La Ferrari che non c’era adesso ha pure 4 porte

Ecco Purosangue il Suv che non è un Suv con un 12 cilindri aspiratoLa provocazione di Maranello: “Se lo comprerebbe anche Musk”.

Una Ferrari così sarebbe piaciuta anche a Enzo Ferrari che pure negli anni Ottanta aveva bocciato il prototipo a quattroporte firmato Pininfarina. Lo racconta la storia della Casa che è ricca di 2+2 volute proprio dal fondatore. Lo confermano le parole di suo figlio Piero che non vede l’ora di trasformare Purosangue nella sua Ferrari di tutti i giorni. “Mio padre per sé voleva sempre una 2+2 e Purosangue più che un Suv è una Ferrari a quattro porte da cui si entra e si esce comodamente e soprattutto che si guida come una berlina sportiva”. La Ferrari che non c’era ha quattro porte, quattro posti e i sedili posteriori completamente ribaltabili. Però non chiamatelo Suv perché si guida come una Ferrari. Secondo il dizionario il Suv è un “Autoveicolo con caratteristiche intermedie tra un fuoristrada (distanza dal suolo rialzata, trazione integrale, peso e cilindrate elevate) e un’automobile (comfort, assenza di marce ridotte, pneumatici da strada)”. Proprio quello che sembra il Purosangue. Sembra. Perché a guardarlo meglio e a sentire i racconti dei tecnici che lo hanno progettato, è soprattutto una vera Ferrari, un’auto sportiva dalle grandi prestazioni che però non vi farà venire il mal di schiena ogni volta che entrate o uscite dall’abitacolo. Un’auto a guida alta, ma non altissima, con tanto spazio davanti, dietro e addirittura nel bagagliaio dove, abbattendo i sedili posteriori, ci potete quasi trasportare un letto. Purosangue è una Ferrari che va contro tendenza. Una Ferrari che se ne frega di questa corsa all’elettrificazione, nonostante in gamma ci sia ormai una supercar ibrida come la SF 90 Stradale. Purosangue monta un 12 cilindri aspirato da 6496 cc con 725 cavalli e una coppia di 716Nm a 6250 giri/minuto. Una sfida alle tendenze di oggi. “Purosangue è un’auto sportiva che inaugura un nuovo segmento. È qualcosa di nuovo, qualcosa di unico che permetterà al nostro Brand di crescere ancora”, spiega Benedetto Vigna il nuovo Ceo della Casa di Maranello. “Non so che cosa accadrà da qui al 2035, si leggono tante cose – aggiunge Enrico Galliera Senior Vice President direzione commerciale e marketing – non so se davvero verrà vietata la vendita di auto con motorizzazioni termiche, intanto noi abbiamo deciso di accontentare i nostri clienti che ci chiedevano un’auto con un 12 cilindri”. Perché da quello che emerge parlando con i manager del Cavallino questa è una Ferrari voluta dai clienti. “Quando mi è capitato di entrare nel garage di qualcuno dei nostri clienti più affezionati – racconta Galliera – mi facevano vedere le Ferrari che avevano e poi un Suv per spostarsi con la famiglia. Se anche la Ferrari facesse una macchina per potermi muovere con i figli o gli amici…”. Eccoli accontentati con la prima Ferrari a quattro porte e quattro sedili della storia. Alla faccia della Porsche Taycan, della Tesla, di tutte le Audi, Bmw e Mercedes elettriche in circolazione. Chi vuole emozionarsi alla guida cerca ancora il suono di un 12 cilindri aspirato. “Credo che piacerebbe anche a Elon Musk, anzi penso che ne comprerebbe una anche lui”, scherza Galliera che sa di avere messo in gamma una Ferrari dalle uova d’oro, ma non ne approfitterà. Purosangue non sarà l’Urus di Ferrari. E neppure il Cayenne o la Maican. Auto che hanno salvato i conti di Lamborghini e Porsche. “Non supererà il 20% delle nostre vendite. La Ferrari deve restare un’auto esclusiva”, assicura Galliera. Il che vuol dire 2500 auto all’anno in una gamma che oggi è la più completa di sempre con Ferrari diverse per Ferraristi diversi. C’era una volta una Ferrari che non voleva un’auto di questo tipo. La bocciò Enzo Ferrari. La snobbarono prima Montezemolo e poi Marchionne. Ma il motivo era soprattutto uno: la tecnologia non permetteva di costruire un’auto così che si guidasse come una Ferrari. Un’auto che regalasse emozioni e non soltanto comodità. “A quei tempi – racconta Galliera – non eravamo in grado di progettare un’auto a quattro porte e quattro posti che potesse mantenere le caratteristiche di una Ferrari. Con il passare del tempo ci siamo riusciti, tanto che lo stesso Marchionne cominciò a ipotizzare la nascita di un Fuv, un Ferrari Utility Vehicle”. Quel Fuv è diventato Purosangue nel corso di un comitato di dirigenza nell’epoca Camilleri. Quel Purosangue oggi è una realtà che ha già conquistato i clienti: più di duemila quelli che l’anno ordinato ancora prima di vederlo. A permettere di progettare Purosangue è stata la tecnologia. Le sospensioni attive del Purosangue sono un unico che consente di abbassare il baricentro in curva, mantenendo sempre il carattere sportivo dell’auto. “Non è un Suv, non imbrigliamo questa macchina in categorie rigide – spiega Flavio Manzoni, l’uomo che firma tutte le Ferrari e questa volta si è inventato i passaruota flottanti tra le altre cose – Purosangue è il risultato di un’equazione matematica, è stato difficile trovare la soluzione, ma ci siamo riusciti”. Purosangue è lungo 4973 mm, alto 1589 mm, largo 2028 con un passo di 3018 mm e un peso a secco di 2033 kg. Curioso in una scheda tecnica Ferrari trovare la capacità del bagagliaio (100 litri) e il suo volume (473) con sedili abbattuti. Un’auto ingombrante se pensate che la Ferrari Roma è lunga 4656 mm e pesa 1472 kg. Ma un’auto che la sapienza stilistica di Flavio Manzoni rende leggera, filante e mai sfacciata. “È un’auto atletica, snella, aerodinamica, accessibile e con un abitacolo spazioso”, spiega Manzoni. L’Urus di Lamborghini, il Suv che si avvicina di più a Purosangue, spinto da un 8 cilindri biturbo da 650 cavalli, è lungo 5112 mm, alto 1638, largo 2016 e con un passo di 3003. L’apertura della portiera posteriore controvento permette di ammirare un abitacolo lussuoso e spazioso. Flavio Manzoni lo chiama effetto panoramico. “Quella di avere le porte posteriori che aprono controvento – spiega Manzoni – è stata la scelta perfetta perché può fornire un ottimo ingresso e uscita dall’auto. Per mantenere il passo più corto possibile in modo da aumentare la sportività, le emozioni di guida e le prestazioni della vettura dovevamo evitare di avere un portellone posteriore troppo lungo e quindi un’auto troppo lunga”. Il colpo d’occhio è notevole. Apri le porte ed entri nel mondo Purosangue dove non ti accolgono schermi giganti grandi come televisioni, ma tutto è discreto e funzionale. Il prezzo è all’altezza di una Ferrari unica: 390 mila euro per la versione senza personalizzazioni (ce n’è anche una con il tetto in vetro elettrocromico). Chi non l’ha ancora ordinata rischia di aspettare un paio d’anni, intanto dovrà accontentarsi delle Ferrari che ha in garage, perché prima verranno soddisfatti i clienti storici.

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