Suzuki mette tutta la potenza di Kuro tra le onde

Il nuovo fuoribordo da 250 cavalli della casa giapponese è un concentrato di tecnologia ed estetica.

“Voglio un motore fuoribordo per la mia barca! Potente, ma veramente potente, e che garantisca prestazioni d’eccellenza… Uno qualsiasi”. Se questo è il vostro pensiero tanto vale andare su Amazon e vedere se ve lo consegnano in 24 ore sull’uscio di casa. Se invece cercate qualcosa di particolare, di unico allora andate avanti a leggere. Questo è il pensiero giapponese, frutto di centinaia di anni di ricerca più culturale che tecnologica. Da qui nasce la storia di Kuro, l’ultimo potente fuoribordo di Suzuki. L’ideogramma 黒 – Kuro, che rappresenta il colore nero – associato a 玄 – che significa esperto – è profondamente radicato nella storia e nella cultura giapponese. È utilizzato nella letteratura classica e nella poesia waka per trasmettere profondità, eleganza e raffinatezza. D’altra parte il significato dei colori nella cultura giapponese permette sempre di tracciare una linea che percorre la sua storia e la sua evoluzione. I colori non sono a caso e tanto meno i nomi. E allora ecco Kuro, Suzuki DF250Kuro. Colore nero matt che non passa inosservato, design elegante e sportivo. Rivestito di uno speciale trattamento anticorrosione che aiuta a proteggere le sue parti da agenti aggressivi come il sale marino, incrementando così la durabilità. Non un motore qualsiasi ma un concentrato di tecnologia ed estetica che fanno sognare e anche un po’ “sbavare” i proprietari di imbarcazioni già esclusive di loro. Gommoni, si fa per dire, da oltre 100.000 euro, motore escluso, come il Nauma-tec by nuova Jolly. Basso e filante pensato per diventare anche tender di mega yacht da oltre 60 metri che possono permettersi di avere un hangar dedicato, in grado di ospitare una barca d’appoggio lunga oltre 7 metri. Un tender da sogno che per molti potrebbe essere “la barca” con cui godersi un day cruising, le giornate estive dall’alba al tramonto. Ma torniamo al Giappone e a Kuro: 250 cavalli in grado di scatenarsi sul filo dei 50 nodi. Tanti ma veramente tanti. E allora giù la manetta, ma anche no, dato che Kuro si può utilizzare pure usando il pedale del gas. Sì proprio come sulle auto. Un propulsore in grado di far volare sull’acqua anche un Abbate in vetroresina, entusiasmando un “giovane” Tullio al timone che si è lanciato in salti da pazzo sulle onde del lago di Como, manco fosse sulle montagne russe. Potente ma anche silenzioso e, per quanto possibile, parsimonioso nei consumi. Frutto dell’eccellenza della ricerca tecnologica della Casa giapponese. Può accelerare da 0 a 30 nodi in soli 8,5 secondi. Il motore ha un consumo di carburante di 12,5 litri per ora a 25 nodi, che è inferiore a molti altri motori fuoribordo con la stessa potenza. L’unità termica “big block” Suzuki a 6 cilindri a V inclinati di 55° da 4 Litri, per l’esattezza 4.028 cc, nella gamma dei fuoribordo ad alte prestazioni del costruttore giapponese è sicuramente fra quelle di maggior successo. Utilizzata per i modelli da 300 e 250 HP. Un motore estremamente affidabile e performante, rivisitato tecnologicamente grazie all’incessante lavoro di ricerca e sviluppo degli ingegneri di Suzuki Motor Corporation. Il prezzo non è per tutti, ma d’altra parte Kuro non vuole essere per tutti. Per portarselo a casa anzi per metterlo in barca ci vogliono 27 mila euro.

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