L’Italian Touch è il segreto di Bmw

Un anno record che non cambia i piani: avanti con l’elettrificazione. De Silvestre: “Siamo diventati un modello anche per Monaco”.

I numeri raccontano tanto, ma non proprio tutto, dell’anno dei record di Bmw. Dietro ai 2.555.341 veicoli venduti nel mondo dal Gruppo nel 2023, non c’è soltanto l’abituale alluvione di nuovi modelli in grado di soddisfare ogni tipo di motorizzazione, dal diesel al full electric. C’è quello che anche in Germania hanno cominciato a chiamare l’Italian Touch, un’ammirazione per il nostro Paese che ha portato Monaco a guardare il mondo da una prospettiva diversa, addirittura ad esportare in Giappone il modello della House of Bmw che in un anno ha ospitato in via Monte Napoleone a Milano più di 120 eventi, accogliendo oltre 120 mila visitatori. Il legame di Bmw con l’Italia ha una lunga storia. Basta pensare che il modello che porterà la Casa nel futuro l’anno prossimo si chiamerà Neue Klasse, richiamando la famiglia di vetture firmate da Giovanni Michelotti negli anni Sessanta. Il grande designer torinese ha lasciato un segno nel cuore di Bmw, tanto che nel quartier generale di Monaco c’è un suo busto in esposizione. Ma anche il fatto che le station wagon della casa, i modelli tra i più apprezzati in Italia, vengono ancora chiamate Touring, con un chiaro riferimento alla famosa carrozzeria torinese, significa molto. Senza contare quello che ha rappresentato Giorgetto Giugiaro per Bmw, disegnando la M1 che resta una vera icona della Casa bavarese. Tra Bmw e l’Italia c’è un certo feeling e non sorprende che gli uomini del Board bavarese siano innamorati del nostro Paese e dell’Italian Style. Un amore corrisposto, considerando che l’anno scorso in Italia Bmw Group ha venduto 79.283 tra Bmw e Mini (più 21,45%). “L’anno scorso abbiamo svolto un ruolo di primo piano, facendo segnare la miglior performance di crescita a livello Europeo e la seconda miglior performance a livello mondiale per il Brand Bmw”, racconta con orgoglio Massimiliano De Silvestre, presidente e amministratore delegato di Bmw Italia. “Abbiamo una strategia centrale chiara, fortemente orientata alla mobilità sostenibile e ad un approccio circolare del business. Un esempio illuminante di questa trasformazione è la conversione dello storico stabilimento di Monaco di Baviera che dal 2027 produrrà soltanto modelli elettrici. Ovviamente la produzione dei propulsori tradizionali a combustione continuerà negli altri stabilimenti dislocati in Europa, Asia e America”. Perché Bmw si vuole distinguere anche in questo. Crede e investe nell’elettrificazione, ma non ferma la ricerca sui motori tradizionali (diesel compreso) e continua a sondare nuove vie come quella dell’idrogeno. Un approccio pragmatico e non dogmatico. “La nostra direzione è quella, ma sappiamo di dover attraversare una fase di transizione permettendo ai nostri clienti di fare le scelte che preferiscono. L’anno scorso abbiamo fatto meglio dei nostri competitor tradizionali nel numero delle auto elettriche vendute, ma sappiamo bene che questo è solo un punto di partenza. Prevediamo di vendere più di mezzo milione di vetture elettriche nell’anno in corso (1 auto su cinque sarà a batterie) per poi salire al 25% del totale nel 2025. Abbiamo già parlato negli anni scorsi della nostra ambizione di trasformarci in una tech company, senza perdere il DNA che da oltre cento anni ci rende un’azienda di successo, leader nel mondo. Per questo motivo tecnologia e digitalizzazione sono al centro tanto dei nostri nuovi prodotti che dei processi”. Crescono in contemporanea i numeri delle auto elettriche: “Se parliamo soltanto di vetture elettriche pure (BEV) abbiamo raggiunto come Gruppo le 4.162 unità (+14%) con 3.103 Bmw (+50,3%) e 1.059 Mini”, e quelli della Serie M, l’anima più sportiva della Casa: “Abbiamo raggiunto un nuovo primato con un totale di 202.530 Serie M vendute, (più 14,3%), il miglior risultato di sempre nella storia di oltre 50 anni dell’azienda. La gamma M include modelli ad alte prestazioni come la M2, la XM e la M3 Touring, ma, come nell’anno precedente, la Bmw i4 M50 è stata la Bmw M più venduta, evidenziando la trasformazione sistematica del marchio verso l’elettromobilità”. Perché l’elettrificazione non mortificherà di certo le prestazioni. In Italia c’è da lavorare, ma è sorprendente vedere quante Bmw elettriche siano state vendute a Napoli. “Siamo molto forti al Nord, Nord Est, ma lo siamo anche a Roma dove tradizionalmente facciamo sempre ottimi numeri. E al Sud siamo andati a conquistare un mercato che prima premiava altri”. Sarà sempre merito dell’Italian Touch… “È il nostro modo di declinare la filosofia che ci viene trasmessa da Monaco – continua De Silvestre – ci ha aiutato a interpretare il potenziale del mercato con una maggiore sensibilità, a sfruttarne meglio tutte le opportunità offerte per il segmento Premium. Così facendo abbiamo raggiunto un importante risultato quantitativo, ma anche qualitativo perché abbiamo aumentato molto le vendite del top di gamma. Per ottenere tutto questo significa che ci abbiamo messo del nostro con la nostra italianità”. Perché agli italiani (l’età media del cliente è di 45 anni) piacciono le Bmw (ma anche le Mini…), De Silvestre lo spiega così: “Perché è un brand lifestyle. Sicuramente piacciono il design, la tecnologia, il livello di digitalizzazione. I contenuti tecnici che permettono alle nostre auto di non essere mai noiose e di essere belle e divertenti da guidare. Ma piace anche il brand che assicura un’esperienza che va al di là dell’automobile, visto che noi cerchiamo di rendere quest’esperienza olistica”. Un’esperienza che comincia entrando in uno dei cento concessionari italiani che intanto stanno cambiando aspetto per prepararsi a coccolare i clienti ancora più di prima. Non ci sarà solo una sfilata di modelli da ammirare, ma molto di più, anche il profumo sarà studiato ad hoc (“Trasformiamo le nostre concessionarie in luoghi caldi, accoglienti più simili ad una casa che ad un tradizionale showroom”). Ma la vera sfida è soprattutto un’altra: la sostenibilità. L’auto elettrica deve esserlo anche prima e dopo che ha toccato la strada. In attesa di vincere anche questa sfida, l’offensiva sul mercato continua con i5, iX2, e la Serie 5 Touring, prima station elettrica e la nuova gamma Mini. E con l’Italian Touch. Naturalmente.

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