La metamorfosi Alfa guidata da Tonale

Imparato: “Questa è l’auto della svolta per la nuova Alfa Romeo”Ibrida, anche plug-in è la prima al mondo dotata di certificato Nft

Tonale non è semplicemente una nuova Alfa Romeo. Non è neppure soltanto la prima Alfa Romeo elettrificata di una storia nata nel 1910. Tonale rappresenta la metamorfosi di Alfa Romeo. L’ultimo tentativo per risalire la corrente e tornare a livelli di produzione e vendita degni di un marchio leggendario sopravvissuto ai peggiori tentativi di distruggerlo nel corso degli anni. “Tonale rappresenta una svolta per tre motivi: porta Alfa Romeo nell’era digitale, avvia una rivoluzione nella relazione con il cliente e segna un passo chiave nella direzione che trasformerà il nostro Gruppo in un’azienda high-tech”, spiega Jean Philippe Imparato, il ceo venuto da Psa con un passato da alfista vero, visto che la prima auto su cui è mai salito da bambino era la Giulia di papà. È stato lui a ritardare il lancio del nuovo Suv compatto della Casa presentato come concept al salone di Ginevra 2019 e diventato realtà solo poche settimane fa. Cercava qualità.

Non voleva mandare sul mercato una nuova Alfa Romeo con vecchi problemi.  Per la svolta non basta il caro vecchio cuore sportivo, l’uomo al centro del progetto. Ci vuole di più. Serve una qualità assoluta, un passo avanti verso l’era digitale che sta contaminando anche il mondo dell’auto. Tonale vuole rappresentare tutto questo con una linea sportiva ed elegante, nuovi motori finalmente ibridi, un infotainment di nuova generazione. “Alfa Romeo deve essere un passo avanti ma senza alterare il suo DNA. Il primo passo non è stata l’elettrificazione, ma il software allo scopo di garantire il piacere di guida”. Tonale punta sull’ibrido per migliorare le prestazioni, moltiplicare il piacere della guida, non per risparmiare sui consumi. “È stata approntata una elettrificazione, con motore ibrido a 48 Volt – spiega Imparato – che sappia garantire all’automobilista il piacere di guida, la giusta potenza, le caratteristiche di un vero modello premium e la possibilità, in alcuni momenti, di viaggiare anche solo in elettrico. L’alimentazione ibrida plug-in, con una autonomia fino a 80 chilometri, garantisce una maggiore libertà di circolazione. Il motore turbodiesel, solo per l’Europa, va incontro alle varie necessità degli automobilisti nei singoliPaesi”.

Alfa Romeo non abbandona il diesel. Su alcuni mercati, per certe esigenze, ha ancora un senso. Anche perché i diesel di oggi sono più che rispettosi dell’ambiente. Carlos Tavares ha approvato un piano industriale che prevede il lancio di una nuova Alfa Romeo all’anno fino al 2026. Arriverà la prima Alfa Romeo elettrica. Arriverà il nuovo Stelvio. Non arriverà molto probabilmente una nuova Giulia, ma magari un modello più sportivo.  “Il primo obbiettivo è di produrre delle auto premium senza compromessi”. Tonale verrà prodotta in Italia, a Pomigliano d’Arco, una delle realtà produttive più avanzate nel mondo automotive, dove è stata realizzata una linea di montaggio dedicata con tecnologie d’avanguardia e livelli di automazione senza precedenti. Parola d’ordine qualità. Senza compromessi come sottolinea Imparato. È l’unica strada per rialzare Alfa Romeo che l’anno scorso in Europa ha immatricolato 23.332 auto. La metamorfosi alfista punta anche su un nuovo rapporto di fiducia con il cliente. “Il primo obbiettivo di Tonale è far tornare tanti alfisti che sono andati via e trovarne di nuovi”, racconta Francesco Calcara, responsable Marketing & Communication. “Tonale è la prima vettura sul mercato a essere dotata di certificato digitale NFT (non-fungible token). Basato su tecnologia “blockchain”, ed associato in maniera univoca, l’NFT di Tonale certifica la vettura al momento dell’acquisto, ed evolve a rappresentarne l’utilizzo nel corso del ciclo vita dell’auto, con assoluti vantaggi sulla protezione del valore residuo”, spiega con orgoglio alfista. Da Tonale in poi ogni Alfa Romeo si porterà dietro la sua storia. Un metodo per dare valore all’usato, per fare in modo che ogni Alfa sia certificata dall’origine.

Alejando Mesonero, il nuovo responsabile del design AlfaRomeo, fortemente voluto da Imparato, è arrivato che Tonale era già più che un’idea. Non è certamente questa una sua Alfa Romeo. Ma anche per lui è il manifesto di una metamorfosi: “Tonale è un’auto importante per due motivi: è il primo suv compatto di Alfa Romeo e la prima vettura elettrificata. rappresenta il primo passo di una grande storia che porterà Alfa Romeo nel futuro dell’elettrificazione. Chi lavora da noi sa che le nostre auto devono trasmettere un’emozione. Quando guardi la nostra storia, ma anche le nostre auto di oggi ti accorgi subito che in Alfa Romeo c’è una relazione tra il corpo e l’anima, tra la bellezza e la funzionalità. L’aerodinamica, l’ergonomia e ogni aspetto funzionale delle nostre auto sono vestiti da carrozzerie bellissime e completati da interni eleganti è quello che chiamiamo “Essential Beauty” ed è esattamente pensando così che è nata Tonale che connette il nostro passato al nostro futuro”. Tonale è disegnata attorno a poche linee. Semplici. Ha un look sportivo, ma non esagerato e quando ci si siede all’interno di un abitacolo costruito attorno al guidatore, ci si sente subito a casa perché il quadro strumenti a “cannocchiale” è un chiaro richiamo alla storia della Casa.

Il cuore Alfa Romeo è garantito da due livelli di elettrificazione, Hybrid e Plug-in Hybrid. Su Tonale esordisce il motore Hybrid VGT (Variable Geometry Turbo) da 160 CV, con un propulsore 1.5 benzina conturbo a geometria variabile abbinato alla trasmissione automatica a doppia frizione sette marce Alfa Romeo TCT con motore elettrico “P2” 48 volt da 15 kWe 55 Nm capace di far viaggiare le ruote anche quando il propulsore termico è spento. Per accelerare da 0 a 100 orari in soli 6”2 e avere un’autonomia in puro elettrico di 80 chilometri ci sarà invece la versione Plug-in Hybrid Q4 da 275 CV. “Con Tonale vogliamo creare emozioni, ma anche avere un’auto che possa essere utilizzata comodamente tutti i giorni – aggiunge Imparato –stiamo reinventando la sportività del ventunesimo secolo”. Ambizioso. Come il nome che si è scelto e resta nella tradizione dei grandi passi alpini italiani. 

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