Che bello viaggiare con l’elettrico Nissan che va a benzina

Il Qashqai e-power ribalta il concetto tradizionale di ibrido e permette di muoversi risparmiando sui costi.

Lo spunto l’ha suggerito una curiosità legata a una domanda: la tecnologia e-power della Nissan consente davvero un salto di qualità rispetto all’ibrido tradizionale? La risposta è venuta da un viaggio di 1300 chilometri in Germania, un “round trip” dall’Alta Lombardia fino a Stoccarda, per poi proseguire per Norimberga e infine per rientrare su una rotta diversa rispetto all’andata. La prima parte si è sviluppata attraverso il tunnel del Gottardo e toccando Zurigo, la seconda ha contemplato la salita fino al San Bernardino e la “planata” verso Bellinzona e Lugano. L’auto? Un Qashqai di ultima generazione, dotato appunto di motorizzazione e-power. Immaginate di ribaltare il concetto tradizionale di ibrido (meglio, di mild hybrid). Su una macchina di questo tipo l’unità endotermica e quella elettrica sono collegate alla trasmissione: provvede il sistema di controllo a gestire il coordinamento del funzionamento. Con questa tecnologia esclusiva della Nissan, invece, è il solo propulsore elettrico a fornire la potenza per muovere le ruote, mentre quello a benzina (a compressione variabile) funziona da generatore per ricaricare la batteria. Più nel dettaglio: il motore elettrico da 190 cavalli e 330 Nm di coppia immediata fa girare le ruote anteriori e prende l’energia da un tre cilindri a benzina da 1500 di cilindrata. La stessa energia può anche essere inviata, per essere immagazzinata, ad una batteria agli ioni di litio da 2 kWh. Così quando l’unità è carica, il motore termico si spegne. Si fa benzina normalmente e non servono colonnine di ricarica. Indubbiamente è una soluzione interessante – una specie di uovo di Colombo – che suggerisce anche l’interrogativo se l’ ”elettrica che va a benzina” sia preferibile ad una motorizzazione del vituperato diesel. Il risultato di questo long run ha fissato un consumo di 5,6 litri al chilometro (poco oltre i 18 chilometri con un litro) nella “rotta” verso Stoccarda e qualcosa di meno (5,8 l/100, pari a 17,24 km/l) nel tratto di ritorno. Su quest’ultimo dato ha inciso la lunga salita fino al San Bernardino (circa 100 km da Coira): pur contenendo la velocità, vuoi per non rischiare di incappare nei ferocissimi autovelox svizzeri, vuoi per impostare un viaggio “parsimonioso”, il motore elettrico ha avuto a lungo bisogno dell’ausilio del propulsore a benzina. Il serbatoio (60 litri) era pieno alla partenza dall’Italia. A Stoccarda era poco oltre la metà, la ripartenza da Norimberga è avvenuta in situazione “full” e ad Heidiland (dopo 370 dei 570 km del percorso di rientro) il rabbocco è stato del 50%. La spesa per il carburante è stata nell’ordine dei 140-150 euro in totale (tre rifornimenti). Il Qashqai in ordine di marcia si è dimostrato ben guidabile e confortevole, anche se non è granché ammortizzato (i sobbalzi si avvertono) e il famoso propulsore a benzina quando si attiva produce un rumore al quale ci si deve abituare. L’abitacolo è spazioso, ci sono sedili elettrici, riscaldabili e dotati di massaggio, non mancano l’head up display e gli ausili alla guida di secondo livello, l’allestimento ha rifiniture di qualità ma forse si poteva fare di più sulla cartografia del navigatore (preciso e affidabile peraltro) oltre che sulle dimensioni del bagagliaio. Un po’ macchinosa, inoltre, l’attivazione del cruise control, mentre utile e interessante è l’e-pedal: se è inserito, lasciando l’acceleratore l’auto imposta una frenata progressiva; se non si devono affrontare situazioni estreme si può quasi evitare di frenare nel modo classico. Tirando le somme, l’esperienza è stata in linea con le attese. Il Qashqai e-power ha prezzi nel range del mercato Suv – 47 mila euro l’allestimento migliore – e può essere considerato come una buona alternativa al diesel (anche se il motore a gasolio non esce affatto schiacciato dal confronto). Avendo il propulsore endotermico sganciato dalla trasmissione, ci sono spazi per una buona economicità di gestione. Peraltro va detto che questo modello non può sfruttare certe agevolazioni, ad esempio l’ingresso gratuito nell’area C di Milano: non è considerato elettrico, nonostante la trazione sia tale. Perché Nissan non reclama?

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