Dacia punta sul Gpl una soluzione che abbassa i costi

L’alimentazione bi-fuel a Gpl è sostenibile e risparmiosaIn attesa del passaggio all’elettrico può essere una scelta eco.

Per chi ancora non è pronto al salto tecnologico verso l’elettrico, il Gpl rappresenta una scelta intelligente e sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia economico. L’Italia ha una lunga tradizione nell’utilizzo del gas di petrolio liquefatto per la mobilità con diverse aziende specializzate nella realizzazione di impianti di alimentazione per tutti i principali marchi automobilistici, come Brc, Landi Renzo, Lovato e tanti altri. L’abbondanza dell’offerta ha calmierato il prezzo di questi sistemi che vengono offerti a 500-1000 euro in più rispetto alla sola motorizzazione a benzina. Un costo velocemente riassorbibile viaggiando a Gpl per dieci mila chilometri. Seppure il consumo di Gpl in litri per 100 km risulta mediamente superiore del 20-30% rispetto al consumo di benzina, il primo costa meno di 0,80 euro al litro, contro gli 1,8-1,9 euro al litro della verde. Facendo le debite proporzioni, percorrere 10.000 km con una Dacia Sandero Stepway Eco-G può costare 592 euro di Gpl, oppure 1.064 euro di benzina. La scelta risulta quasi obbligata, portando anche vantaggi ambientali non da poco visto che un’auto a Gpl emette circa il 10% di CO2 in meno rispetto a una a benzina. Non è un caso che nei listini dei principali costruttori generalisti ci sia sempre almeno un modello alimentato a Gpl (sono una trentina quelli disponibili oggi sul mercato), ma ci sono marchi che hanno puntato fortemente su questa alimentazione, come Dr e Dacia. Sia l’azienda italiana sia quella romena (controllata da Renault) propongono l’alimentazione a Gpl su tutti i modelli in gamma. La motorizzazione Eco-G 100, ora disponibile con la nuova Visual Identity di Dacia, garantisce una soluzione economica, ecologica e dal look moderno. Dal 2019 Dacia mantiene la leadership nel mercato delle auto a Gpl con 625.000 immatricolazioni in Europa, 245.000 delle quali in Italia. Oltre il 70% dei clienti italiani scelgono il bi-fuel Eco-G 100. L’evoluzione Dacia è iniziata a gennaio 2021 con il piano strategico Renaulution, che ha portato il brand “low-cost” a trasformarsi in un marchio capace di offrire prodotti dal rapporto qualità/prezzo davvero esemplare. Con la sua offerta Eco-G, Dacia offre soluzioni di mobilità ecosostenibili abbordabili: dalla compatta Sandero Eco-G (12.600 euro) alla famigliare Jogger, la spesa massima non supera i 26.000 euro, con le versioni bi-fuel proposte a 500-600 euro in più rispetto ai benzina tradizionali. L’alimentazione bi-fuel a Gpl è considerata ecologica e permette quindi la circolazione in molte zone a traffico limitato (Ztl), anche nelle giornate “ecologiche”. Si spiega anche così il successo che ha riscosso questa alimentazione che conta oggi circa 26 milioni di veicoli circolanti nel mondo, 15 dei quali in Europa. Anche la rete di rifornimento è cresciuta negli anni fino a raggiungere le 70.000 stazioni di servizio nel mondo, la metà delle quali in Europa (4.500 in Italia). Con lo stop alla vendita di motorizzazioni endotermiche in Europa dal 2035, la scelta della doppia motorizzazione benzina-Gpl è senz’altro transitoria, ma comunque coscienziosa ed economicamente vantaggiosa. Si può rifornire in pochi minuti, risparmiando il 40% sulla benzina, e l’autonomia non è un problema: si possono percorrere fino a 1.200 km con un pieno di benzina e Gpl. Gli intervalli e i costi degli interventi di manutenzione sono uguali a quelli delle versioni a benzina. Con oltre 10 anni di esperienza, Dacia integra la tecnologia Gpl nel motore TCe 100 Eco-G direttamente in fabbrica sulle catene di montaggio, fugando così possibili dubbi sull’affidabilità o sulla sicurezza.

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