Per festeggiare i 75 anni, la Vespa si colora di giallo

Un’inedita livrea metallizzata per Primavera e Gts corredata da dettagli romantici come la borsa circolare

Vespa Pimavera

Vespa Primavera

È proprio vero, il vintage non passa mai di moda. Vespa compie 75 anni e per l’occasione si regala la nuova serie speciale Vespa 75th.

Chissà se Enrico Piaggio e il suo ingegnere di fiducia, come amava chiamarlo lui, Corradino D’Ascanio, brevettato il primo progetto nel lontano 1946, si sarebbero mai immaginati di aver inventato uno tra i più grandi simboli del design italiano. Poco importa, il tempo ha fornito risposte. Vespa è stata esposta nei musei di arte moderna, scienza, tecnica e trasporti di tutto il mondo. Fa parte della collezione permanente del MoMA di New York. Protagonista anche nel cinema e nella musica italiana di tutte le generazioni, da “Vacanze Romane”, a “Grand Prix”, passando per i Lunapop con “50 Special”. 

Icona di stile mondiale, la nuova Vespa sarà disponibile a partire da fine marzo e solo per l’anno corrente, nelle cilindrate 50, 125 e 150 cc per Vespa Primavera e 125 e 300 cc per Vespa GTS. Una vasta gamma che permette di trovare il giusto compromesso per ogni utilizzo. D’altronde Vespa, è da sempre la motocicletta di tutti e per tutti. Un messaggio chiaro quello del gruppo Piaggio, sì al cambiamento, ma con uno spirito legato al passato. Un passato ricco di storia, passione e innovazione. I più nostalgici, ancora oggi, ricorderanno il primo modello lanciato sul mercato, con 2.500 esemplari. Motore due tempi, 98cm³ e 3.2 cavalli a 4500 giri al minuto. Bastavano 55mila lire per acquistarla. Oggi, doveste avere la fortuna di possederne una, sappiate che il suo valore supera i 150.000 euro. 

L’intento però, al contrario di quanto si possa pensare, non è mai stato quello di creare dal “nulla” una casa motociclistica mondiale, ma quello di inventare qualcosa di nuovo, pratico e di largo consumo immediato. La storia insegna però che tutto cambia, gli obiettivi, la produzione, i protagonisti, ma non lo stile. State tranquilli, quello non è mutato. Elegante, raffinato e discreto, dove spicca in chiave moderna e contemporanea la livrea anni ’40. La nuova Vespa 75th, rappresenta il mix perfetto tra urban e design. Anche le particolarità non mancano. A sorprendere, questa volta, il colore. Vespa punta sull’inedito giallo metallizzato, forse un azzardo per alcuni, meno per i più appassionati che rivedranno in lei, i primi esemplari, degli oltre 18 milioni, diffusi in cinque continenti. E che dire dell’allestimento. Bastano pochi secondi per apprezzarne la sua semplicità, le forme, le fiancate con il numero 75 in gradazione più marcata e la sella, in nabuk fumé. I dettagli cromati e la borsa circolare, che ripercorre la classica custodia utilizzata per la ruota di scorta, rendono ancor più unico e affascinante un prodotto che non stonerebbe perfino nel salotto di casa, anzi. Di qualità anche l’allestimento presentato dalla casa madre, con la novità della strumentazione digitale TFT a colori, che acconsente con l’ausilio del sistema Vespa MIA di connettere direttamente il motociclo al vostro smartphone. Un bel passo avanti rispetto ai manubri con cambio incorporato dei primi anni ‘50. Se avete ancora qualche dubbio, il Welcome Kit, in omaggio con l’acquisto, potrebbe influire sulla vostra scelta finale. All’interno una sciarpa Made in Italy in 100% seta, un Owner’s Book personale, una targa “Vespa” in acciaio e otto cartoline storiche da collezione.

Difetti pochi, forse il prezzo (7.440 euro per la Gts 300 Hpe; 5.740 per la Primavera 125 S; 5.940 per la Primavera 150 S e 4.340 per la Primavera 50 4T S), ma si tratta pur sempre di edizioni speciali. Poco importa penseranno puristi e collezionisti, dettaglio da non sottovalutare invece per i meno affezionati al mito. “Voglio un veicolo che metta il paese su due ruote e soprattutto, deve costare poco”. Queste le parole di Piaggio. Correva l’anno 1945 e come dargli torto. Rivoluzionario. A distanza di anni la sede di Pontedera, sarà ancora in grado di mantenere le volontà del suo inventore?

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