Dopo più di 20 anni SciAbile emoziona ancora

Dal 2003 portati sulla neve di Sauze d’Oulx più di 1.700 allievi. Il racconto della figlia di Piero Gros.

This is the best experience in my life”. Emy ha 13 anni, arriva dal Galles ed è nata cieca. Ama la storia e, da grande, sogna di lavorare in un museo. Qualche settimana fa, assieme a un gruppo di altri 12 connazionali non vedenti o ipovedenti è arrivata sulle Alpi piemontesi di Sauze d’Oulx per scoprire cosa si prova a sciare. Sì, sciare. Aveva ascoltato i racconti densi di emozione dei due compagni del gruppo che avevano vissuto quell’esperienza già l’anno scorso e aveva immaginato, senza sapere bene cosa aspettarsi. Poi ha incontrato i maestri del progetto SciAbile, nato 21 anni fa con la scuola di sci Sauze Project col contributo di Bmw Italia e cresciuto fino a diventare ispirazione per tante altre scuole sci in giro per il mondo, e ha vissuto la più bella esperienza della sua vita. Parole sue. Lo ha confidato in seggiovia a una delle maestre di sci che la stava accompagnando, Giulia Gros (il cognome e la città mettono subito in chiaro il legame di sangue con papà Piero, campione olimpico di slalom e tra i grandi protagonisti della Valanga azzurra). “A 13 anni – spiega Gros – probabilmente non ha ancora vissuto tante esperienze, ma le sue parole mi hanno riempito il cuore e sono lo stimolo quotidiano a dare tutta me stessa a questo progetto e a questi ragazzi”. Dal 2003 a oggi sono state erogate oltre 16mila ore di lezioni di sci gratuite che hanno coinvolto più di 1.700 allievi, dalle poche decine dei primi anni, fino ai 400 e più delle ultime due stagioni. E quest’anno, a febbraio, siamo già a quasi mille ore. Perché dal lunedì al venerdì una trentina di maestri della scuola con le loro inconfondibili giacche verdi e un sorriso perenne sulle labbra, mettono a disposizione tempo e professionalità per insegnare ai ragazzi disabili a sciare. “La caparbietà con cui quest’anno il cielo sembra non volerci aiutare, con questa perenne primavera a oltre 2mila metri – prosegue Gros – è la stessa con cui noi andiamo avanti con passione nel nostro progetto. E ogni giorno ci emozioniamo, perché è impossibile raccontare SciAbile se non vivendolo”. In effetti, i volti dei ragazzi che non possono vedere ma possono ascoltare, toccare e godere di un’esperienza con tutti gli altri sensi è incredibile. Così come vedere giovani con altre disabilità sciare su sedie speciali. L’attività di SciAbile, d’altronde, è in continua evoluzione e di anno in anno, oltre ai partecipanti, ha visto incrementare il numero delle attrezzature specifiche, dei maestri di sci e snowboard specializzati, dei trasporti gratuiti e soprattutto delle ore di lezione svolte sul campo. “Perché – spiega Alberto Bergoin, per tutti Piota, uno dei fondatori del progetto con Bmw Italia – questo percorso ha rappresentato anche un’opportunità di crescita umana e professionale per tutti noi. Siamo partiti senza sapere bene come approcciarci a queste disabilità, abbiamo studiato, ci siamo attrezzati e ora siamo in grado di far sciare davvero chiunque”. E regalare sorrisi a ragazzi e ragazze di tutto il mondo che, con il passaparola, hanno scoperto il progetto e arrivano a Sauze per superare ogni barriera.

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