ADAS, istruzioni per l’uso

L’acronimo sta per Advanced Driver Assistance Systems: gli aiuti per i guidatori vanno dal tergicristallo automatico alla guida completamente autonoma

ADAS

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C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia lo diventano per tutti.” Henry Ford (1863-1947)

Il fondatore della Ford Motor Company è stato decisamente un innovatore e questa, una delle sue frasi più celebri, si adatta perfettamente agli Adas Advanced Driver Assistance Systems – acronimo con cui si identificano oggi tutti quei dispositivi presenti sull’auto per incrementare il comfort di guida e i livelli di sicurezza.

Negli anni Ottanta dietro le auto, sui portelloni del bagagliaio, compariva la scritta Abs per segnalare agli altri automobilisti che si trattava di una vettura tecnologicamente avanzata e dotata di una frenata particolarmente efficace. Da anni è ormai di serie su tutte le auto e dal 2016 anche sulle motociclette.

Oggi è la volta degli Adas. Riconoscimento della segnaletica stradale, anticollisione anteriore e parcheggio assistito che prima equipaggiavano solo le ammiraglie adesso sono di serie anche su molte utilitarie. Tanti sensori: radar, infrarossi e telecamere. Questo l’hardware necessario. Una tecnologia che tutto sommato non costa moltissimo. Molto meno delle batterie necessarie alle auto elettriche.

La Sae International (Society of Automotive Engineers) ha classificato gli Adas con numeri che vanno da 0 a 5. Facciamo chiarezza. 

Il livello 0 prevede che non siano presenti dispositivi elettronici in grado di dare assistenza attiva al guidatore. Abs ed Esp possono esserci in quanto intervengono solo per correggere situazioni critiche. Basta un sensore pioggia che attiva automaticamente il tergicristallo o uno crepuscolare per le luci e si passa al livello superiore. 

Il livello 1 prevede sistemi che possono intervenire sul controllo longitudinale o laterale agendo su velocità e direzione. Come? Attraverso freni, acceleratore e sterzo. Si tratta ad esempio del controllo di velocità adattativo (cruise control) e del controllo di corsia (lane assist). Al pilota è richiesto di mantenere le mani sul volante e i piedi pronti a intervenire sui pedali.

Il livello 2 prevede che il guidatore possa lasciare all’auto il controllo di acceleratore e sterzo in situazioni particolari. Un esempio? Durante la guida in colonna e fino a certe velocità la nostra quattroruote frena e poi riparte da sola, seguendo l’auto che la precede. Per quanto riguarda lo sterzo, se il fondo è ottimo e le righe che disegnano le carreggiate sono ben definite, l’elettronica può gestire anche lo sterzo mantenendo l’auto al centro della corsia. E’ sempre richiesto che il guidatore tenga almeno una mano appoggiata al volante. Se l’elettronica percepisce che questo non accade provvede ad arrestare l’auto in sicurezza e ad accendere le quattro frecce. Ad oggi gli ADAS di tipo 2 sono il massimo livello consentito in Europa. 

Il livello 3 è definito anche guida altamente automatizzata. L’elettronica prende il posto del pilota e lo solleva dalla necessità di avere il controllo continuo. Il sistema è in grado di riconoscere i propri limiti e nel caso in cui le condizioni lo richiedano perché vanno oltre le sue possibilità richiede al guidatore di riprendere il controllo. Si tratta di un sistema che idealmente è molto simile al pilota automatico utilizzato sugli aerei. 

Il livello 4 prevede che le automobili in alcune situazioni particolari possano viaggiare autonomamente senza neppure la presenza di essere umani a bordo. Durante la recente presentazione della nuova Mercedes Classe S è stato dimostrato all’interno dell’aeroporto di Stoccarda che l’ammiraglia era in grado di parcheggiare autonomamente in un autosilo cambiando anche di piano dopo che il proprietario era sceso per andare a prendere l’aereo. 

Il livello 5, infine, prevede che la figura del guidatore non esista più. Ci sono solo passeggeri, utilizzatori. In alcuni prototipi si può vedere che non sono più neppure previsti pedaliera e volante.

Dobbiamo forse abituarci all’idea di avere l’autista e metterci comodi?

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