Aboliamolo e compensiamo col carburante

Va ripensata in toto la tassazione di tutto il settore automobilistico. In Italia è solo una mucca da mungere.

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Non credo che chi entra in un concessionario si lasci orientare dal costo della tassa di possesso. I clienti che oggi arrivano nelle concessionarie sono molto più preparati rispetto a pochi anni fa. Hanno le idee chiare. Non solo su modelli e optional, ma anche sui costi che andranno a sostenere per il mantenimento dell’auto. Alla fine però si tratta di un acquisto fatto con il cuore. Parlare oggi di kilowatt e potenza non ha più senso per molti motivi. Negli ultimi anni sono aumentate molto le potenze dei propulsori, poi sono arrivate le auto ibride e con loro motori elettrici. Parlare di bollo non è semplicemente obsoleto, è da medioevo. 

Andrebbe cambiato il modo di calcolare la tassa di possesso. Tanto più inquini, tanto più paghi. E lo sappiamo tutti che a parità di tecnologie, un’auto di dimensioni maggiori tendenzialmente consuma ed inquina di più. Quindi sarebbe equo. D’altra parte anche il limite di velocità è uguale per tutti? La tassa di possesso potrebbe anche non essere mantenuta. Se vogliamo parlare di semplificazione, andrebbe fatto un passo ulteriore. La tassa di possesso comporta un costo di riscossione elevatissimo. Ecco perché sarebbe molto più semplice abolire il “bollo” e per compensare il mancato gettito aumentare di qualche centesimo il carburante. Siamo in un’epoca moderna e le tasse dovrebbero servire per coprire le spese dello Stato, come la manutenzione delle strade. Distribuendo la tassa di possesso sul carburante anche i turisti contribuirebbero alla manutenzione delle strade che utilizzano. 

Diverso il discorso per le auto elettriche. Solo nel 2020 per effetto della riduzione del traffico causa Covid l’erario ha perso 10 miliardi di accise derivate dalla vendita di carburanti. Se tutti viaggiassimo elettrici lo Stato come farebbe? Così non va. Pensiamo all’I.P.T. (Imposta Provinciale di Trasferimento). In Germania un passaggio di proprietà costa trenta euro, in Inghilterra zero. Qui da noi servono minimo quattrocento euro. Magari ci vorrebbe la bacchetta magica. Il punto è che va ripensata in toto la tassazione sul settore auto. In tutta Europa l’auto viene vista come un oggetto di metallo su quattro gomme, mentre qui in Italia viene vista solo come una mucca da mungere.

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