I monopattini pronti a mettere la freccia

Le nuove regole per un mezzo di trasporto che conquista le città e sarà tra i protagonisti della rassegna milanese.

Se nei giardini crescono gli alberi nelle città crescono i monopattini elettrici. Già. Sembra una provocazione ma non lo è. I primi della specie sono arrivati qualche anno fa in Francia e Germania popolando le strade. Strano vederli, a volte ammassati, altre ordinatamente parcheggiati tutti in fila. A volte da soli lasciati all’angolo di una strada. E poi come le rondini sono migrati al sud arrivando sino a noi. Figli, forse, delle biciclette in sharing che per prime hanno nidiato nelle rastrelliere delle città e che ancora convivono con questa nuova specie urbana. Ma perché i monopattini elettrici hanno così tanto successo? Innanzitutto, inutile girarci attorno, l’essere umano è tendenzialmente pigro. Perché sudare in sella a una bicicletta quando si può andare velocemente dal punto A al punto B senza fare fatica? E poi il monopattino è la sublimazione del mondo elettrico. Probabilmente nessun mezzo alimentato a batterie è più efficace. Grazie alle dimensioni compatte e al peso ridotto la buona autonomia è garantita e i tempi di ricarica sono davvero rapidi. Una moda? Insomma si viaggia green spendendo poco e inquinando nulla. Pochi sanno resistere. Vero è che attorno ai monopattini si è sviluppata una guerra di posizione che neppure Guelfi e Ghibellini. Cambi di fronte repentini hanno reso a volte spinoso e a volte fumoso l’argomento. Facciamo chiarezza. È stato recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Infrastrutture che stabilisce le nuove caratteristiche tecniche dei monopattini elettrici. La normativa deve essere rispettata dallo scorso 30 settembre 2022 per gli esemplari nuovi in vendita e dal 1° gennaio 2024 per quelli già in circolazione. La nuova disciplina prevede l’introduzione dell’obbligo di doppio freno (anteriore e posteriore), luce di stop, frecce direzionali e segnalatore acustico. Le frecce devono essere di colore ambra e avere una durata dell’impulso superiore a 0,3 secondi e vanno installate sia davanti che dietro. Tuttavia se sono visibili sia anteriormente che posteriormente, come sul manubrio, ne basta una sola coppia. I freni devono essere indipendenti per ciascun asse e agire sullo pneumatico o sulla trasmissione. E il campanello deve avere un’intensità tale da poter essere percepito ad almeno 30 metri di distanza. Ci chiediamo: chi li misurerà? Cosa succede per chi il monopattino ce l’ha già? Se vorrà continuare a circolare dovrà aggiornarlo nei prossimi mesi. Andranno montati kit “appositamente previsti” per ciascun modello e conformi alla direttiva 2006/42/CE a cui tutti i monopattini sono soggetti. Attualmente i monopattini elettrici sono equiparati ai velocipedi: dunque, la potenza del motore non deve essere superiore ai 500 Watt e possono circolare su strade urbane e su piste ciclabili extraurbane, ma devono avere una velocità massima di 20 chilometri orari, 6 chilometri orari nelle aree pedonali. Per guidarli non ci vuole la patente ma un’età superiore ai 14 anni e i minorenni sono obbligati ad indossare il casco. Da mezz’ora dopo il tramonto i conducenti devono indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità. Per quanto riguarda il parcheggio è vietato lasciarli sui marciapiedi. Si rischia una multa sino a 168 euro a meno che non ci sia un’area predisposta. L’assicurazione per ora non è obbligatoria a meno che non siano in sharing. Ma tutto questo ha senso? Concludendo ormai il monopattino, gli svizzeri lo chiamano simpaticamente “trotinet”, non è più solo una moda ma un nuovo esempio di mobilità urbana. Dovremmo conviverci ancora per molti anni, forse per sempre, almeno sino a quando non si inventeranno qualcosa di nuovo. Per ora saranno anche loro i protagonisti di EICMA 2022

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