Ami, la mia prima auto, un amore a prima vista

A sedici anni mi permette già di guidare in sicurezza, senza rinunciare all’originalità. Dovete vedere come la guardano!

Citroën AMI

Citroën AMI

La scelta della prima automobile è un passo importante, soprattutto se come me hai appena 16 anni e pochissima esperienza su strada.

Respiro auto e motori da quando sono nata e quindi, nel momento in cui si è trattato di scegliere, dando un’occhiata alle riviste di settore ho capito subito quale potesse fare al caso mio tra le tante novità in arrivo nel 2021. Citroën Ami ha subito catturato la mia attenzione: innovativa e completamente elettrica, con una forma divertente e dalle dimensioni ridotte, soddisfa tutte le necessità di un neopatentato che affronta la strada per la prima volta.

Le aspettative non sono state deluse quando, qualche settimana fa, ho avuto l’occasione di salirci su e provarla, ed è stato quasi amore a prima vista. Me la consegneranno nelle prossime settimane, probabilmente sarò la prima in Italia a riceverla, e non vedo l’ora di averla a disposizione per i miei giri. Nel nostro garage starà in buona compagnia perché andrà ad aggiungersi alle elettriche della 777 family collection, con la Volkswagen ID.3 di mia madre e la Tesla Model S di mio padre.

A prima vista la Citroen Ami dà l’impressione di una microcar simpatica e compatta, con un design decisamente originale e unico. Costa 7.200 euro e questo è uno dei suoi plus: è piuttosto economica, ma non priva di personalità. Me ne sono accorta mentre la provavo: si sono ribaltati i ruoli e ho portato papà, seduto incredibilmente sul sedile del passeggero, in giro per Milano. Siamo passati vicini al Duomo, in piazza Affari e in via Montenapoleone e mi sono accorta che questa novità colorata e silenziosa catturava l’attenzione e gli sguardi dei passanti, tanto che ho avuto la sensazione di avere per le mani un oggetto del desiderio.

Un po’ come se fosse un nuovo i-phone desiderato dai miei coetanei, e non solo. Guidare per le strade di Milano mi ha fatto anche apprezzare le sue sospensioni morbide e una buona frenata, che ha reso la guida fluida senza troppi sbalzi. La velocità, limitata a 45 km/h, è perfetta nel traffico di città dove si muove agile senza problemi, e ovviamente riduce anche il rischio di incidenti che affrontano i principianti alla guida, nonostante manchi l’Airbag.

A differenza della Renautl Twizy, con cui ho conseguito la patente, Ami ha una velocità ridotta perché devono poterla guidare anche i quattordicenni. Questo un po’ mi dispiace, ma mi consolo pensando che presto potrò condividerla anche con mia sorella Sara adesso dodicenne. La potenza ridotta non la rende comunque meno sicura su strada o meno divertente: lo spunto veloce le fa raggiungere la massima velocità in pochi secondi, il suo diametro di sterzata e le dimensioni ridotte le permettono di girare su sé stessa con grande agilità.

La lunghezza inoltre, di soli 2,41 m (30 cm in meno rispetto a una Smart) equivale a metà di un’auto normale e mi ha permesso di parcheggiarla con facilità e senza troppe manovre. L’apertura delle portiere, che trovo geniale, è un altro punto a favore dell’Ami. Fa tutto parte dell’originalità e dell’ottimizzazione dei costi produttivi: i due sportelli sono identici, nati dallo stesso stampo, e per questo l’apertura lato guidatore è al contrario rispetto al passeggero, e questo facilita l’entrata. Posso così dire di aprire la portiera allo stesso modo di una Rolls Royce Wraith.

Parliamo di autonomia: anche guidando alla massima velocità, e mantenendo le luci accese tutto il tempo, come da obbligo per i quadricicli, AMI riesce a percorrere 75 km come dichiarato da Citroën. Una volta arrivata a casa mi basteranno una classica presa domestica da 220V e 3 ore di tempo per ripartire senza problemi, con il pieno di autonomia.

Uno degli aspetti più spettacolari è senza dubbio la luminosità: si guida circondata da vetri che permettono una perfetta visuale da tutti i lati, compreso il tettuccio superiore, una sorta di posto in prima fila quando ci si trova a guidare tra bellezze d’Italia come è accaduto a me, quando sono entrata in piazza Duomo. Luminosa e spaziosa: nonostante la larghezza di appena 1,39 m, gli interni sono ampi e comodi, il cruscotto può diventare all’occorrenza un ampio spazio porta oggetti e sul lato passeggero è presente un piccolo gancio utile per appendere borsette e zaini.

Considerato anche che c’è il riscaldamento prevedo che la mia Ami porterà me e le mie amiche a scuola, o in giro per le strade di Torino anche d’inverno. Credo che la Citroën Ami possa spronare e ispirare altri costruttori a realizzare microcar per chi, come me, vuole avere la possibilità di muoversi liberamente e con più spazio a disposizione rispetto ad uno scooter. Il tutto senza rinunciare all’originalità.

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