Una cruiser che viene dal passato ma vola nel futuro

Con la nuova R18 spinta da un motore boxer da 1.802 cc, BMW ridisegna la sua Custom per viaggiare nel lusso

BMW R18

BMW R18

La prima “incursione” della bavarese BMW nel territorio delle moto “cruiser” quelle che, di solito, arrivano direttamente dagli USA risale all’ormai lontano 1997 con la R 1200 C dove questa consonante poteva liberamente intendersi come iniziale di Cruiser, appunto, o di “Custom” nel più autentico spirito yankee. Per lanciare questa moto inconsueta nella gamma BMW a Monaco scelsero di affidarla al funambolico stuntman francese Jean Pierre Goy che, come controfigura di Pierce Brosnam nel diciottesimo capitolo della saga di 007, la fece correre persino sui tetti in un inseguimento mozzafiato. La R 1200 C ebbe una storia un po’ interlocutoria sul mercato che si concluse nel 2004.

Quattordici anni più tardi è nata la R 18, di nuovo una BMW smaccatamente “cruiser” e con una vocazione custom indiscutibile, ma con una concezione assai più matura e azzeccata rispetto alla antenata R1200 C. La nuova R 18 ha sorpreso e ammaliato sia la stampa specializzata che il pubblico per alcune delle sue caratteristiche più evidenti.

In primo luogo il design, retrò, certo, ma al tempo stesso aggressivo, muscoloso, essenziale eppure elegante. Una moto che esprime raffinatezza, lusso, pur reinterpretando una formula antica tanto da poter apparire ad un occhio poco attento dotata di un telaio rigido. In realtà la sospensione posteriore è di tipo cantilever celata sotto la sella e garantisce comunque 90 mm di escursione, un valore che non rende la R 18 un “cuscino d’aria” per la schiena del biker ma che consente un comfort accettabile. E poi c’è il pezzo forte della R 18, il protagonista assoluto, il boxer bicilindrico da 1.802 cc, 901 cc per cilindro, che, oltre alla cubatura davvero impressionante e record nella produzione dei boxer BMW lascia a bocca aperta per la sua possente presenza scenica. Non si può restare indifferenti di fronte ai due “padelloni” che sporgono da entrambi i lati della moto. Stupiscono e mettono persino soggezione lasciando immaginare autentici “fiumi” di coppia nell’erogazione di questo colosso bavarese. E infatti le fantasie si trasformano in pura realtà una volta in sella. 

Il “boxerone” della R 18 emette un simpatico sussulto al momento dell’avvio ma subito dopo si stabilizza e gira sornione al minimo senza vibrazioni. Una volta innestata la prima e dato un filo di gas la nuova maxi cruiser BMW si muove con discreta agilità a dispetto del peso di oltre 350 kg. Sono disponibili tre mappature per questo motore monstre, Rain, per la guida su fondi bagnati, Roll per l’impiego normale anche autostradale e poi Rock quando si desideri sfruttare tutti i 91 cv disponibili. Ma, come è lecito attendersi, è proprio la coppia di 158 Nm a 3.000 giri a rendere questa moto particolarmente godibile.

Non occorre ostinarsi nella ricerca di regimi super elevati, la potenza massima arriva a meno di 5.000 giri, ma la fluidità con la quale il maxi boxer eroga la sua spinta è assolutamente convincente e potrebbe dare assuefazione. Su strada la R 18 si dimostra perfettamente all’altezza delle attese. Buona tenuta di strada, ottima frenata, comfort corretto per il segmento cui appartiene e, soprattutto ottima qualità generale. Ragguardevole la dotazione elettronica di serie e già molto importante la lista di apparati e accessori con cui “customizzare” a piacimento la propria R 18. Si va dalla retromarcia alle manopole riscaldate passando per numerosi manubri, selle di altezze e dimensioni diverse e innumerevoli accessori per la personalizzazione estetica. La R 18 nasce rigorosamente monoposto, il “kit passeggero” è uno dei tanti optional e il suo prezzo di listino si pone appena sotto i 23.000 euro che vanno considerati solo come un riferimento relativo perché ricorrere alla lista delle personalizzazioni sarà praticamente obbligatorio.

Ma una moto “maschia”, lussuosa e affascinante come questa nuova cruiser BMW merita davvero qualche “sacrificio”.

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