La Bmw R12 è una “nuda” che risveglia vecchie sensazioni

E’ una cruiser dall’aspetto pacioso, ma nella versione Nine T cambia personalità e diventa molto più pepata

Mettersi in sella a una moto “nuda” riporta inevitabilmente a sensazioni mai dimenticate e ben impresse nella mente di chi sia un biker di lungo corso. In fondo le moto sono nate nude, telaio, motore, due ruote e poco altro per poterle governare per un’esperienza senza filtri, essenziale e pura, la moto, il pilota, la strada e il vento. In casa Bmw Motorrad queste ricette le conoscono assai bene da più di un secolo e dunque non sorprende che, ancora oggi, le nude bavaresi siano spesso degli autentici gioielli. Noi abbiamo avuto modo di provare sulle incantevoli colline marchigiane due delle più fresche proposte di Bmw in quello che a Monaco definiscono il proprio segmento “Heritage” fatto di modelli “nudi”, appunto che abbiano un forte legame con la più autentica tradizione del marchio e che siano anche votate alla più ampia personalizzazione possibile. Tutto è cominciato con la prima R Nine T che ha poi dato il via a una gamma articolata di versioni dove la costante restava comunque il mitico bicilindrico boxer, una classica “signature” di casa Bmw. E anche nelle versioni 2024 l’intramontabile boxer raffreddato ad aria e olio con valvole radiali e una cilindrata di 1.070 cc fa bella mostra di sé nelle due diverse interpretazioni proposte: la R 12, una cruiser dall’aspetto e dall’indole paciosa e amichevole e la più “pepata” R 12 Nine T che poco o nulla fa per dissimulare la sua personalità assai più sbarazzina e piccante. Due moto con molto in comune ma sorprendentemente diverse fra loro. La base tecnica è condivisa, telaio a traliccio di tubi d’acciaio e motore sono gi stessi per entrambi ma, di fatto, le similitudini finiscono qui. Sulla R 12 il boxer eroga con grande fluidità 95 cv e 110 Nm di coppia con dolcezza nella sua mappa motore “Roll” e con più brio se si seleziona quella “Rock” ma comunque sempre con una confortante sensazione di totale controllo, senza mai nemmeno accenni di reazioni brusche o impreviste. La R 12 è una ottima moto per l’utilizzo metropolitano o per un turismo non troppo impegnativo, la posizione in sella è molto confortevole con il busto eretto, una sella adatta a piloti di tutte le altezze, pedane piuttosto avanzate e un manubrio relativamente alto che si impugna con naturalezza. Le prestazioni sono più che soddisfacenti per una moto di questo tipo e, guidandola in modo rilassato, sa essere davvero godibile mentre forzando l’andatura si avverte qualche ragionevole limite dovuto alla scelta precisa di Bmw di proporre una moto facile, rilassante e amichevole ma senza “pruriti” sportivi. La R 12 è ovviamente molto ben equipaggiata e ha tutta la dotazione tecnica ed elettronica adatta ad una moto premium contemporanea, il suo look è originale ma non ci ha del tutto convinto la foggia e la dimensione del parafango posteriore. Questa, però, può essere un’ottima scusa per iniziare la customizzazione della moto. Molto diverse, invece, sono le sensazioni offerte dalla R 12 Nine T che sprizza energia e voglia di divertirsi sin dal primo sguardo. In questo caso i cavalli del boxer sono 109 e i chili 220 contro i 227 della R 12 ma è l’essenza della moto che cambia. La Nine T ha un’anima assai più “discola” della sorella, le quote ciclistiche, le sospensioni più sofisticate, le mappe motore, la posizione in sella più raccolta e caricata sull’anteriore, tutto, insomma, induce e invita a una guida molto più impegnata e la Nine T si dimostra davvero appagante in questo caso. Fra le mille curve delle strade collinari marchigiane la Nine T ci ha fatto divertire come bambini e forse in sella a questa Bmw siamo realmente tornati un po’ ragazzi felici sciogliendo le briglie a una moto “nuda” come le facevano una volta.

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