La tecnologia, grande alleata per la sicurezza

La distrazione è la prima causa di incidenti. Gli ADAS sono un aiuto imprescindibile. È il momento di lavorare sulla Smart City

Sicurezza stradale

Sicurezza stradale

La tecnologia è un grande alleato nella ricerca della sicurezza sulle strade, sia che si parli di quelle extra urbane che di quelle delle città destinate a trasformarsi in Smart City in un futuro che non è poi così lontano.

La sicurezza sulle strade è il risultante di tre fattori: comportamento, tecnologia e infrastruttura. Le statistiche ci raccontano che il 90% degli incidenti è causato dalla distrazione dell’uomo. La tecnologia in presenza di un comportamento scorretto di chi guida, chi attraversa la strada, chi usa in modo improprio monopattini o biciclette non può annullare i rischi. Può però aiutare a ridurli e l’arrivo del 5G renderà tutto più veloce permettendo uno scambio istantaneo di dati.

Non c’è dubbio che il supporto tecnologico possa contribuire all’aumento della sicurezza sulle strade arrivando fino alla riduzione di un 50% degli incidenti. Oggi gli incidenti si sono ridotti sulle strade extraurbane, ma non sono diminuiti con la stessa percentuale nei centri urbani e qui l’intervento di dispositivi di ausilio alla guida come la frenata d’emergenza, l’intercettazione del pedone o del ciclista, la limitazione automatica della velocità, possono essere di grande aiuto. Sempre tenendo ben presente che non possiamo prescindere dal livello di attenzione dell’uomo. Oggi i sistemi ADAS sono una realtà però esistono solo su un certo tipo di veicoli, quelli di nuova generazione e spesso solo quelli di alta gamma. Trattandosi di una tecnologia salvavita dovrebbero però essere montati su tutti i veicoli di nuova produzione, così come è avvenuto in passato per le cinture di sicurezza o l’ABS.

Il passaggio alla guida autonoma in cui la responsabilità dell’uomo verrà annullata è ancora molto, ma molto lontano se non altro per i problemi legali connessi. Dobbiamo per ora accontentarci di un livello intermedio con un’automatizzazione della guida che mantiene la responsabilità del guidatore. Oggi esistono già delle infrastrutture che lo consentono come nel caso del progetto dell’autostrada del Mediterraneo. Questo per quanto concerne il traffico extraurbano. Nelle nostre città, invece, dovremmo approfittare dell’opportunità che ci sta dando questa crisi: tutte le aziende oggi stanno valutando quali benefici potrebbe portare lo smart working anche una volta concluso il periodo emergenziale. Un’organizzazione del lavoro più flessibile potrebbe aiutare a ridurre il traffico organizzandolo in modo differente e potrebbe anche consentire di raggiungere i centri urbani solo con mezzi non inquinanti, aumentare lo sharing dei mezzi per l’ultimo miglio, promuovere l’uso di mezzi meno inquinanti e anche dotati di nuove tecnologie. Si arriverà ad una connessione tra tutti gli utenti della strada e con la rapidità del 5G alla possibilità di correzioni o avvertimenti tempestivi in caso di comportamenti scorretti. Ne beneficerebbero soprattutto gli utenti più deboli e così si potrebbe incentivare la mobilità dolce dell’ultimo miglio come vengono chiamate biciclette e monopattini. Ci vuole comunque intelligenza nell’utilizzo di questi mezzi. Non possono certo bastare due strisce pitturate sull’asfalto. Sempre ricordando che la tecnologia è un grande alleato per ridurre gli incidenti sulle strade.

Exit mobile version