La mobilità secondo Bill “Il nucleare ci salverà”

Gates: “È l’unica fonte di energia a zero emissioni in grado di fornire in modo affidabile corrente giorno e notte, in qualunque stagione e praticamente ovunque sul pianeta”

Bill Gates

Bill Gates

Nella suddivisione dei ruoli del big tech, dove ci sono quelli che vanno su Marte o sulla Luna, quelli che si fanno congelare per vivere in eterno, quelli che cacciano Trump dai social media, Bill Gates ha scelto sempre il ruolo più ingrato, quello dell’uccello del malaugurio, quello che probabilmente salverà il mondo (forse facendoci morire di angoscia prima, però).

Ormai ha deciso di terrorizzarci: nel suo ultimo libro “Clima. Come evitare un disastro. Le soluzioni di oggi e le sfide di domani” (Nave di Teseo) il fondatore di Microsoft tramortisce ancora una volta l’umanità intera con delle profezie speriamo non auto-avverantesi: i morti del clima saranno quelli di una prolungata pandemia, dice. Nel 2100 potrebbe causare 5 volte più morti (75 ogni centomila abitanti contro i 14 ogni centomila della pandemia). L’unico modo per evitare la catastrofe è che azzeriamo completamente le emissioni di gas-serra entro il 2050 (anche se nel libro pare abbastanza evidente che non ci riusciremo).

Gates non è certo un cialtrone, semmai un profeta di sventura: uno dei pochissimi ad aver previsto il Covid nella famigerato Ted Talk del 2015, quello in cui si presentò sul palco spingendo un bidone di quelli che la sua generazione da piccoli aveva in garage, pieno di cibo da mangiare in caso di attacco nucleare. Ma questa volta non sarebbe stato l’attacco nucleare il prossimo grande pericolo, bensì un virus: con l’Ebola, sostiene Gates, eravamo stati fortunati, perché era un virus che non aveva attecchito nelle aree urbane, e faceva stare a letto i suoi malati. Se ce ne fosse stato un altro che permette a chi l’ha preso di stare abbastanza bene da non accorgersene e dunque di prendere un aereo, ci sarebbero stati molti più morti. Et voilà. Eccoci dunque ai giorni nostri. Allegria.

Insomma, facciamo meglio a prendere sul serio le profezie di Gates. Già, ma che si può fare? Un capitolo del libro è dedicato alle auto, che sono responsabili, dice Gates o uno dei fortunati ghost writer che gli avranno scritto il libro, del 47 per cento di tutte le emissioni-serra. Dunque non ha senso incolpare gli aerei, che contribuiscono solo al 10 per cento (Greta Thunberg, puoi ricominciare a viaggiare in Boeing). E probabilmente non potranno mai essere elettrici: scrive Gates di essere stato richiesto dal suo celebre amico Warren Buffett, anzianissimo oracolo degli investimenti, sul perché non si possa fare un jet elettrico: Gates gli risponde che le batterie sarebbero talmente pesanti che l’aereo non potrebbe nemmeno alzarsi dalla pista di decollo. Nel mondo ci sono 1 miliardo di macchine, dice Gates, o il fortunato ghost; nel solo 2018 ne sono state vendute 24 milioni. Le auto elettriche, l’unica vera alternativa, sono una sparuta minoranza (2 per cento del totale), e continueranno a esserlo, perché costano troppo e la benzina continua a essere troppo conveniente (negli Stati Uniti costa meno del latte, può arrivare anche a mezzo dollaro al litro). I biocarburanti poi sono una sòla, scrive Gates, confessando di averci investito 50 milioni di dollari in una azienda che sembrava pure promettente ma poi non lo era. Insomma rimane solo l’elettrico: un impegno a livello di governi può aiutare ad aumentare il numero di automobili e abbassarne i costi; la Cina, l’India e diversi paesi europei hanno annunciato l’obiettivo di eliminare gradualmente dalla circolazione i veicoli, soprattutto le autovetture, alimentati dai carburanti fossili nei prossimi decenni. La California si è impegnata ad acquistare solo autobus elettrici entro il 2029 e a bandire la vendita di auto non elettriche entro il 2035. Già, poi si pone il piccolo problema di dove trovare tutta questa elettricità. E qui alla fine arriva la sorpresa che potrebbe far storcere il naso ai molti ammiratori del Gates ecologista e salvatore del mondo. Siccome abbiamo bisogno di un sacco di elettricità pulita, e siccome le cosiddette fonti “alternative”, scrive, sono un’altra sòla, non c’è altro sistema che tornare al caro, vecchio nucleare.

Certo, se ne rende conto anche lui che casi come quelli di Chernobyl o di Three miles Island o di Fukushima hanno spazzato via il nucleare come opzione, però bisogna rendersi conto che i combustibili fossili fanno ogni anno più vittime di tutti gli incidenti nucleari della storia. Il nucleare, scrive Gates, “è l’unica fonte di energia a zero emissioni in grado di fornire affidabilmente corrente giorno e notte, in qualunque stagione, praticamente ovunque sul pianeta, che abbia dimostrato di funzionare su vasta scala. È semplicemente troppo promettente per essere ignorata. Nessun’altra fonte di energia pulita si avvicina a quello che il nucleare offre già oggi”. Lui stesso è molto ottimista, ha investito in una startup che questa volta non pare una sòla, si chiama Terra Power e fa simulazioni – solo simulazioni, precisa, perché nessun governo gli affiderebbe dei veri esperimenti nucleari – e da queste simulazioni viene fuori che si possono costruire centrali nucleari di tipo completamente nuovo.

Gates dice che per questa startup ha riunito alcune tra le menti migliori nella fisica nucleare e nella simulazione virtuale con modelli digitali per progettare un reattore di nuova generazione. Un laboratorio di supercomputer a Bellevue, nello stato di Washington, dove un team di studiosi elabora simulazioni digitali di diversi progetti di reattori. “Pensiamo”, dice Gates, “di aver sviluppato un modello che risolve tutti i problemi fondamentali utilizzando il cosiddetto reattore a onda progressiva“. Un reattore che funziona con diversi tipi di combustibile, comprese le scorie di altri impianti nucleari. Mentre le scorie riutilizzate sarebbero meno, e meno radioattive. Il processo sarebbe del tutto automatico, e queste centrali potrebbero essere sottoterra. Gates si dice molto fiducioso su questi esperimenti.

E riguardo alle catastrofi del passato, osserva: sarebbe come se un giorno tutti si fossero riuniti e avessero detto: “Ehi, le auto stanno uccidendo un sacco di persone. Sono pericolose. Smettiamo di guidare e lasciamo perdere queste automobili.” Sarebbe stato ridicolo, ovviamente, dice il fondatore di Microsoft. Abbiamo fatto esattamente l’opposto, avvalendoci dell’innovazione per rendere le automobili più sicure. “Per evitare che le persone volassero fuori dal finestrino abbiamo inventato le cinture di sicurezza e gli airbag. Per proteggere i passeggeri negli incidenti abbiamo creato materiali più sicuri e progetti migliori. Per proteggere i pedoni nei parcheggi abbiamo cominciato a installare telecamere posteriori per la retromarcia”.

Col nucleare pare tutto più difficile e complicato: ma se lo dice Bill Gates, noi ci crediamo.

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