilità di connessione multidevice con i dispositivi computerizzati delle automobili. Questo, per esempio, permette di collegare il proprio smartphone all’auto non sostituendo il sistema di infotainment, ma semplicemente inserendosi al suo interno e permettendo di gestire quasi interamente lo smartphone utilizzando i comandi, anche al volante, della propria vettura senza distogliere lo sguardo dalla strada”. Gli utenti della strada vorrebbero trovare in auto un’esperienza simile a quella domestica? “Già in una ricerca di qualche anno fa l’istituto CSA Research ha analizzato i comportamenti dei cittadini di alcuni Paesi per scoprire quanto tempo viene passato in macchina, e il dato che ne è emerso è importante: in media gli europei trascorrono 4 anni e 1 mese della propria vita in auto. Il dato interessante, per quanto ci riguarda, è ovviamente quello italiano: ampiamente sopra la media. Si tratta infatti di 5 anni e 7 mesi a bordo di quattro ruote”. Continua Cordani. “Questi numeri sono sicuramente indicativi del tempo che in media le persone trascorrono nelle proprie automobili. È del tutto normale quindi che per molti l’auto sia considerata una sorta di seconda casa e l’esperienza più che simile a quella domestica deve essere connessa a quella domotica”. Quale potrebbe essere l’evoluzione della mobilità nei prossimi anni? “Oggi l’AI è diventato un aspetto dominante in moltissimi campi. E anche il futuro dell’industria dell’auto e della mobilità sarà sempre più rimodellato dall’intelligenza artificiale. L’auto del futuro sarà sempre più modulare e personalizzabile con diversi dispositivi interconnessi magari con smart things. E in tal senso -conclude Francesco Cordani- soluzioni di sicurezza come Samsung Knox giocheranno un ruolo fondamentale”.

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