Welfare aziendale: quali soluzioni per la mobilità

Ogni azienda dovrebbe mettere al centro dei propri interessi il benessere del team di lavoro, in quanto è in larga misura da questo che dipende il buon andamento dell’attività. Per migliorare la produttività e la serenità dei dipendenti è necessario studiare un buon piano di welfare aziendale che prenda in considerazione gli aspetti più importanti relativi al miglioramento della gestione vita privata-lavoro. Tra questi, grande importanza riveste il tema della mobilità, il quale incide in modo rilevante sulla vita e sulle finanze di chi lavora in azienda.

Oggi i datori di lavoro hanno la possibilità di ricorrere a svariati tipi di benefit in grado di favorire gli spostamenti dei dipendenti, evitando che gravino sul loro reddito e migliorandone la soddisfazione.

Quando si parla di welfare aziendale si fa riferimento a un piano volto a migliorare la qualità della vita e la soddisfazione dei membri del team di lavoro attraverso l’erogazione di benefit non monetari, i quali non vanno a formare reddito, ma vengono configurati come un sostegno al reddito stesso.

La loro erogazione può essere decisa in modo autonomo dal datore di lavoro oppure può essere stabilita a partire dalle Rappresentanze Sindacali.

Tra i vari tipi di benefit che il datore di lavoro può elargire rientrano tutti quelli volti a favorire gli spostamenti di chi lavora per lui. La mobilità si configura come una delle voci spesa che possono intaccare maggiormente il reddito del dipendente e, per questo, ricevere dei benefit che gli garantiscano la possibilità di spostarsi nella tratta casa-lavoro senza dover gravare sul proprio stipendio migliora la soddisfazione sul lavoro, la fidelizzazione all’azienda e anche la qualità della vita.

Uno dei fringe benefit più apprezzati sotto questo punto di vista è l’auto aziendale, soluzione ideale da offrire ai membri del team che devono effettuare numerosi spostamenti per lavoro. L’auto, a noleggio, in leasing oppure acquistata, può essere assegnata esclusivamente per lo svolgimento dell’attività lavorativa, oppure anche per spostamenti privati.

Ai dipendenti che dispongono di un mezzo proprio e si recano con questo in azienda, il datore di lavoro può assegnare dei buoni benzina; in alternativa, per chi si sposta con il trasporto pubblico, è possibile prevedere il rimborso degli abbonamenti di treni e autobus.

Tra le soluzioni di Welfare Aziendale più innovative rientra il ricorso allo smart working, il quale, sfruttando la crescente digitalizzazione d’impresa, permette a dipendenti di lavorare da remoto, abbattendo così non solo i costi di trasporto, ma anche l’impatto ambientale, e aiutando a gestire meglio il proprio tempo.

Per favorire lo smart working dei propri dipendenti, i datori di lavoro possono ricorrere ad altre forme di benefit, come computer e smartphone per il lavoro a distanza, nonché buoni acquisto di vario genere per premiare l’attività svolta.

I fringe benefit, ossia quei benefit erogati al dipendente non sotto forma di denaro, ma come beni e servizi, non concorrono a formare reddito per il lavoratore e, pur dovendo essere segnati in busta paga, sono esenti dal pagamento di imposte fino a un massimo di 258.23€. I buoni pasto invece sono deducibili fino a 8 euro al giorno per dipendente.

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