La seconda vita di Hyundai Kona è ancora da wow

La nuova generazione dell’elettrica coreana promette 500 km. Sono totalmente innovative le linee esterne e gli interni.

Un Konista è per sempre? Sì se ha comprato una Hyundai Kona elettrica. Probabilmente non tornerà mai più al termico. Ma continuerà a comprare Kona? Probabilmente sì. Ormai giunta alla seconda generazione Hyundai Kona si è distinta da subito per essere pioniere nel mondo della mobilità elettrica sin dal 2018. In molti hanno deciso di sposare questa causa e l’hanno comprata. Ma perché Kona piace così tanto? Gli esperti quando comprano un’elettrica valutano principalmente due elementi: le dimensioni del pacco batteria e il peso. Kona si distingue da sempre per un grande pacco batterie di oltre 60 kW e per il peso ridotto. Un’auto più leggera consente di percorrere più chilometri a parità di capacità delle batterie. Kona pesa “poco”, circa 1700 chilogrammi, e ciò associato al “pacco” fa sì che l’ultima versione sia dichiarata con un’autonomia superiore ai 500 chilometri. Questo nella configurazione con batteria long-range da 65,4 kWh e motore da 218 cavalli. Il prezzo di partenza è di 42.000 euro, ma con la batteria più potente e l’allestimento X Class salgono a 49.900. Due le versioni proposte. La prima dispone di un motore elettrico da 114,6 kW e 255 Nm di coppia, alimentato da una batteria con una capacità da 48,4 kWh. L’autonomia è di 377 km secondo il ciclo WLTP. Al vertice abbiamo la versione con motore da 160 kW e 255 Nm di coppia. Questo propulsore è alimentato da un accumulatore da 65,4 kWh. La percorrenza, secondo sempre il ciclo WLTP, arriva a 514 km. Attenzione però i cerchi devono essere da 17 pollici, perché con quelli più grandi da 19” si scende a 454 km. Buone le prestazioni per un utilizzo quotidiano: 7,8 secondi per scattare da 0 a 100 km/h e 172 km/h di velocità massima. Le palette al volante dietro lo sterzo permettono di utilizzare al massimo la frenata rigenerativa. E alla colonnina niente sorprese. In corrente continua si può ricaricare fino ad una potenza di 100 kW. In corrente alternata, invece, fino a 11 kW. Esteticamente è cresciuta di 15 cm in lunghezza rispetto alla generazione precedente. Kona è un crossover a metà strada fra il segmento B e il segmento C. Kona condivide però il pianale con le versioni termiche ed ibride e proprio per questo l’architettura è quella tradizionale a cui siamo abituati: motore e trazione sono anteriori. Totalmente innovative, invece, sia le linee esterne che gli interni. Troviamo i due schermi da 12,3” l’uno dedicati a cruscotto digitale e infotainment, con il secondo come una sorta di prosecuzione laterale del primo. Il tutto controllabile tramite touch screen ma anche utilizzando dei pulsanti fisici. Diverse le funzioni che abbiamo apprezzato. Inedita la visuale dello specchietto retrovisore proiettata sul cruscotto digitale alle spalle del volante. Come funziona? Quando si inserisce la freccia Kona può provvedere autonomamente ad effettuare il sorpasso in sicurezza e nel mentre proietta esattamente davanti al guidatore quello che si vede negli specchietti. Questo fa parte dei numerosi Adas presenti a bordo che rendono la guida decisamente più sicura. Dal cruise control adattativo alla frenata automatica, dal mantenitore di corsia all’avviso di collisione. Bello il fatto che il volante possa anche vibrare un po’ come in un videogioco per avvisare il pilota di eventuali pericoli. Insomma Kona è una vettura che hanno comprato i pionieri della mobilità elettrica nella sua prima generazione e vuole continuare ad essere una WOW car, un’auto che stupisce chi ha l’opportunità di guidarla. Noi compresi.

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