Il DS 7 si è rifatto il trucco senza invecchiare

Ha perso la vecchia dizione Crossback , ma aggiunge due versioni plug-in più potenti da 300 e 360 cavalli.

Ho guidato, in un test drive… la mia macchina. Nel senso che possiedo una DS7 Crossback e che ho potuto sperimentare la versione aggiornata, uscita la scorsa estate. Ma c’era un vincolo: il “media drive” riguardava le due nuove plug in, quella da 300 cavalli e quella da 360 Hp. Si aggiungono alla terza, già in commercio fin dal primo lancio, che arriva a 225 cavalli di potenza combinata. Dato che la mia DS7 è diesel, la “polpa” per un confronto non mancava. Peraltro – e di questo sono felice essendo un sostenitore della motorizzazione a gasolio – sarà sempre venduto il modello endotermico Blu Hdi da 130 cavalli. Quindi a 5 anni dalla nascita, l’auto che ha sancito l’inizio dell’indipendenza del brand DS da Citroën tocca sia il passato sia il futuro, con l’intenzione di dare a questo SUV una personalità ancora più definita. La prova ha coperto un percorso totalmente lombardo, da Milano in direzione del ramo lecchese del Lago di Como e con arrivo a Cantù alla “Riva 1990”.. Andata con la “360”, ritorno – su un itinerario più diretto – con la “300”: ovvero, come saggiare la differenza nella differenza, detto che entrambe propongono le 4 ruote motrici. Peraltro la nuova DS7 – a proposito: è sparita la dizione Crossback, sul portellone posteriore in mezzo ai fari troneggia il nome DS Automobiles – non ha subito uno stravolgimento rispetto alla sorella che l’ha preceduta: è la stessa auto, però c’è stato un lavoro meticoloso di aggiornamento dei dettagli. Ma andiamo con ordine. Il frontale e il musetto sono l’aspetto esterno che colpisce maggiormente. La calandra è più squadrata, ricorda quella della DS4 e riduce al minimo le cromature (una scelta ecologica, viene sottolineato). Chi ha la Crossback non può poi non notare la differenza sul fronte delle luci diurne. Dalla soluzione “a lacrima” si passa a 33 LED per lato. Modifiche anche nei gruppi ottici principali, sempre a tre elementi: non hanno più il meccanismo di rotazione ma guadagnano una innovativa tecnologia a matrice di LED. Il nome di battaglia è Pixel Led Vision 3.0 e la novità offre una superiore potenza di fuoco dei fari. Detto che nella gamma colori – sei in totale – entrano un grigio e un blu molto belli, che gli allestimenti sono cinque e che i cerchi sono stati ridisegnati con l’aggiunta di quelli da 21 pollici, eccoci all’interno. L’abitacolo è uguale al precedente come colpo d’occhio generale e come struttura. Ma ci sono migliorie a sellerie e rifiniture (peraltro già di alta qualità) e soprattutto c’è uno schermo touch ben più grande (12’’) che “battezza” un sistema di infotainment aggiornato. E sul display compaiono le immagini delle nuove telecamere perimetrali ad alta risoluzione. Tra le varie altre chicche sono da segnalare l’opzione “night vision” sul cruscotto (l’ho pure sulla mia Crossback ed è molto utile, soprattutto in caso di nebbia e di maltempo) e la telecamera che rileva la situazione della strada e fa adattare le sospensioni. La tecnologia E-Tense, dicevamo, costituisce la maggior parte della gamma della nuova DS7. La versione top (motore a benzina da 200 HP e motori elettrici sugli assi anteriore e posteriore da 110 e 113 cavalli) si fregia di parametri “green” (40 g/km di CO2), ha un’autonomia in full electric tra i 65 e gli 81 km (ciclo urbano) e offre potenza a volontà. Da Onno il percorso (due ore scarse in totale) saliva, in direzione Canzo ed Erba: è stato l’ideale per verificare le doti da “grimpeur” e di tenuta di strada. Tutto sommato di potenza ce n’è d’avanzo e i tre quarti d’ora per rientrare a Milano con il modello da 300 HP hanno confermato che la versione inferiore è più che sufficiente. Nel tratto di andata abbiamo guidato per il 52% in elettrico con un consumo di 2,8 litri per 100 km, di un punto superiore rispetto al valore ufficiale. L’upgrade della vettura riguarda purtroppo anche il prezzo: la forchetta va dai 42 mila euro della versione diesel ai 74.100 euro della E-Tense 360 (4×4) nella versione La Premiere. Le dirette concorrenti non sono di certo più economiche e a condizioni più o meno pari DS Automobiles fa risaltare un aspetto: con la nuova DS7 si entra nel regno della raffinatezza. Al di là del “tifo” personale, non è oggettivamente sbagliato.

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