Che ci insegnano quelle Tesla in coda?

Dopo il post polemico di un proprietario durante le vacanze è allarme ricariche. Tomasi ad di Autostrade per l’Italia: “Così stiamo elettrificando la nostra rete”.

Una volta la scossa te la dava una bella canzone a tutto volume, adesso è un problema. Soprattutto se hai un’auto elettrica. La ricarica è uno dei grossi temi che riguardano la mobilità a impatto zero, che è l’ideale, ma a certe condizioni. Come, per esempio, riuscire a gestire le ricariche, e i tempi relativi, senza eccessive difficoltà. Che scoperta, si potrebbe commentare. Ma un conto è la teoria, un conto la pratica. Durante le festività natalizie ha fatto il giro del mondo un video in cui 23 Tesla erano in coda a una stazione autostradale, nel nord-ovest dell’Inghilterra, in attesa del proprio turno di ricarica. A pubblicarlo su Linkedin, Dylan Sumbler, vice presidente di ABB, che ha spiegato di essere un felice automobilista elettrico da quattro anno, perché la mobilità a impatto zero è perfetta per i viaggi a corto raggio, andare a fare shopping, portare i figli a scuola. “Sono sempre stato invidioso dei conducenti Tesla”, ha scritto Sumbler, “della folle autonomia di chilometraggio che possono raggiungere e dell’opzione Supercharger presso le stazioni di ricarica Tesla… Ma, tornando da una vacanza in famiglia durante le festività natalizie in Scozia, sono stato davvero grato di avere la nostra fidata Land Rover Discovery 4, quando per un veloce pit stop a una stazione di servizio sono stato accolto da questo… che incubo! Alcuni aspettavano da più di un’ora e non si muovevano affatto e la coda si faceva sempre più lunga, 8 macchine in carica e 23 in attesa…. MOLTI conducenti Tesla davvero infelici. Sostituisco il mio veicolo elettrico a maggio e ciò che ho visto mi fa prendere in seria considerazione se una Tesla Model Y sia l’opzione giusta per me”. L’auto elettrica piace sempre di più e la Tesla in particolare. Proprio in Inghilterra, la Model Y è risultata la seconda auto più venduta a novembre. Ma oltre a vendere auto, bisogna creare le infrastrutture per la ricarica, altrimenti viviamo, appunto, di teoria, non di pratica. “Autostrade per l’Italia ha ridefinito la strategia del Gruppo consolidando il proprio modello di business sui temi della sostenibilità, della sicurezza degli utenti e puntando a una mobilità sempre più green e smart”, spiega a Il Foglio Mobilità Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia. “Questo approccio nasce dall’esigenza di fornire delle risposte concrete e credibili alle nuove sfide della transizione ecologica, che diventa sempre più urgente e necessaria nelle azioni che le aziende mettono in campo. Con il nostro progetto di elettrificazione della rete sviluppato con Free to X, società controllata da Autostrade per l’Italia, a partire dal 2021 abbiamo avviato l’installazione di stazioni di ricarica ultra-fast nelle aree di servizio di nostra competenza. Entro l’anno puntiamo ad attivarne 100, raggiungendo l’obiettivo di fornire agli utenti la possibilità di usufruire del servizio all’interno di un’interdistanza di 50 chilometri”. Il progetto Free to X, frutto di un investimento complessivo di 75 milioni di euro, ha come obiettivo quello di creare la più grande rete di ricarica ad alta potenza in Italia in ambito autostradale. Le parole chiave del progetto sono sosteniblità e velocità di ricarica. In ogni stazione vengono installati da 4 a 8 punti di ricarica multi-client, tra colonnine HPC (High Power Charger) e Multistandard, che consentono tempi di ricarica tempi medi di 15-20 minuti. Per dare copertura a tutte le tipologie di veicoli elettrici le Multistandard sono dotate di tre diversi connettori: due a corrente continua, uno a corrente alternata. Grazie ai pannelli solari installati sulle colonnine, la ricarica è al cento per cento green. Attraverso le app o card dei Mobility Service Provider, il servizio di ricarica si svolge in totale autonomia, 24 ore su 24 e sette giorni su sette. “Free to X”, prosegue Tomasi, “rappresenta una risposta concreta alla sfida della rivoluzione della mobilità sostenibile, a fronte di un mercato, quello dei veicoli full electric, in forte crescita. Miriamo anche ad andare oltre i confini autostradali, mettendo a disposizione i servizi di mobilità integrata all’interno dei centri urbani: un esempio è l’inaugurazione della stazione di ricarica elettrica presso l’Aeroporto di Linate, con dieci colonnine di ricarica. Sono infine orgoglioso di ricordare che la credibilità del nostro modello è stata certificata anche dal mercato finanziario. Solo qualche giorno fa, infatti, abbiamo emesso il primo prestito obbligazionario sostenibile, con una domanda da parte degli investitori pari a circa otto volte l’offerta, toccando i 6 miliardi di euro”. E cosa succede se l’auto parcheggiata in strada sotto casa ha le batterie scariche? Si usa un power bank per ricariche d’emergenza, esattamente come con gli smartphone. È un caricatore portatile delle dimensioni di un trolley (ma molto più pesante), che in mezz’ora può fornire l’energia sufficiente per percorrere fino a 60 chilometri. È l’evoluzione del classico caricabatterie portatile, che però adesso può essere anche noleggiato o si può richiedere il servizio di ricarica a società che effettuano il servizio. Certo fa strano vedere un trolley sul marciapiede collegato con un cavo a un’auto, ma ci abitueremo. Se abbiamo fatto il callo a una rivoluzione come la Tesla, siamo automobilisti pronti a tutto.

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