UNA SUZUKI ALL’ITALIANA

Nella nuova Swift c’è anche la mano dei designer torinesi: “Abbiamo innovato molto” La rinnovata versione mild hybrid permette di entrare nelle Ztl vietate di molte città.

La Suzuki Swift si rinnova tra continuità e innovazione, nel quadro positivo che sta attraversando Suzuki Italia. Di Switf ne sono state vendute 9 milioni in circa vent’anni, di cui 500 mila nel nostro Paese. L’innovazione è nei motori e nei sistemi di bordo, la continuità nei tratti stilistici, assicurata dal design. Del resto è lo stile che colpisce gli acquirenti (in primis quelli italiani), così che mantenere dei criteri costanti è un punto di forza. A disegnare quest’ultima edizione è stata una collaborazione tra i centri stile mondiali ed è un segnale incoraggiante (non solo per Suzuki, ma per l’intero comparto automotive nazionale) che ci sia stato un importante contributo italiano, risultato della cooperazione tra Yokohama, Nuova Delhi e Torino. I designer torinesi raccontano il loro apporto con misura, nel rispetto del lavoro comune: non si sottrae alle regola nemmeno Cristiano Zanot, Senior Esterior Designer. “Abbiamo innovato molto – spiega – pur rispettando l’impronta classica della Swift, ad esempio mantenendo il concetto di tetto sospeso. Però vogliamo sempre parlare di lavoro comune tra i centri stile, più che di competizione”. Ma il tocco italiano c’è senza dubbio. Sotto questo aspetto, quello del design, la nuova Swift mostra un frontale caratterizzato da un griglia di forte personalità, abbinata a nuovi gruppi ottici a Led (dalla rinnovata firma luminosa), mentre il posteriore ha un nuovo paraurti e nuove luci anch’esse a Led. Interessante che la maniglia delle porte posteriori non sia più a scomparsa, a beneficio della praticità d’uso.

Il momento di Suzuki Italia, sempre moltoattivanelcampodellosport e delle iniziative sociali di sostegno all’ambiente, è di buona salute; quello italianoèilprimomercatoeuropeo e uno dei più importanti al mondo. “A parte la Swift, che ora viene rinnovata – racconta il presidente Massimo Nalli – continuano a riscuotere il favore del pubblico italiano la Ignis, un suv molto compatto, che garantisce i vantaggi della guida alta e della facilità di accesso, e la Vitara, cheper noièuna vera e propria icona”.

La strada dell’elettrico puro sembra essere segnata, almeno in Europa, da un cammino stabilito ex lege (anche se le posizioni di Bruxelles presentano molte criticità): “La normativa europea non lascia molto spazio di manovra – precisa il presidente – anche se alcune recenti decisioni della Commissione potrebbero in parte ripensare lo schema dell’elettrificazione. C’è una sorta di apertura ai carburanti sintetici, che dovrebbero garantire la neutralità carbonica, mentre non ci sono ancora novità sui biocarburanti, che per noi italiani sarebbero importanti perchéabbiamotecnologiaecapacità produttive”. Per ora si attendono novità.

Intanto Suzuki prosegue sulla strada dell’ibrido mild o full. La Swift, benché tutta nuova dal punto di vista del gruppo propulsore, rappresenta un’evoluzione del sistema mild hybrid 12 volt che assieme all’efficienza del nuovo motore 1.2 a tre cilindri e alla leggerezza generale dell’auto permette di abbassare le emissioni a 99 grammi di Co2. Un valore che in molte città italiane (su tutte l’area C di Milano) consente l’ingresso nelle zone a traffico limitato.

Il nuovo motore a tre cilindri perde peso e ingombri: ha una cilindrata di 1.2 cc con 82 CV e 112 Nm di coppia NM ed è disponibile con cambio manuale a cinque rapporti oppure automatico CVT; c’è anche una versione integrale (trattandosi di Suzuki non sarebbe potuta mancare per nessuna ragione….). Le dimensioni dell’auto rimangono compatte (bel pregio per una cittadina): la Swift ha una lunghezza di 3.860 mm, una larghezza di 1.735 mm e un’altezza da terra di 1.495 mm (la integrale è invece alta 1.520 mm); il passo è d 2.450 mm. Il bagagliaio ha una capacità di 265 litri (che arrivano a 589 litri abbattendo gli schienali dei sedili posteriori).

Molto lunga è la lista delle assistenze alla guida: frenata assistita “Attentofrena” di livello 2, lane keep assist “Guidadritto”; driver monitoring system “Guardalastrada”; lane departure Prevention “Guidadritto” livello 3; adaptive cruise control; traffic sign recognition “Occhioallimite” di livello 2; blind spot monitor “Guardaspalle” di livello 2; real cross traffic alert “Vaipure”; eCall, high beam assist “Nontiabbaglio”; hill hold control “Partifacile”; ACC con Stop& Go (AT) “Failafila”.

Spicca l’Infotaiment con display da 9 pollici, grafiche nitide e risposta al tocco rapida, collegabile senza cavi con lo smartphone (tramite Apple CarPlay e Android Auto). Il sistema è dotato di riconoscimento vocale, riproduzione musicale Bluetooth e può visualizzare le informazioni sullo stato del veicolo; completa la dotazione il sistema di navigazione integrato. Il climatizzatore è automatico, azionabile con comandi fisici a pianoforte.

Gli interni sono piacevoli e accoglienti, offrono un’impressione tridimensionale in alcuni elementi della plancia. Ampia è la scelta dei colori, con la tinta base già metallizzata: in tutto ci sono nove varianti monocolore e quattro bicolore. Tra tutti i toni spicca un giallo verde che visto in foto non entusiasma, ma che in strada colpisce l’occhio; tra l’altro è pensato per risaltare di notte sotto le luci artificiali perché assume riflessi inattesi.

Alla guida della Swift si notano subito la leggerezza, che rende l’auto precisa nei cambi di direzione, e la reattività assicurata dal sistema ibrido e dalla coppia. Cambia la tonalità del motore, che vira verso quella classica dei propulsori a tre cilindri, senza però diventare mai ingombrante o troppo presente.

Una pecca? Con il quadro normativo europeo attuale non sarà facile avere anche in questa edizione la sempre apprezzata versione Sport. Però, mai dire mai…

Exit mobile version