Volkswagen allarga la famiglia ID

Con ID.7 arriva una nuova capofamiglia che raccoglie l’eredità Phaeton. Debutta un nuovo motore elettrico. Autonomia (per ora) di 620 chilometri.

I modelli elettrici della Volkswagen hanno una nuova capofamiglia, la ID.7. E’ un’auto che raccoglie il testimone dalla Phaeton, ultima ammiraglia a motore termico della Casa tedesca. La ID.7 è a batteria, gioca in un altro campionato, e considerando che presto arriverà la versione wagon finirà con l’avere una stretta parentela anche con la Passat. Ma gli accostamenti finiscono qui, perché la ID.7 ha una sua spiccata personalità, con doti peculiari, e non ha bisogno di definirsi in relazione ad altri modelli, se non forse le altre bev di Wolfsburg, ovvero la compatta ID.3 e le crossover ID.4 e ID.5. La ID.7, come si dice adesso, alza l’asticella. Lo si capisce nel momento stesso in cui ci si accomoda a bordo. L’abitacolo è molto curato e interpreta i criteri di design minimalista delle altre elettriche in maniera diversa, proponendo un livello più alto in termini di materiali e finiture. Sopratutto è l’interazione tra auto e guidatore che cresce: davanti al guidatore c’è solo un piccolo display che fornisce le informazioni essenziali, ma di fronte – senza bisogno di staccare gli occhi dalla strada – c’è un chiaro head up display (di serie) con realtà aumentata; al centro della plancia c’è uno schermo da 15″ dal quale si gestiscono le funzioni di bordo e l’infotainment. Il sistema adotta l’ultima evoluzione del software operativo Mib, integrando l’assistente personale Ida. Tra tante sofisticate soluzioni c’è quella della climatizzazione, che può essere regolata manualmente, ma che offre il massimo se lasciata in totale gestione all’elettronica: persino le bocchette di aerazione sono automatiche. Lo spazio a bordo, a prescindere dall’arredamento elegante, è garantito dalle dimensioni, poiché la ID.7 nasce sulla piattaforma modulare MEB che ha passo lungo e sbalzi corti ideali per un abitacolo generoso. L’auto è lunga 4,96 metri, ha un passo di 2,97 metri, tutti gli occupanti (che siano seduti sui sedili anteriori o su quelli posteriori) stanno comodi; il bagagliaio ha una capienza di 532 litri. Tanta accuratezza per quanto “sta dentro” non significa che sia stato trascurato il design esterno, tutt’altro. La ID.7 ha una linea filante e dall’aerodinamica raffinata, elemento indispensabile sulle elettriche: il valore del Cx è di 0,23 ottenuto grazie alle scelte sull’inclinazione dei montanti, all’adozione degli Air Curtain (prese d’aria dinamiche), al disegno delle maniglie. Ne beneficiano l’autonomia e la silenziosità di bordo. Novità anche dal punto di vista del powertrain. Sulla ID.7 debutta un nuovo motore elettrico sincrono trifase a magneti permanenti (in futuro andrà anche sugli altri modelli) che si chiama APP550 ed eroga 210 kW (286 CV) garantendo un’accelerazione da 0 a 100 in 6,5 secondi, mentre la velocità è limitata dall’elettronica a 180 orari. Attualmente sulla ID.7 è disponibile un pacco batterie da 77 kWh che permette un’autonomia di 620 chilometri (dati della casa), mentre tra non molto ci sarà anche una versione da 86 kWh in grado di estendere il raggio d’azione. Ad oggi, con l’attuale versione in listino, si può ricaricare dal 10 all’80 per cento in mezz’ora con impianti sino a 175 kW, mentre basta meno (una decina di minuti) per una percorrenza di circa 200 chilometri (il navigatore organizza l’itinerario di viaggio in base alla disponibilità di colonnine). Il consumo medio varia in base all’equipaggiamento (come su tutte le auto, che siano endotermiche o elettriche) e si attesta tra i 14,1 e i 16,3 kWh/100 km. Su strada (nel test da Verona fin sulle colline tra Veneto e Trentino), grazie alle doti dinamiche di base e alla reattività tipica delle auto elettriche, la ID.7 si apprezza sfruttandone la maneggevolezza, garantita in ogni momento a dispetto delle dimensioni generose. La si può guidare in “D” oppure optare per la modalità “B” che garantisce una maggiore rigenerazione. In ogni caso è una guida piacevole, non si sente nemmeno il peso (non indifferente) e sulle curve in salita l’auto ha un’attitudine allo scatto che impressiona piacevolmente. Se poi si attivano i sedili massaggianti, il comfort aumenta, specie in autostrada. I numerosi Adas di bordo (la lista è completa) assicurano il controllo ottimale in ogni condizione. Per quanto attiene a prezzi e allestimenti si può scegliere tra la Pro (64.850) e la Edition Plus (63.550) con quest’ultima decisamente più vantaggiosa, perché costa meno e prevede più accessori (vernice metallizzata, nonché i pacchetti interior pack ed exterior pack per un controvalore di 6.350 euro) che completano un equipaggiamenti già ricco (ci sono volante riscaldabile, navigatore satellitare, assistente di parcheggio, cerchi in lega da 19 pollici e luci a Led). La wagon (Tourer Pro) arriverà a breve e sarà un arrivo importante, perché il mercato italiano dimostra da sempre di gradire queste versioni. Prevista anche una più prestazionale GTX da 340 CV.

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