Le auto guideranno da sole?

Oggi in Italia il massimo livello consentito è soltanto la guida semiautomatica. Probabilmente da noi non le vedremo mai. Sulle autostrade americane invece...

Mani sul volante

Mani sul volante

Partiamo dalla fine: probabilmente in Italia auto che guidano da sole non si vedranno mai. O almeno non su autostrade come la Serravalle o la Cisa dove, tra una curva e una galleria, spesso e volentieri si trova pure un cantiere. Le “highway” americane tutte dritte con quattro corsie per direzione, sui cui viaggiano le Tesla mentre il pilota schiaccia un sonnellino, resteranno roba da vedere su youtube o nel prossimo James Bond. Lo sanno bene quelli di Society of Automotive Engineers, ente americano che si occupa di sviluppare e definire gli standard ingegneristici nel campo dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica. Loro hanno definito i VGA -Veicoli a Guida Autonoma- o ADS -Automated Driving System-: “L’insieme di hardware e software in grado di eseguire l’intero DDT -Dynamic Driving Task- ovvero tutte le funzioni necessarie all’operatività del veicolo sulla strada e in mezzo al traffico”. 

Oggi in Italia il massimo livello consentito è la guida semiautonoma, detta anche ADAS di livello 2. Ovvero la tecnologia che permette all’automobile di spostarsi autonomamente sia lateralmente sia longitudinalmente in specifici contesti come l’autostrada. Ultimamente sembra che non se ne possa più fare a meno. Dall’utilitaria all’ammiraglia, se non di serie almeno come accessori, devono poter avere i sistemi di guida semiautonoma. Il cruise control adattativo e il lane keep assist, oltre che la frenata automatica, vanno di pari passo con gli immancabili apple car play e car android per utilizzare il “vecchio” telefonino. I ragazzi cercano quest’ultimi per connettersi e i genitori gli Adas per la loro sicurezza.

I costruttori premono a fondo il pedale del gas lasciando intuire che sarebbero pronti a vendere auto ancora più tecnologiche. Auto che guidano davvero da sole.

Ad oggi è una possibilità offerta solo da Tesla, con il pacchetto Autopilot avanzato che costa 3.800 euro. Quest’ultimo prevede la guida automatica nella gestione dello svincolo autostradale, inclusi incroci e sorpassi di auto più lente. Automatico anche il parcheggio e il recupero del veicolo. Per la guida autonoma al massimo potenziale bisogna invece spendere 7.500 euro, a quel punto la nostra Tesla riconosce anche i semafori e i segnali di stop. In futuro, dicono, potrebbe addirittura guidare da sola nelle città. Non ci crediamo! O almeno non su tutte le strade. Pensate al quadrilatero della moda nel centro di Milano, agli stretti carruggi di Genova, alle trafficate strade di Roma. Molte città americane sono state disegnate come uno scacchiere. Non per nulla gli isolati si chiamano “block”, ma in Europa le città sono ben diverse, come anche le infrastrutture.

A meno di non radere tutto al suolo e ricostruire, appare molto difficile che con le tecnologie attuali si possa ambire a una vera guida autonoma. Non è un segreto che Elon Musk stia puntando ad avere auto e robotaxi che si muovono da soli. Per questa ragione sta testando la guida cittadina Beta in USA. Ciò ha generato un’aspettativa ancora superiore nei Tesla Boys. Una risposta arriva da ciò che si può leggere in questi giorni sul sito americano www.thedrive.com. Eric Williams, consulente legale di Tesla, spiega: “La nostra tecnologia si basa saldamente su capacità SAE di Livello 2, non rende le nostre vetture ‘autonome’ così come definite dal DMV. Le capacità dello Sterzo Automatico su Strade Cittadine sono limitate, in quanto esistono ancora delle circostante a cui il sistema non è in grado di rispondere, o di riconoscere.” In parole povere: per ora il volante lo teniamo ancora noi!

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