Il mito Isotta Fraschini rinasce (per ora) dalle corse

Dal Conte Mascetti all’Hypercar, il glorioso marchio italiano rimesso in vita da Fassina. Non solo per la pista.

Per un mese ho vissuto i bei tempi come quando i Conti Mascetti andavano fuori con l’Isotta Fraschini, lo chauffeur, il maggiordomo e un orso bruno al guinzaglio”. E’ una scena indimenticabile di uno dei monumenti più alti della nostra cinematografia: Amici Miei atto II. Lo scapestrato, e indebitato, Conte Mascetti (mirabilmente interpretato da Ugo Tognazzi) ricordava agli amici i bei tempi andati quando la famiglia poteva permettersi anche un orso bruno al guinzaglio. E girava, appunto, con l’Isotta Fraschini. Che forse non tutti ai tempi conoscevano ma che per il modo con il quale il Conte ne pronunciava il nome trasferiva l’immagine di qualcosa di particolarmente lussuoso ed accessibile solo a limitati portafogli. Nell’iconografia del marchio occupa un posto di assoluto rilievo anche un personaggio dei fumetti “vissuto” una decina d’anni tra il ’66 e il ’76 come Billy Bis, elegante agente segreto al servizio delle Nazioni Unite protagonista di avventure non solo professionali ma anche galanti molto spesso a bordo, appunto, di un’Isotta Fraschini. Fine delle citazioni del passato. Oggi quel marchio di indubbio fascino e ispirante nobiltà, non a caso in un quartiere di Milano è stata intitolata una via a Cesare Isotta e una ai fratelli Fraschini, i fondatori del marchio ai primi del Novecento torna a vita. Lo fa dopo una storia non poco travagliata con un prodotto di altissima gamma che si propone non solo a chi può bonificare cifre a sei zeri ma a chi abbina cotanto benessere finanziario al desiderio di provare emozioni forti alla guida e velocità da Formula 1. Si chiama infatti Tipo 6 LMH Competizione il nuovo gioiello di produzione interamente italiano che riporta a rombare sulle strade e sulle piste l’Isotta Fraschini. Il progetto è firmato da Giuliano Michelotto (Michelotto Engineering) che si è occupato di telaio e componentistica principale, mentre il motore è stato creato in collaborazione con la tedesca HWA. Parliamo di una powertrain ibrida che può contare su un innovativo motore 3.0 Litri V6 turbo in abbinamento al propulsore elettrico che spinge la potenza massima fino ai 680 cavalli, il tutto gestito dall’elettronica di bordo e dalla trazione integrale sulle quattro ruote. Obiettivo: essere pronti per la 6 Ore di Monza del 9 luglio. Ma anche con la dichiarata ambizione di partecipare all’edizione 2024 del WEC (World Endurance Championship) e alla gara di durata più prestigiosa del mondo, la 24 Ore di Le Mans. Prima dell’esordio a Monza i passaggi principali sono stati i test nella galleria del vento che hanno preceduto il vero e proprio shakedown previsto ad aprile. Ma il rombo dell’Isotta Fraschini lo si potrà sentire solo in pista? No, nel piano industriale è prevista una variante chiamata “Pista” per clienti che vorranno, e potranno, toccare fino a 370km/h su circuiti in eventi specificamente a loro dedicati, ma anche una variante “Strada” targabile nei Paesi che ammettono questo tipo di omologazione. Il presidente di Isotta Fraschini, Alessandro Fassina (ex pilota e campione di rally) ha annunciato un piano industriale con un investimento di 100 milioni di Euro di cui quasi un terzo già allocato. Ha inoltre chiarito che la produzione annua di vetture Tipo 6 sarà dell’ordine di 50 esemplari in 5 anni, mentre a partire dal 2026 arriverà una nuova hypercar biposto che negli anni successivi si assesterà sulle 30/40 unità annue. Detto della powertrain, Isotta Fraschini dove si posiziona nella apparente contrapposizione ideologica tra termico ed elettrico? Alla presentazione ufficiale di Tipo 6 LMH Competizione l’argomento è stato toccato con chiarezza. Isotta Fraschini non ha in mente di sposare una visione che sia soltanto elettrica. Fermo restando il rispetto dei regolamenti, questo marchio iconico che torna a vita manterrà una visione termico-ibrida, o anche soltanto endotermica finchè sarà possibile. Il prezzo di questo gioiello, tasse escluse, si aggira intorno ai 2.75 milioni di euro. Qualcosa alla portata, come i Conti Mascetti prima che lo scapestrato Lello bruciasse tutto, di chi può girare con: “lo chauffeur, il maggiordomo e un orso bruno al guinzaglio”.

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