Avanti con l’elettrico, non si torna indietro

Dopo Smart, anche Volvo, Mini e Jaguar annunciano l’addio ai motori termici Ford non li venderà più in Europa. La casa svedese investe nelle ricariche

Volvo C40 Recharge

Volvo C40 Recharge

Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Non serve neppure Agatha Christie per capire dove sta andando la mobilità. Ci stiamo avvicinando al punto di non ritorno, come un paracadutista che ormai ha lasciato l’aereo e si è tuffato nel vuoto. Tornare indietro è impossibile.

Smart non produce più auto con motore termico. Mini ha annunciato che nel 2025 presenterà il suo ultimo modello alimentato a carburante e entro il 2030 produrrà solo auto elettriche. Jaguar ha ufficializzato che dal 2025 fabbricherà solo auto elettriche. Ford ha confermato che dal 2030 in Europa proporrà soltanto veicoli elettrici e che dal 2026 ogni modello in gamma avrà una versione plug-in o Bev. Volvo, che non produce esattamente city car, dà un segnale ancora più forte e irreversibile: dal 2030 produrrà soltanto vetture elettriche e le venderà unicamente online. Se sulla seconda parte dell’affermazione resta qualche dubbio perché il ruolo dei concessionari, soprattutto in Italia, non potrà essere confinato a quello di un corriere Amazon che consegna l’auto ordinata, sul primo non ci sono dubbi. Se una casa come Volvo, oggi in mano ai cinesi, decide di fare questo passo significa che la via è segnata. D’altra parte da Mercedes ad Audi, da Bmw a Volkswagen non c’è casa che non stia investendo sulla spina. Compreso il gruppo Stellantis che ha portato conoscenze e tecnologia ai marchi italiani e la Renault targata De Meo che da anni produce con la Zoe una delle auto elettriche più vendute. Ci sono più di tre indizi.

Il gruppo Volkswagen, presentando il bilancio annuale, ha ribadito di voler diventare leader elettrico entro quattro anni con Audi che abbandonerà lo sviluppo dei motori termici. La nuova strategia BMW prevede di vendere due milioni di veicoli interamente elettrici entro il 2025 e salire poi a 10 milioni entro il 2030, e riserva a Mini un futuro “full electric”.

Oliver Zipse, il numero uno della casa di Monaco, ha annunciato che “Bmw diventerà elettrica, digitale e circolare”, e continuerà a studiare l’idrogeno. “Il nostro intento – ha aggiunto – è di assicurare che le macchine più verdi presenti sul mercato siano prodotte dalla Bmw”. 

Non c’è un futuro a lungo termine per le auto con motore endotermico – ha detto dalla Svezia Henrik Green, chief technology officer di Volvo – Siamo fermamente impegnati a diventare un produttore di auto solo elettriche e la transizione dovrebbe avvenire entro il 2030”.

La risposta di chi le auto poi le deve comprare sta andando nella stessa direzione. Il gradimento del pubblico rispetto ai prodotti elettrici è in rapido aumento: lo confermano anche i dati relativi al mercato italiano. Nei mesi di gennaio e febbraio cumulati, la penetrazione dei veicoli ibridi a ricarica è stata del 3,1 per cento per cento del mercato (8.674 unità), in aumento del 237 per cento rispetto al gennaio-febbraio 2020. Gli stessi veicoli completamente elettrici (quelli che stiamo imparando a chiamare Bev) hanno aumentato sensibilmente la loro diffusione: nello stesso periodo dell’anno, gennaio e febbraio, i veicoli full electric sono cresciuti del +33 per cento rispetto ai primi due mesi del 2020 e ora rappresentano il 2,1 per cento del mercato (5.954 unità). Se sommiamo i numeri dei veicoli ibridi plug-in e full electric di tutti i marchi in Italia, le auto elettrificate hanno ormai raggiunto una quota quota pari al 5,2 per cento del mercato (14.628 unità) con un aumento del 107 per cento rispetto al gennaio-febbraio 2020.

Il futuro di Volvo Cars si fonda su tre pilastri: elettrico, online e crescita”, ha dichiarato Lex Kerssemakers, responsabile delle attività commerciali globali. Per convincere il pubblico italiano resta da abbattere uno degli ostacoli principali: la mancanza di stazioni di ricarica. Ma Volvo Italia non sta a guardare. Se a Roma Enel-X annuncia (in collaborazione con Volkswagen) il primo centro di ricarica ad alta velocità della Capitale, la casa svedese risponde con un piano che si estende a tutta la penisola. “Il progetto Volvo Recharge Highways e l’installazione della prima stazione di fast charge nel cuore della Milano più avanzata sono iniziative senza precedenti. – afferma Michele Crisci, Presidente di Volvo Car Italia e numero uno dell’Unrae – Mai un costruttore di auto si era impegnato anche attraverso investimenti concreti nella realizzazione di una rete di stazioni per la ricarica veloce per tutti gli automobilisti. Non vogliamo certo sostituirci a chi è preposto a realizzare infrastrutture; vogliamo solo sensibilizzare i clienti sulla opportunità di passare alla mobilità elettrica dando il nostro contributo. Ci piace pensare che grazie a Volvo Recharge Highways un proprietario di un’auto elettrica di qualsiasi marca può tranquillamente viaggiare da nord a sud e da est a ovest della nostra penisola sapendo di poter contare su punti di ricarica ad alta efficienza. E il fatto che tale possibilità sia per tutti gli automobilisti e non solo per coloro che guidano Volvo dimostra una volta di più come il nostro approccio sia di condivisione e il nostro obiettivo sia migliorare la user experience di tutti, come già più volte accaduto sul fronte della Sicurezza. Oggi pensiamo a coloro che scelgono di guidare veicoli elettrificati o elettrici, perché per noi la sostenibilità è importante tanto quanto la sicurezza. Non c’è più tempo da perdere: le scelte del pubblico ci stanno dicendo che quella è la strada, la stessa intrapresa da Volvo”. A scendere in campo (sfruttando i fondi del Recovery Found) saranno i concessionari Volvo più vicini alle uscite autostradali. Ma il bello dell’operazione è che le ricariche saranno fast per gli automobilisti di qualsiasi marca. Per Volvo il progresso è condivisione. Come quando regalò a tutti il brevetto delle cinture di sicurezza.

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