La Formula E si mette in coda dietro alla Mini elettrica

A Roma in pista la “Pacesetter” del campionato. “Elettrificazione e John Cooper mandano un messaggio chiaro”

Mini Electric Pacesetter BMW

Mini Electric Pacesetter BMW

Ha debuttato lo scorso 10 aprile a Roma nella seconda tappa e terza gara del campionato di Formula E. Ha scortato i piloti già alla partenza e nei primi giri per colpa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia. Uno slancio di dinamismo e colori tra le facciate bianche dei palazzi e l’architettura razionalista del quartiere Eur. Il simbolo di un marchio che non rinuncia alla propria tradizione pur ambendo al futuro. La Mini Electric Pacesetter, nuova Safety Car del mondiale più ecologista che ci sia, è la versione sportiva, ispirata alla Mini John Cooper Works GP, della svolta elettrica del marchio Mini, spinta dalla proprietaria Bmw

Dopo il lancio della Mini Cooper SE, primo modello elettrico diffuso nel mercato mondiale dalla casa inglese, è arrivato anche il prototipo su pista. «Abbiamo già dimostrato come il divertimento di guida e la mobilità elettrica vadano per noi di pari passo», ha dichiarato Bernd Körber, Head di Mini, «questa Safety Car rivela una delle direzioni che potremmo prendere. Per me il messaggio è chiaro: elettrificazione e John Cooper Works rappresentano una buona combinazione». Le intenzioni di Körber lasciano presagire future produzioni di modelli elettrici John Cooper Works destinati all’uso su strada.

La Pacesetter si limiterà a riordinare, quando necessario, il caos scatenato dalle vetture del mondiale di Formula E nelle gare del 2021. Lo farà con il suo peso di 1.230 chili (130 kg in meno della Mini Cooper SE) e con una capacità di accelerazione da 0 a 100 chilometri orari in 6,7 secondi (7.3 secondi il tempo del modello standard). La minor pesantezza e la maggiore velocità della Safety Car sono dovute all’eliminazione dei sedili posteriori e all’installazione di elementi interni in fibra di carbonio, dal volante alla copertura della plancia fino ai pannelli delle portiere. Se la Safety è stata subito testata nella sua prima gara, uno speciale collaudo era già avvenuto lungo le vie di Roma. A suon di motori elettrici, la Pacesetter ha sfidato un treno della metropolitana, in uno spettacolare “circuito” in cui il Colosseo Quadrato ha lasciato spazio a quello originale, come raccontato in un’adrenalinica clip. Se Bruno Correia, da anni pilota ufficiale della Safety Car in Formula E, si è concesso il brivido di condurre una delle fonti di maggiore ansia per i romani, è stato Charlie Cooper, erede della famiglia fondatrice della John Cooper Works, a sedersi al volante di un mezzo in grado di non passare inosservato nemmeno di notte vicino la Basilica di San Pietro. 

Estetica a parte, l’investimento di Bmw è un ulteriore indizio dell’impegno della casa tedesca sul fronte della mobilità elettrica. Se nel 2022 non ci sarà più la partecipazione al mondiale di Formula E, i dati delle vendite del primo trimestre del 2021 sono però indicativi: la vendita di mezzi elettrici e ibridi plug-in è aumentata del 138,9%. Numeri che assecondando la strategia di Bmw, che prevede di avere una dozzina di modelli elettrici su strada entro il 2023. Il marchio Mini sarà il fiore all’occhiello della svolta. Si ipotizza che entro il 2027 la metà dei suoi esemplari venduti saranno elettrificati e che questi ultimi saranno gli unici a essere prodotti entro i primi anni del prossimo decennio.

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