A Villa d’Este hanno sfilato le auto più belle del mondo

La Duesenberg del Maharaja che piaceva a Hollywood conquista la giuria, non gli italiani che preferiscono la Ferrari.

Il Concorso d’eleganza di Villa d’Este riesce a coniugare la storia e il futuro meglio di ogni altro appuntamento. Sarà la magia di un posto unico che vibra anche quando fuori piove, sarà perché ormai non è più un evento unico ed isolato, ma un concorso che sta cercando di aprirsi all’esterno con l’appuntamento aperto al pubblico di Villa Erba, sarà perché ormai i fuori concorso assomigliano ai fuori salone della Design Week milanese con il grande impegno di un marchio come Larusmiani che sta investendo molto sulle auto d’epoca, ma il fine settimana di Cernobbio è diventato un posto dove gli appassionati di auto non possono mancare. Ci sono autentici capolavori del passato e sogni che verranno, concept che un giorno vedremo sulle strade come la Pagani Huayra codalunga che ha vinto la sua categoria. L’edizione 2023 ha omaggiato i cent’anni della 24 ore di Le Mans con una categoria in concorso e una serie di vetture leggendarie esposte a Villa Erba, là dove una volta soggiornava Luchino Visconti. Ci sono vetture che hanno scritto la storia come la Ferrari 250 Gto, la Ferrari più famosa e più costosa sul mercato delle auto storiche, la Ferrari 250 Testa Rossa, la Ford F40 che permise a Henry Ford di vincere la classica francese con una vettura che portava il suo nome, la Porsche 917 K che Ferdinand Piech aveva definito “l’auto più rischiosa della sua vita” perché gli chiesero un’auto che vincesse a LeMans e conquistasse il campionato e la sua erede la 936/77. Ma anche vetture che non si vedevano in giro da un pezzo come l’elegantissima Peugeot 303 Darl’Mat Sport che nel 1937 vinse la sua classe e oggi vive negli Stati Uniti. Vetture che ci raccontano come anche le sportive possano essere eleganti. Come la ricerca delle prestazioni possa portare anche alla ricerca del bello. D’altra parte l’aerodinamica è anche questo. Se una linea è bella per il vento lo sarà molto probabilmente anche per l’occhio. Come dimostrano anche la Aston Martin DB2 coupè rimasta per 50 anni nel garage di un cugino della Regina Elisabetta e la Mercedes 300 SL coupè, la prima ad ali di gabbiano che nel giugno 1952 partecipò alla 24 ore. Il Concorso di Villa d’Este è un manifesto dell’eleganza italiana. Una Ferrari 250 GT Spyder California del 1961 disegnata Pininfarina e carrozzata Scaglietti, uno dei soli 55 esemplari prodotti, di proprietà di un collezionista di Hong Kong, ha vinto il referendum del pubblico. Ammiratissime anche due Lancia: la Florida Coupé Pinin farina di Corrado Lopresto, il principe dei collezionisti italiani che l’ha restaurata conservando gli interni al loro stato originale o la Lancia Astura quarta serie del 1937, una stella degli anni Trenta. Tra tanta bellezza italiana i giudici hanno premiato una rarità in arrivo dagli Usa, un’appariscente, ma elegantissima Una Duesenberg SJ Speedster del 1935con carrozzeria concepita da Gurney Nutting . L’auto delle star di Hollywood: Gary Cooper, Clark Gable, Greta Garbo, James Cagney così come Jay Gatsby nel remake de “Il grande Gatsby”ne hanno avuta o guidata una. Il motto “it’s a Duesy” fu coniato come sinonimo della qualità dei veicoli. Quella presentata a Villa d’Este, di proprietà della collezione Lyon è uno dei 36 esemplari costruiti. Una rarità impreziosita dalla spettacolare carrozzeria Boat Tail Speedster di ispirazione nautica confezionata da John Gurney Nutting per il Maharaja che l’aveva acquistata.

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