C’è l’idea di una tassa europea

In Spagna pagano meno. In Germania chi inquina di più sborsa di più. La Lombardia premia le auto elettriche.

Calcoli

Calcoli

Il bollo auto in Italia è il più caro d’Europa? Come funziona all’estero? Chiariamolo subito, la tassa di circolazione si paga un po’ ovunque. Quello che cambia sono da una parte gli importi e dall’altra i parametri su cui calcolarla.

Caso unico è la Spagna. Conosciuto come “Impuesto de circulacion” varia in base alla provincia di residenza, ma anche alla città e alle regioni senza dimenticare la potenza fiscale dell’auto. Va detto che anche le auto più potenti come Ferrari, Porsche e Lamborghini con motori da 500 cavalli spendono meno di 300 euro di “bollo”. Qui sarebbero migliaia. Più omogenea la situazione nel resto d’Europa. In Germania la tassa automobilistica viene calcolata in base alla classe ambientale. Nel caso di auto Euro 1 ed Euro 2 l’importo viene elaborato sulla cilindrata e sul carburante utilizzato. Dalle Euro 3 in su vengono presi in considerazione altri parametri molto più dettagliati. Le auto ancor più recenti pagano meno in base alla cilindrata, ma pagano di più per le emissioni di CO2. Il bollo francese è la “Carte grise” e si basa su potenza fiscale e provincia di residenza. In Olanda si chiama “Motorrijtuigenbelasting” e dipende dal peso del veicolo: più è alto più si paga. In aggiunta si prende in considerazione il carburante utilizzato, dove il diesel paga di più. Le zero emission sono esenti. In Belgio si chiama “Verkeerbelasting” e prevede un calcolo molto complesso. Basti pensare che ci sono 17 tariffe di base che dipendono da cilindrata e potenza fiscale che vanno poi incrociate con classe ambientale ed emissioni inquinanti. Tutto sommato semplice il calcolo per gli irlandesi. Per le auto costruite sino al luglio 2008 si basa sulla cilindrata del motore. Per i mezzi costruiti dopo luglio 2008 si calcolano le emissioni di CO2. D’altra parte va detto che anche in Italia dal 2007, oltre alla potenza si prende in considerazione anche la normativa Euro di riferimento. Insomma a parità di cavalli una Euro zero paga più di una Euro 4. Nel bel Paese oggi se si compra un’automobile elettrica si viene esentati per cinque anni dal pagamento della tassa automobilistica grazie al DPR 39/1953. Scaduti questi, ogni Regione può scegliere autonomamente come comportarsi. La Lombardia proroga l’agevolazione a vita. Incentivi anche per le ibride che godono di riduzioni del 50% per la parte termica e di esenzione per i “cavalli elettrici”.

In futuro potrebbe arrivare un “bollo auto europeo”. Ipoteticamente calcolato in base ai chilometri percorsi con il mezzo privato e all’inquinamento da questo provocato. Alla base ci sarebbe una sofisticata scatola nera per la registrazione dei movimenti della nostra quattroruote. Gli spagnoli non ci staranno mai…

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