Pelle addio, Bmw e Mini passano agli interni vegani

Il politicamente corretto spinge a una scelta che aumenterà la nostra voglia di passato e il nostro Cuore Selvaggio

È una giacca di pelle di serpente. Per me è il simbolo della mia individualità e della mia fede nella libertà personale”. E adesso immaginate Nicolas Cage senza la sua giacca di pelle di serpente, senza la Cadillac Fleetwood Eldorado Convertible del 1976 con quella panca posteriore che neanche un tre piazze di Divani&Divani, magari toglietegli pure Laura Dern bella da piangere: cosa ne sarebbe stato di Cuore Selvaggio, road movie turpe, schizofrenico, erotico, onirico, blasfemo, sommamente lynchano ma, soprattutto, definitivo? Insomma la notizia che nel 2023 arriveranno sul mercato i primi modelli BMW e Mini con interni completamente vegani ti fa pensare a immagini così, a quello che perdiamo più a quello che guadagniamo, in questo eccesso di politicamente corretto che plasma il nuovo millennio, al processo di amuchinizzazione che non risparmia neppure ciò che guidiamo, ma che, anzi, è proprio più evidente nei nostri mezzi di trasporto che in tutto il resto, forse perché sono sotto i nostri occhi, sfilano accanto alle nostre orecchie, davanti il nostro naso ogni santo giorno. Auto silenziose e un po’ asettiche, prive di quei suoni e quegli odori che ci hanno fatto crescere e che, le automobili, ce le hanno fatte amare. L’odore della benzina rossa, della pelle dei sedili quando aprivi l’auto dopo che era stata chiusa per un po’, il suono di motori che erano ognuno una storia a sé, fonte di una propria e personalissima voce poetica che lo rendeva a suo modo indimenticabile. Certo non è una critica. Il mondo cambia, si evolve, ma nel processo di miglioramento sacrifica qualcosa di se stesso, come bollicine di un vino che se ne vanno per sempre e, trascorso quell’attimo di sospensione nel quale potresti avvertire il suono della loro esplosione, è come se qualcosa fosse evaporato e ti lasciasse in un senso più solo. Ovvio che l’interno in pelle Connolly, sogno erotico dei più sofisticati automobilisti di ogni tempo, riservato alle auto più costose, le Ferrari, le Bentley, magari in quei sontuosi rossi, o verdi, o crema, non sarebbe proponibile oggi, a maggior ragione su vasta scala. Ma ecco, pensare a un’automobile così pulita e rispettosa che rinuncia, pure giustamente, alla pelle animale in favore di quella a base biologica, non può farci chiedere dove stiamo andando, quali automobilisti stiamo diventando. Quando è tutto troppo perfetto, quando l’odore sa troppo di pulito, inaspettatamente manca qualcosa. Come puoi innamorarti di un’auto, e non solo di un’auto, se non ne senti l’odore? Perché l’imperfezione, l’eccesso, il politicamente scorretto sono, in fondo, erogeni. Quindi tanto di capello a BMW, che con l’introduzione dei nuovi materiali scenderà a una percentuale inferiore all’1% per tracce di materie prime di origine animale nelle proprie auto. Impareremo ad amarli, questi volanti quasi come quelli, troveremo nuovi motivi di fascino, in queste auto immacolate. Ma poi infileremo una cassetta in un vecchio VHS, vedremo la Dern che si passa la mano nei capelli biondi mentre Cage, con Elvis, le canta Treat me like a fool e sentiremo, all’improvviso, il bisogno di qualcosa che non sapremo esprimere a parole.

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