Come è cambiata la T-Cross il piccolo suv

Un milione e 200 mila esemplari venduti nel mondo, 100 mila in Italia. Il Suv più piccolo (segmento B, piattaforma Mqb) dell’articolata gamma Volkswagen, il T-Cross, ha riscosso un buon successo e ora la Casa tedesca procede a un rinnovamento, circa cinque anni dopo il lancio. Gli interventi in primis riguardano l’estetica, ma attraverso la forma arriva anche la sostanza. Gli interni della prima serie, ad esempio, si distinguevano per un disegno razionale abbinato a materiali soprattutto robusti (e non a tutti erano piaciuti); ora l’aspetto è ingentilito, i materiali sono più morbidi, l’impressione generale è quella di accomodarsi su un’auto di categoria superiore. Nell’occasione cambia il volto dell’interfaccia digitale, ormai un must per qualsiasi marchio e qualsiasi modello. Il sistema di infotainment è di ultima generazione, di fronte al guidatore c’è il Digital Cockpit, mentre lo schermo centrale – che prima era “annegato” nelle linee della plancia – è adesso sospeso (come sulla T-Roc) con misure che variano a seconda delle versioni (8, 9.2 o 10 pollici). Connettività Bluetooh, piena integrazione con Apple Car Play e Android Auto. Anche all’esterno c’è un nutrito pacchetto di modifiche, sebbene la linea dell’auto sia sostanzialmente la stessa. Le luci ora sono Full Led (al posto delle precedenti alogene) e in più su alcune versioni si possono avere i proiettori Led Matrix IQ.Light (in pratica il fascio luminoso viene impiegato in maniera selettiva per impedire di abbagliare l’automobilista che arriva in senso contrario). C’è anche la linea trasversale luminosa che attraversa la calandra e unisce i gruppi ottici (opzionale su Life, Edition Plus e R-Line). Della precedente versione restano, e sono indubbi punti di forza, le dimensioni esterne compatte e pressoché invariate (la T-Cross è lunga lunga 4,14 metri; larga 1,76 metri; alta 1,60 metri e ha un passo di 2,55 metri) e quelle interne, con la già conosciuta capacità di carico, lo spazio per cinque passeggeri e il fatto che il divano posteriore sia scorrevole e permetta una maggiore flessibilità d’uso. A titolo di esempio, la capacità di carico varia da 385 a 455 litri con i sedili alzati e può arrivare a 1281 con lo schienale abbassato. Inoltre lo schienale del sedile passeggero abbattibile (di serie) permette, secondo necessità, di caricare oggetti lunghi (magari dopo una visita all’Ikea, per intenderci…). Tra l’altro è aumentato significativamente il carico di traino da 55 a 75 kg: ulteriori 20 kg che aumentano, tra le altre cose, il peso consentito delle biciclette che possono essere trasportate sul portabici posteriore. Sul fronte motori, la T-Roc è proposta in Italia con il noto propulsore tre cilindri Tsi da 1 litro di cilindrata, disponibile in due livelli di potenza, 70 kW (95 CV) e 85 kW (115 CV), quest’ultimo disponibile anche con il cambio doppia frizione Dsg a 7 rapporti, in luogo del manuale. Il comportamento su strada è quello atteso: la T-Cross è sicura, facile ed intuitiva, dalla dinamica sempre sotto controllo, grazie anche a uno sterzo leggero e progressivo; i sistemi elettronici intervengono discretamente per eventuali correzioni. Ottavio Daviddi

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