La nuova vita del bulli: anche il mito è elettrico

Nato quasi per caso dall’intuizione di un olandese è diventato un’icona. L’erede è il Vw Multivan T7 eHybrid e presto sarà anche a zero emissioni. E’ un mezzo multiuso flessibile, connesso in rete ed ecocompatibile

Come si cambia, per ricominciare. Le parole di una canzone immortale vestono bene la transizione dal passato al futuro per quello che è stato un manifesto di un nuovo stile e che torna a vita in versione ibrida plug-in e, più avanti, completamente elettrica. Oggi si chiamerà Volkswagen Multivan T7 eHybrid ma nell’immaginario collettivo è diventato famoso come “Bulli”, nome che nasce dalla contrazione tra BUs e LIeferwagen (in tedesco significa furgone). Tra i due termini si rendeva però necessario un aggiustamento fonetico e fu quindi inserita una “L” che permise anche un’assonanza semantica con la parola tedesca “bullig”, che significa muscoloso, vigoroso. Aggettivi che non sono certo inopportuni per una creatura nata quasi per caso grazie all’intuizione di un importatore olandese, chiamato Ben Pon, che visitando uno stabilimento della Volkswagen a Wolfsburg vide un carrello semovente che era stato costruito per uso interno dopo che gli operai avevano letteralmente decapitato un Maggiolino che era stato scartato dalla produzione per alcuni problemi che lo rendevano non vendibile. 

Il signor Pon vide quella creatura e si mise a disegnare una bozza che aveva forme che al board di allora della Vw piacque moltissimo. Quei disegni andarono sul tecnigrafo dei progettisti e nel giro di un anno il nuovo Bulli veniva già testato prima di essere messo in commercio. Le radici sono quindi profonde fino al 1956 quando in uno stabilimento di Hannover-Stocken nacque il primo di una serie di oltre 9 milioni di prodotti che hanno ispirato, tra le altre, generazioni di Hippy. Il passaggio da veicolo a oggetto di culto è stato breve, Bulli ha scatenato la fantasia di migliaia di proprietari che lo hanno personalizzato, reso di fatto unico e venerato come solo gli oggetti iconici riescono ad essere. Al punto che il singolo valore di ognuno di questi pezzi da collezione è in alcuni casi diventato ai più inavvicinabile. 

Pensate che un modello del 1963, erano dunque passati solo sette anni dalla sua nascita, è stato battuto ad un’asta di Las Vegas per una cifra vicina ai 200mila dollari. La svolta fu davvero quella di fine anni sessanta, quando Bulli passò dallo status di mezzo di trasporto a quello di stendardo di una generazione che interpretava la vita nel modo meno compresso possibile. Anni di grandi sogni e impegni tutto sommato relativi. Tra questi anche quello di rendere unico il Bulli, riverniciandolo con colori vivaci, trasformandolo di fatto in un camper, magari con scritte o immagini iconiche. Divenne strumento ideale per viaggi non solo kilometrici e occasione di socializzazione senza pari e senza convenzioni. 

Oggi il mondo è cambiato, viaggia a velocità diverse e lo fa attraverso strumenti nuovi. Il moderno Multivan non abdica alla missione primordiale di vellicare la fantasia che nasce dal mito del lungo viaggio, da vivere in un ambiente spazioso, con motori efficienti e tecnologie di assistenza alla guida di ultima generazione. A partire dalla nuova motorizzazione ibrida plug-in su VW Multivan T7 eHybrid che sarà ordinabile in Italia a partire dalla fine del 2021 (le prime consegne sono previste all’inizio del 2022. I prezzi per il momento non sono ancora stati resi noti). Per quanto riguarda le motorizzazioni, la nuova Volkswagen Multivan T7 potrà essere equipaggiata con due propulsori benzina TSI (da 136 o da 204 cavalli) e con una specifica powertrain a tecnologia ibrida plug-in da 218 CV (sarà anche l’unica a disposizione per il mercato italiano nella versione eHybrid). L’unità 1.4 turbo-benzina da 110 kW sarà abbinata a un motore elettrico da 85 kW, il tutto gestito dal cambio automatico DSG a sette rapporti e da un pacco batterie da 10,4 kWh che garantisce un’autonomia in full-electric di circa 50 km. I posti a sedere sono sette e le misure complessive sono di quasi 5 metri in lunghezza e poco meno di 2 in larghezza mentre per vedersi da una parte all’altra bisogna essere alti più di un metro e 90. 

Il salto tecnologico è davvero rivoluzionario. Per la prima volta i sistemi di propulsione ed elettronici del Multivan sono basati sulla piattaforma modulare trasversale MQB. Sarà un Multivan flessibile, connesso in rete ed ecocompatibile, un veicolo a zero emissioni per la città e, allo stesso tempo, in grado di padroneggiare i lunghi viaggi verso le destinazioni più lontane. Nel ’22 arriverà in Italia anche una versione turbodiesel 2.0 Tdi da 150 cavalli. Durante il prossimo anno ad Hannover verrà inoltre costruito in grande serie anche il primo veicolo completamente elettrico di Volkswagen Veicoli Commerciali. Si chiamerà ID Buzz, o almeno questo è il nome al quale viene associato il progetto di un veicolo che sarà proposto in una variante per il trasporto passeggeri ed una per un utilizzo come veicolo commerciale. Nessuna certezza sulle caratteristiche tecniche, solo la sensazione che verranno prodotte diverse versioni con potenze e capacità di batteria differenti. Intanto è già partita la macchina celebrativa. 

Dal 15 al 17 luglio 2022 non prendete impegni perché il quartiere fieristico di Hannover diventerà un’area Bulli con un enorme campeggio. Arriveranno da ogni parte del mondo con Bulli di ogni tipo per celebrare un evento che manca dal 2007, anno del primo mezzo secolo di vita. Sarà anche un’occasione per il passaggio generazionale verso una modernità che il “bullista” ortodosso forse non accetterà del tutto. Ma servirà per intercettare nuovi segmenti commerciali, impossibili ormai da avvicinare senza una rivisitazione in chiave moderna tentando di non snaturare completamente un prodotto nato e pensato per un mondo che non c’è più.

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