Mal di schiena mentre si guida: le considerazione da fare e la soluzione

L’utilizzo dell’automobile diventa nel corso degli anni via via sempre maggiore. Secondo uno studio del 2016 dell’Istituto CSA Research, la media europea del tempo trascorso in auto nel corso della vita sarebbe infatti di quattro anni e un mese. Dato che risulta ancor più elevato in Italia, dove il tempo passato in macchina sale a cinque anni e sette mesi, di cui tre anni e sei mesi come guidatore e il tempo restante come passeggero.

Da ciò deriva anche l’incremento di una delle problematiche tipiche del troppo tempo passato alla guida di un veicolo: il mal di schiena. Si stima infatti che circa l’80% della popolazione mondiale soffra almeno una volta nella propria vita di lombalgia ed il 20% addirittura almeno una volta all’anno. La causa risiede nella posizione tenuta al sedile, in associazione al tempo prolungato passato senza poter muovere la zona lombare e gli arti inferiori.

Il dottor Massimo La Russa, specialista in ortopedia e traumatologia a Torino per idoctors.it, ci spiega cosa comporta assumere una errata postura alla guida e ci dà alcuni consigli per evitare che ciò avvenga.

Cosa accade quando assumiamo una postura errata alla guida.

Ciò che accade alla colonna vertebrale quando ci si siede in automobile è una parziale riduzione di due delle sue curvature fisiologiche: la cifosi dorsale e la lordosi lombare, che tendono ad appianarsi con una conseguente contrattura dei muscoli. 

Il mantenimento di questa posizione forzata per lungo tempo provoca una contrazione prolungata dei muscoli che insistono sulla zona lombare, nello specifico dell’ileopsoas (un grande muscolo che abbraccia le vertebre lombari, originando dalla parte interna del bacino nella sua componente iliaca e andando ad inserirsi sui femori) e dei muscoli paravertebrali, che quando avranno la possibilità di distendersi, una volta abbandonata la seduta dell’automobile, incontreranno la difficoltà legata alla necessità di vincere la contrattura prolungata, che avrà provocato una riduzione dell’afflusso ematico e la conseguente riduzione dell’eliminazione delle sostanze di scarto prodotte durante il lavoro muscolare. 

A questo si somma l’azione indiretta dei muscoli contratti sugli spazi articolari della colonna, con conseguente schiacciamento dei dischi intervertebrali. A lungo andare questa azione, sempre uguale e ripetuta in direzione perpendicolare all’asse dei dischi intervertebrali, contribuirà alla degenerazione degli stessi con progressiva perdita di elasticità e di azione ammortizzante sulla colonna. L’iniziale indolenzimento della zona lombare lascerà pertanto spazio ad un dolore progressivamente sempre più strutturato e duraturo nel tempo.

Come tenere una corretta postura alla guida

Nel controllo della contrattura della colonna e nella gestione del dolore lombare, la postura assunta in automobile risulta fondamentale, assieme ad alcuni accorgimenti da tenere sempre presenti.

Innanzitutto hanno un ruolo importante nel favorire o meno il mal di schiena sia la forma e la posizione del sedile, che la posizione del volante. Importante è poi lo stile di guida nonché l’efficienza del sistema di sospensioni dell’automobile. Quest’ultimo, in particolare, se poco efficace provocherà una precoce stanchezza muscolare: i muscoli, già contratti per l’immobilità forzata, dovranno anche cercare di contrastare le vibrazioni che gli ammortizzatori dell’auto non saranno stati in grado di assorbire.

Esistono quindi alcune regole di igiene posturale che possono essere di supporto nella prevenzione del mal di schiena legato alla guida prolungata.

  1. Regolazione del sedile. Il sedile deve essere portato ad una distanza dal volante tale da avere le ginocchia semiflesse e da poter poggiare comodamente i palmi delle mani sul volante stesso. L’altezza deve permettere di avere i fianchi appena al di sopra delle ginocchia. Lo schienale deve essere flesso al massimo di 10°-20°, è assolutamente controproducente infatti guidare troppo sdraiati. Il poggiatesta dovrà trovarsi all’altezza delle orecchie, a circa 2 cm dal capo. Nelle automobili che ne sono provviste, risulta necessario regolare correttamente il supporto lombare assicurandosi che sorregga la parte bassa della schiena nella maniera migliore possibile, altrimenti si può fare ricorso all’utilizzo di cuscini che supportano la zona lombare assecondandone la fisiologica lordosi. 
  2. Regolazione del volante. La posizione del volante deve permettere una chiara visione di parabrezza e cruscotto. Le mani devono trovarsi poco sotto del livello delle spalle, mantenendo i pollici appoggiati al di sopra delle razze.
  3. Regolazione degli specchietti. Gli specchietti vanno regolati in maniera tale da non dover assumere posizioni stravaganti durante la guida.
  4. Regolazione del bracciolo. Il bracciolo va adattato in modo da poter poggiare il gomito destro senza creare asimmetrie rispetto alla linea mediana del corpo.

È poi consigliato togliere il portafoglio dalla tasca posteriore dei pantaloni in maniera da mantenere il bacino più orizzontale possibile e che l’entrata e l’uscita dall’auto avvengano senza eccessive torsioni del busto bensì con tutto il rachide in asse.In associazione a queste piccole regole, risulta inoltre fondamentale la necessità di effettuare delle pause frequenti durante il tragitto: è assolutamente controproducente guidare per oltre due ore di seguito ma, essendocene la possibilità, le soste dovrebbero essere anche più frequenti e accompagnate da qualche esercizio di stretching per lo psoas, per i muscoli paravertebrali, per i glutei e per i quadricipiti. E per coloro che soffrono cronicamente di mal di schiena, è consigliato infine l’utilizzo di una cintura lombare elastica, soprattutto durante le lunghe percorrenze.

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