Con EM90 Volvo prova a reinventare il monovolume

Destinato per ora al mercato cinese, può trasformarsi in salotto, camera da letto o sala da concerto. Con il pieno di tecnologia.

Cerimonia di lancio a Shanghai con la colonna sonora degli indimenticabili Beach Boys (“In My Room”) che richiama avvolgenti atmosfere domestiche: in effetti la nuova Volvo EM90 elettrica è un inno allo spazio e alla vivibilità, quasi un’ estensione del nostro personale habitat. Sul palco sale il ceo Jim Rowan, ma accanto a lui ci sono ingegneri, designer, dirigenti e celebrities cinesi. “La Cina è la nostra seconda casa”, dice. La scelta di Shanghai è una sottolineatura degli stretti rapporti tra la Svezia, patria storica del marchio, e il Gruppo Geely, che ne detiene la proprietà, in più questo modello è pensato per il mercato locale e i piani (almeno per ora) non prevedono che debba sbarcare altrove. Eppure, potrebbe avere un mercato di nicchia anche fuori della Cina (Italia compresa) visto che tecnicamente siamo di fronte a un MPV, Multi Purpose Vehicle, cioè adatto a molti utilizzi. A guardare la EM90 viene da pensare si voglia reinventare la monovolume, così in voga qualche anno fa e poi soppiantata dai Suv. Lo spazio è decisivo in entrambe le categorie di auto, ma in una monovolume (e con la Volvo EM90 siamo quasi al mini van) è ancora più importante. Se poi l’insieme viene declinato con interni progettati secondo i dettami del design scandinavo, minimalista ed elegante, con tutta la digitalizzazione e la tecnologia disponibile, ecco che la EM90 diventa un “oggetto” che sa distinguersi. Del resto le misure (oltre 5 metri, con un passo di 3.205 mm), sono imponenti. La Volvo sottolinea il filo rosso che lega quest’ultima realizzazione alla Duett del 1953, sviluppata già allora per essere versatile e spaziosa, decenni prima che le monovolume fossero inventate. Aggiungiamo che il filo rosso lega anche le storiche e fortunatissime station wagon che hanno segnato un’epoca targata Volvo. Tutte fonti di ispirazione per la nascita della EM90. Lo spazio della EM90 è pensato per il lavoro (anche in tempo di smart working la percentuale di persone che si spostano per ragioni professionali resta alta) o per il tempo libero, da trascorrere in viaggio con amici o familiari. I sedili sono sei, singoli, distribuiti su tre file (la seconda ha poltrone reclinabili, massaggianti, ventilate e riscaldate). La strumentazione di bordo è incentrata su un touchscreen centrale da 14,5”, abbinato a un monitor dietro al volante. Poi, non per il guidatore ma per gli occupanti, c’è un altro schermo (da 15,6”) fissato direttamente al cielo dell’abitacolo. Serve, secondo Volvo, per trasformare l’auto in un “teatro” o “in una sala riunioni” o ancora “in una sala concerto privata in movimento” grazie al sistema audio Bowers & Wilkins da 21 altoparlanti. Infine, già che si parla di calde atmosfere domestiche, l’auto può trasformarsi in “camera da letto”, nel senso che su sedili così comodi e con la musica giusta di sottofondo (magari proprio i Beach Boys) ci si può concedere persino un pisolino (guidatore escluso, ovviamente…). Le regolazioni (finestrini, schermi, aria condizionata, illuminazione) si possono comandare a voce o con pulsanti touch. Del resto, tanto è stato fatto sull’isolamento acustico e sull’eliminazione del rumore stradale (le sospensioni sono pneumatiche a doppia camera) e parecchio sui sistemi di purificazione dell’aria che si respira a bordo, grazie a un sistema di pre-ionizzazione e a un filtro (a base di fibre) che arrivano a eliminare fino al 95% di tutti i particolati PM 2,5. Il design esterno della EM90 segnala parentele con altri modello del Gruppo Geely, ma i dettagli la caratterizzano indubbiamente come una Volvo: le porte dietro sono a scorrimento elettrico, le finestrature sono ampie, il tetto piatto, i gruppi ottici posteriori hanno la firma ispirata al martello di Thor, la griglia anteriore è chiusa (i cerchi aerodinamici sono da 19 o 20 pollici). Ma in tutto questo sfoggio di sapienza automobilistica, è il powertrain che certamente colpisce. L’auto è elettrica, come in fondo è logico attendersi da una casa che vuole proporre solo modelli a batteria a partire dal 2030 e che nei prossimi anni introdurrà un’intera famiglia di modelli elettrici. La batteria è da 116 kWh in grado di garantire un’autonomia di 738 km (il ciclo di omologazione è quello cinese CLTC). La ricarica dal 10 all’80 per cento può avvenire in meno di mezz’ora. La batteria alimenta un motore elettrico posteriore da circa 272 CV, ovvero 200 kW (che garantisce un accelerazione da 0 a 100 in 8,3 secondi). Ma, suggestioni a parte, non mancano i sistemi di assistenza alla guida, che alzano l’asticella e funzionano abbinando sensori, telecamere ad alta definizione, radar (a onde millimetriche e a ultrasuoni) con informazioni che vengono gestite in tempo reale grazie alla maxi potenza di calcolo dei processori di bordo (è tutto maxi su questa EM90…). Insomma, per chi è alla ricerca di un’auto premium spaziosa, versatile e confortevole, la Volvo EM90 elettrica è una eccellente possibilità. Per ora, come detto, solo per i clienti cinesi.

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