Tradizione ed elettrico nelle Fiat del futuro

Fiat riparte dal passato per entrare nel futuro. Ripesca due nomi storici per conquistare i giovani che oggi non considerano più l’auto come i loro padri. Topolino e 600 hanno scritto la storia della mobilità in Italia. Quando la Fiat era un’azienda totalmente italiana e produceva tutto a Torino le sue auto hanno messo in marcia il nostro paese. Oggi Fiat fa parte del Gruppo Stellantis e produce molto, forse anche troppo, lontano dall’Italia. E pure le esigenze di mobilità non sono più le stesse. Ci si muove in tanti modi e non è più necessario avere un’auto di proprietà. Soprattutto si prova a muoversi ad emissioni zero. La soluzione elettrica sarebbe perfetta per le città, se solo le città si adeguassero. Fiat comunque ci prova a rimettersi in pista dopo il successo della Nuova 500e. Le neonate, la nuova Topolino e la 600e sono l’esempio che nel mondo dell’automotive di oggi non si può restare isolati, fuori da una grande alleanza. Le due ultime arrivate non sarebbero mai nate senza Stellantis. L’unione tra Fca e Psa avrà anche allontanato il centro di gravità dall’Italia, ma ha permesso a Fiat di pensare al futuro. ”Stellantis ha profonde radici qui in Italia, dove abbiamo un glorioso passato, un forte presente e un futuro entusiasmante”, ha detto John Elkann il presidente. La nuova Topolino verrà prodotta in Marocco e la 600e, per ora solo elettrica, nascerà nello storico stabilimento di Tychy in Polonia. Avranno la bandiera italiana sulla carrozzeria, ma non usciranno da uno degli stabilimenti italiani del Gruppo. L’intesa tra Carlos Tavares e Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, dopo 90 minuti di faccia a faccia, parla di un milione di auto da produrre in Italia. Non saranno gli ultimi due modelli presentati a Torino, ma non importa. Basterebbe che l’Italia tornasse centrale per un gruppo la cui trazione resta fortemente francese. La 600 e la Topolino “sono due nomi iconici che rappresentano una grande parte della nostra eredità, un’eredità proiettata verso il futuro non solo dell’auto, ma della mobilità”, ha aggiunto il presidente parlando naturalmente in inglese. Perché ci saranno profonde radici in Italia, ma le vetture vengono prodotte in Marocco e Polonia e spiegate in inglese. “In Italia produrremo più auto se gli italiani ne comprassero di più. L’Italia è l’unico Paese in Europa che arretra sull’elettrico perché non ci sono incentivi sufficienti. Anche perché il mercato naturale della nuova 600e deve essere l’Italia, come la Germania lo è per i costruttori tedeschi, e la Francia per i brand cugini di Fiat nel gruppo Stellantis”, dice con una certa vena polemica il ceo di Fiat Olivier Francois, orgoglioso per aver riportato Fiat a far utile, ad avere dei conti positivi, nonostante in Italia si venda ancora solo l’8% delle 500 elettriche prodotte. I dati di giugno raccontano che, per la prima volta in assoluto, sul mercato europeo le vendite di auto elettriche hanno superato quelle delle vetture alimentate a gasolio, mentre il totale delle vetture “green” (elettriche, ibride e plug-in) ha quasi raggiunto quello delle tradizionali auto a motore termico. Un dato decisamente differente da quello italiano (da gennaio a giugno solo il 4,4% del venduto è stato Bev), a conferma della tesi di Olivier Francois. “In due anni abbiamo reso Fiat più profittevole e più globale che mai. Fiat è diventato il marchio Stellantis numero uno per volumi ed è leader nei tre principali mercati: Italia, Brasile e Turchia. Fiat ha un ruolo chiaro: forte attenzione alla semplicità, pensiero laterale, gioia e rilevanza sociale. Tutto questo ci rende più attraenti per Stellantis, quindi un marchio su cui vale la pena investire”. Un marchio che torna ad avere un futuro: “Grazie a Stellantis abbiamo accesso a più risorse, più investimenti e più sinergie. Fiat è tornata. Nei prossimi 3 anni il nostro piano di prodotto riporterà Fiat al posto che le compete: quale leader, punto di riferimento e love brand”. Topolino e 600 sono due modelli dai nomi impegnativi, due Fiat che “riportano alla memoria milioni di persone che le hanno amate e che le hanno guidate. È un modo meraviglioso per portare la nostra eredità nel futuro”, spiega Elkann che un giorno vorrebbe riportare l’auto al centro del suo mondo e il giorno dopo preferisce occuparsi d’altro. Il futuro di Fiat è “on track”. È in pista, dice lo slogan scelto per il parto gemellare nel giorno del compleanno della 500. La pista è quella del Lingotto, sul tetto dello stabilimento che ha scritto pagine importanti nella storia industriale italiana. Un posto che resta sempre magico, soprattutto oggi che è diventato anche il giardino più alto d’Europa. Le due nuove Fiat sono anche belle. Figlie dell’alleanza che ha portato alla nascita di Stellantis, ma indiscutibilmente Fiat. Hanno un loro carattere, una loro personalità. Topolino è un quadriciclo elettrico lungo 2,53 metri, quindi quasi tascabile, guidabile dai 16 anni, dal prezzo contenuto (9.890 euro prima degli incentivi che la portano a 7500 o a noleggio da 36 euro al mese) e dalla velocità limitata a 45 km/h, 75 chilometri di autonomia, acquistabile anche attraverso una app e consegnata sotto casa. Esiste in versione spiaggina, molto Dolce Vita, o in versione chiusa. È la sorella chic e sofisticata della Citroën Ami (nasce nello stesso stabilimento), ma ha una sua personalità che la rendono molto Fiat anche se la Topolino originale era decisamente tutta un’altra cosa ed è normale che qualcuno storca il naso per l’abbinamento di un nome così importante per la storia Fiat con un quadriciclo e non un’auto vera. Ma è il segno dei tempi che cambiano, come la mobilità. La 600 che sarà inizialmente solo elettrica potrebbe sembrare una sorella della 500X. Errore. È la prima Fiat che nasce dal nuovo pianale per le vetture di classe B del Gruppo. È un’auto che prende il meglio del segmento B e di quello dei B-Suv, ma non vuole essere un piccolo suv. È piuttosto la sorella maggiore della 500, più lunga (4,17 metri), più larga (1,71) , più alta (1,52). Garantisce oltre 400 chilometri di autonomia (oltre 600 nel ciclo urbano) e il prezzo di listino è di 29.500 con gli incentivi statali in caso di rottamazione (Fiat 600e La Prima costa 34.950 euro). L’anno prossimo diventerà anche ibrida, aspettando che i mercati elettrici del sud Europa si diano una mossa.

Exit mobile version