Activesphere manifesto hi-tech di audi

L’ultimo concept della casa è un modello “fluido” che può diventare anche pick-up Longo: “E’ un laboratorio tecnologico di soluzioni da trasferire nelle auto di serie”.

Audi activesphere è il nuovo manifesto hi-tech del marchio. Frutto di una indomita ricerca di innovare, più che di stupire, la nuova concept car è “un laboratorio tecnologico, l’incubatore per tutte quelle soluzioni avveniristiche da trasferire in serie”, come ha spiegato il direttore di Audi Italia Fabrizio Longo. Nativa digitale, elettrica e con la guida autonoma di livello 4 (l’alta automazione che non richiede alcuna interazione umana nel funzionamento del veicolo), activesphere combina mondo fisico e mondo virtuale, dando vita alla mixed reality. A bordo, comandi e dispositivi trascendono la fisicità e diventano intuibili (solo) grazie agli appositi visori VR. Nell’abitacolo infatti il design non è più subordinato alla presenza di tasti e strumenti, anzi: i diversi elementi virtuali compaiono solo a richiesta, portando display e superfici touch non percepibili a occhio nudo, nel campo visivo del guidatore solo quando serve. Il cuore del sistema di gestione delle funzioni e delle informazioni di bordo è denominato Audi Dimension: il suo funzionamento è intuitivo proprio come nel mondo reale, ma si tratta di una interfaccia estremamente nuova, il cui inedito approccio olistico va oltre i contenuti della vettura, rendendo le sue potenzialità davvero elevate, sia sotto il profilo della sicurezza, sia nella gestione dell’ecosistema circostante. Con questa Audi, l’effetto “wow” è assicurato. Ideata e disegnata presso l’Audi Design Studio di Malibu, activesphere concept, cioè la quarta show car “sphere” dopo la roadster Audi skysphere presentata nel 2021, la Sportback Audi grandsphere e lo space concept Audi urbansphere dello scorso giugno, imbocca la strada tracciata dal brand tedesco verso la mobilità del futuro. Una destinazione sospesa fra vincoli ambientali e legislativi, per lo più (ir)razionali, e quel mix di tecno-lusso cui Audi si affida ormai da anni, che ha massicciamente contribuito alla popolarità del brand e dei suoi modelli. La piattaforma utilizzata è la Premium Platform Electric, sviluppata con Porsche: le forme filano via veloci, i passaruota sono marcati e il tetto “schiaccia” sul posteriore. Lunga 4,98 metri e larga 2,07, alta 1,60 e con un’altezza da terra variabile di 40 mm rispetto ai 20,8 cm di base, non ha un’etichetta precisa. Si potrebbe definire fluida, con la sua carrozzeria a configurazione variabile, lo stile muscolare da sportiva e la versatilità da pick-up. Infatti il vano di carico diventa un pratico pianale, basta premere un pulsante, et-voilà: il lunotto scorre in avanti, sopra al tetto in cristallo. Una paratia elettrica scorre a sua volta dietro ai sedili isolando l’abitacolo, trasformando il bagagliaio e schiudendo l’area di carico denominata “active back”. Uno spazio attrezzato persino per il trasporto di due e-bike, ma anche per le tavole da surf, mentre sul tetto ci sono le barre portatutto per sistemare gli sci e altre attrezzature per la tipica gita fuori porta. Ovviamente c’è la trazione integrale quattro, qui distribuita in due motori elettrici, uno per asse, per 442 Cv e 720 Nm di coppia, e la batteria da 100 kWh promette un’autonomia stimata superiore ai 600 km. Ideata per ampliare le possibilità di vivere l’emozione outdoor, grazie allo stile sofisticato dettato dal team guidato dal responsabile design del marchio Marc Lichte, esprime l’incontro tra l’eleganza delle forme e tutte le funzionalità dell’ecosistema digitale sviluppando interni dal design minimal e dalle linee fluide che donano una sensazione di spazio aperto. L’abitacolo assume così un’atmosfera nuova, in grado di offrire ai passeggeri un’esperienza immersiva come mai prima. È un’anticipazione del design dei futuri modelli dei quattro anelli? Facile, dato che Audi traduce spesso questo tipo di anticipazioni in produzione di serie, e solitamente lo fa in tempi relativamente brevi. Non stupiremo quindi se la prossima Q6 e-tron le somiglierà, condividendo la piattaforma Ppe pronta per gli 800 volt e seguendo anch’essa la strategia di sviluppo stilistico che, in Audi, insiste sull’interno e prosegue verso l’esterno, influenzandolo. Proprio come vuole l’attuale capitolato del design Audi che definisce in primis le linee e le caratteristiche dello spazio attorno ai passeggeri, sottolineando ulteriormente la strategia che predilige la centralità dell’uomo nello sviluppo della nuova mobilità. Un approccio che si traduce anche nell’attenzione del brand al tema della sostenibilità, cui punta dritto e con convinzione, forte di una innovazione forgiata nel rispetto ambientale che da tempo ormai ne caratterizza ogni nuova proposta.

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