La Bmw gs cambia per restare regina

Con l’arrivo dell’ottava generazione la bestseller di Monaco si migliora ancora. Con 12 chili in meno e 9 cavalli in più è diventata ancora più reattiva di prima.

Era il 1980 quando fu presentata la prima R80G/S una moto nata dalla passione di un piccolo gruppo di tecnici di BMW Motorrad appassionati di off-road e un modello destinato a creare e dominare il segmento delle maxi enduro. Oggi, 43 anni più tardi, la BMW GS è arrivata all’ ottava generazione candidandosi a perfetta erede di un modello che è un best seller da sempre e un autentico riferimento per tutto il settore. Ora, la R 1300 GS, come si legge nel “Gattopardo”, rinnova la teoria che sia necessario cambiare apparentemente tutto perché nulla cambi. Questa nuova GS, infatti, conserva forse qualche bullone e poco più di quelle che l’hanno preceduta, con la dichiarata intenzione di restare la regina assoluta del proprio segmento. Quando si lavora all’erede di un modello tanto fondamentale per un costruttore, è ben chiaro che la posta in gioco sia estremamente alta e che la responsabilità del nuovo progetto sia molto gravosa. Non è un caso, dunque, se dai primi disegni su un foglio bianco alla moto di serie siano passati ben 7 anni. Un periodo lungo anche per un costruttore meticoloso come BMW che testimonia bene la volontà di affrontare e migliorare radicalmente ogni aspetto e prestazione di questa moto tanto importante. Sin dalla prima occasione in cui abbiamo potuto osservare da vicino la R 1300 GS, abbiamo avuto la sensazione che la “missione” fosse riuscita, ma solo dopo aver potuto effettivamente cavalcare l’ottava erede di questa formidabile maxi enduro abbiamo realizzato compiutamente quanto efficace sia stato questo processo di rivoluzione. La curiosità che ci ha accompagnato fino al quartier generale della BMW GS Academy in provincia di Piacenza era altissima. Arrivando in cima alla collina dove partono i corsi di guida in fuoristrada degli appassionati di off-road che guidano le enduro BMW, l’emozione di vedere una nutrita schiera di fiammanti R 1300 GS ben allineate e in attesa di essere guidate è stata notevole. Un breve briefing e poi finalmente in sella, destinazione Santa Margherita Ligure lungo un itinerario che evitava assolutamente qualsiasi arteria principale, per privilegiare invece solo strade secondarie e anche un breve tratto sterrato, perché una GS deve sapersela cavare egregiamente dappertutto. Salire in sella alla nuova R 1300 GS basta a chiarire quanto questa nuova generazione sia diversa dalle precedenti. La nuova GS ha un “vitino da vespa” e le spalle larghe degne di una nuotatrice come Federica Pellegrini. Tradotto, la posizione in sella è davvero perfetta, l’esilità della congiunzione fra serbatoio e sella garantisce una postura delle ginocchia naturale e offre una sensazione di controllo della moto rassicurante e anche chi non sia altissimo, trova immediatamente modo di poggiare saldamente i piedi a terra. Il manubrio, come detto, è largo il giusto per far sentire il biker padrone del controllo dell’avantreno della moto. Tutto nuovo anche il ponte di comando, con blocchetti elettrici inediti e un pulsante in più, un tasto multifunzione che permette di richiamare velocemente le funzioni più utilizzate. Anche lo schermo TFT è stato migliorato e offre tutte le informazioni necessarie in modo chiaro e sempre ben leggibile. Il motore super quadro da 1300 cc esatti prende vita con un sussurro, ma basta un colpo di gas per trovarne la voce maschia e possente. Vibrazioni non pervenute, solo la bella sensazione di un contatto diretto fra manopola destra e la risposta del grosso boxer. I primi metri sulle strette strade di campagna sono sufficienti a capire quanto diversa e sicuramente migliore e più reattiva sia la nuova GS. E’ incredibile quanto sia immediata la confidenza che si stabilisce fra moto e pilota, la GS 1300 diventa in un attimo estensione dei pensieri del biker facendo sempre quello che si desideri e che ci si aspetti da lei. Merito dei 12 kg in meno, dei 9 cavalli in più ma, soprattutto, del nuovo telaio e della diversa posizione del cambio, posto ora sotto al motore, a vantaggio della migliore distribuzione di pesi e baricentro. La R 1300 GS è un’autentica “fun machine” agile, sicura come non mai, brillante e intuitiva oltre le aspettative. La “regina”, insomma, è seduta sul suo trono più saldamente che mai.

Exit mobile version