La nuova C-HR è un’altra game changer

Arriva la seconda generazione della “concept car stradale” di Toyota aIl design “diamond-cut” resta una delle principali ragioni d’acquisto.

Sullo sfondo, il mare di Ibiza raccoglie prima qualche goccia di pioggia e poi riflette un caldo sole autunnale che illumina un’isola che ha appena cominciato a ricaricarsi dopo l’ennesima estate sfrenata. Da Santa Eulària des Riu, per qualche giorno eletta a quartier generale di Toyota, parte una carovana di C-HR che non passa certo inosservata. Per una delle vetture che ha fatto di design e stile il più immediato biglietto da visita, d’altronde, non può essere altrimenti. E se la prima versione lanciata nel 2016 è stata un salto coraggioso premiato dai dati di vendita (840mila auto vendute, 90mila delle quali in Italia), sette anni più tardi la Casa giapponese arriva sul mercato con la seconda generazione della “concept car stradale” (come la definisce il responsabile del design di Toyota Europe Tadao Mori) che porta tante novità, ma senza mai rinnegare quella personalità che polarizza senza appello i giudizi di pubblico e critica. “La prima C-HR è stata una sorta di game-changer per Toyota – spiega il direttore marketing Italia Christian Mohorovicich – e la seconda generazione vuole seguire quella strada e rappresenterà un pilastro fondamentale nella nostra strategia di vendita, con l’obiettivo fissato a 15-16mila vetture sul mercato italiano per il prossimo anno”. L’abbiamo provata (nella versione 1.8 HEV) su un tracciato misto collinare per le strade della più festaiola isola delle Baleari e le sensazioni alla guida sono state più che positive: l’auto si fa apprezzare per la silenziosità per merito dell’utilizzo di più materiali isolanti e la piacevolezza di guida, anche grazie ai benefici della nuova piattaforma TNGA e al migliorato bilanciamento del pedale del freno. Unica pecca, l’invasività dei sistemi di assistenza alla guida come il controllo dell’attenzione del guidatore che interviene spesso anche quando si guarda lo specchietto retrovisore e il sensore acustico che segnala il superamento dei limiti di velocità. Ma ciò che colpisce della nuova C-HR, prima ancora di mettersi al volante, è il design, una delle principali ragioni d’acquisto da parte dei clienti, come evidenziano anche i dati della Casa giapponese. “Ci inorgoglisce il fatto che gli ingegneri siano riusciti a riprodurre in maniera molto fedele il concept iniziale di una vettura disegnata appositamente per il mercato europeo (è stata concepita tra Nizza e Bruxelles e prodotta in Turchia, ndr)”. Il design è audace, con linee dinamiche “diamond-cut” e la novità (non per il mondo automotive, ma per Toyota sì) delle maniglie a scomparsa. In più, gli interni sono eleganti e mettono al centro il guidatore, con tutta la strumentazione ad avvolgere chi è alla guida. Interessante il “welcome scenario” con l’illuminazione della vettura man mano che il proprietario si avvicina insieme a una suggestiva proiezione delle luci di cortesia sugli specchietti. E poi il nuovo “ambient lighting” a 64 colori che si alternano a seconda dell’ora del giorno e della temperatura dell’abitacolo e che avvertono della presenza di un pedone o di un pericolo se si apre distrattamente la portiera. Risolto anche il “problema” dell’abitabilità dei sedili posteriori, con un nuovo taglio dei finestrini che garantisce più luce e maggior comfort, eliminando quel senso di claustrofobia che caratterizzava la prima versione. Oltre a una maggiore capienza del bagagliaio, aumentata di 65 litri nella versione 2.0. Quattro le motorizzazioni previste, a partire dalla versione 1.8 full hybrid (che probabilmente sarà la più venduta in Europa), per proseguire con la 2.0 full hybrid a trazione anteriore e a trazione integrale, fino alla 2.0 HEV plug-in in arrivo nei prossimi mesi. “Più performance per un migliore piacere di guida con motori rinnovati e con maggiore potenza” prosegue Mohorovicich. Uno dei punti su cui Toyota spinge maggiormente in fase di lancio della nuova CH-R Hybrid è l’ecosostenibilità. “Ci riproponiamo di ridurre le emissioni di CO2 non solo quando la vettura è in strada, ma anche in fase di produzione”. Per questo sono stati utilizzati il doppio dei materiali riciclati rispetto alla versione precedente e utilizzati in oltre cento punti dell’auto. I sedili sono stati ricavati dal riciclo di bottiglie di plastica e tutte le pelli sono sintetiche e comunque non di derivazione animale. “Abbiamo anche utilizzato acciai più leggeri che ci hanno consentito di ridurre il peso della vettura e il numero delle saldature, oltre a un nuovo processo produttivo che prevede l’utilizzo di vernici ad acqua per la colorazione di alcune parti dei paraurti”. Il listino della nuova Toyota CH-R partirà da 35.700 per la versione d’ingresso (la 1.8 HEV nell’allestimento Active e a partire da 2.000 euro in più per le 2.0). “Ma non ci sono compromessi in termini di sicurezza: tutto è di serie in ogni versione” conclude il direttore marketing. La Casa si propone sul mercato con un vantaggio cliente di 3.750 euro legato al ritiro di un usato e alla sottoscrizione di un finanziamento Toyota che abbassa il prezzo d’ingresso a 31.950 euro per una rata che si aggira intorno ai 220 euro mensili.

Exit mobile version