Il maxi enduro: nuova sfida Harley Davidson

La Pan America brutta che piace vi aiuta anche a partire in salita

Pan America Harley Davidson

Pan America Harley Davidson

Bisogna riconoscere ai vertici di Harley-Davidson una notevole dote di coraggio. Ce ne vuole parecchio per lanciare la prima maxi enduro della casa di Milwaukee in un segmento di mercato che è in costante crescita, ma che è anche tradizionalmente dominato da modelli europei e giapponesi di grande successo.

A Juneau Avenue, evidentemente, hanno ritenuto che comunque valesse la pena di investire risorse ed energie per affrontare questa sfida e il risultato è la nuova Pan America. Il debutto “in società” risale all’edizione 2019 di EICMA a Milano ma il lancio ufficiale è stato organizzato in streaming online con la proiezione di una serie di filmati in alcuni dei quali appare come testimonial l’attore Jason Mamoa, il nerboruto “Aquaman” super eroe anfibio del cinema. 

La Pan America, dunque, si propone come alternativa americana in questo ambito segmento di mercato. La maxi enduro del Winsconsin viene da subito proposta in due versioni la Pan America 1250 e la 1250 Special con significative differenze di allestimento. Osservandone il look è difficile definire bella questa nuova Harley. Il design è personale, questo sì, ma soprattutto la porzione anteriore risulta eccessivamente massiccia e piuttosto sgraziata. Sembra più riuscita la vista centrale e posteriore della moto che ha un aspetto più contemporaneo e hi-tech in linea con le aspettative per questo genere di moto.

Il motore bicilindrico a V di 60° raffreddato a liquido si lascia guardare con piacere e promette ben 150 cv, un valore di potenza decisamente elevato per la categoria e potenzialmente fonte di grandi soddisfazioni di guida. La ciclistica si avvale di un telaio a traliccio in lega di alluminio così come in alluminio è realizzato anche il forcellone posteriore.

Le ruote sono da 19 pollici all’anteriore e da 17 al posteriore e sono “assistite” da una forcella a steli rovesciati da 47 mm e da un mono posteriore entrambi della giapponese Showa. Sulla versione Special le sospensioni guadagnano il controllo elettronico di grande utilità e, volendo, è disponibile come optional il pacchetto Adaptive Ride Height davvero “furbo” che permette alla moto di abbassarsi quando si ferma portando l’altezza della sella a soli 77 cm contro gli 85 previsti in fase di marcia.

L’elettronica della Pan America è piuttosto evoluta e offre 5 riding mode, Sport, Road, Rain, Off Road e Off Road Plus per meglio affrontare tutte le situazioni di guida, una piattaforma inerziale a 6 assi, l’ABS Cornering, il Traction Control e persino un sistema che aiuta nelle partenze in salita.

Le prime reazioni del mercato italiano mostrano un buon interesse per questa un po’ goffa ma tecnologica on-off Harley che viene offerta a 16.300 euro nella versione “base” che diventano 18.700 per la meglio dotata Special.

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