Mani sempre sul volante

In America si può già lasciar guidare l’auto da sola. In Europa non è ancora consentito Il comandante della Polizia locale: “La tecnologia aiuta, ma il guidatore resti centrale”

Guida-autonoma

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Molti lo conoscono come K.I.T.T., acronimo di Knight Industries Two Thousand. Tutto nero, con una luce rossa sul muso, negli anni Ottanta è entrato nelle case di moltissimi italiani. Ecco, quando si parla di guida autonoma, il pensiero va a questa stupenda Pontiac Firebird Trans Am. Michael Knight, alias David Hasselhoff, chiamava e K.I.T.T. arrivava subito, senza nessuno al volante. 

All’epoca era solo fiction, trucchi cinematografici. Oggi è realtà. Elon Musk a inizio gennaio ha twittato: “La guida totalmente autonoma di Tesla funzionerà e offrirà entro il 2021 un livello di sicurezza superiore a quello di un guidatore medio”. Va detto che negli Stati Uniti in autostrada e in strade ad alto scorrimento è già permesso agli automobilisti l’attivazione dei sistemi di guida autonoma. In parole povere, il conducente può non tenere le mani sul volante e l’auto fa tutto da sola, sorpassi inclusi.

 Ultimamente è stata rilasciata una versione beta del software che estende l’utilizzo anche in alcune città. E in Europa? Attualmente è consentita solo la guida autonoma di secondo livello. In sostanza il guidatore deve sempre tenere le mani sul volante e vigilare sui sistemi Adas della vettura che conduce. Attenzione però, la cancelliera tedesca Angela Merkel vorrebbe che la Germania diventasse la nazione leader nello sviluppo dei veicoli a guida autonoma. Il suo obiettivo è consentire ai mezzi dotati di questa tecnologia la libera circolazione sul territorio tedesco entro il 2022. E da noi? “Con il Decreto del 2018 denominato -Modalità attuative e strumenti operativi della sperimentazione su strada delle soluzioni di Smart Road e di guida connessa e automatica- si è introdotta una prima normativa per consentire i test anche in Italia” spiega l’Avvocato Fabio Saladino “Prima di giungere alla fase di utilizzo concreto e diffuso della guida autonoma si dovranno superare alcuni ostacoli giuridici”. E il rischio di contenzioso? “I veicoli andrebbero equipaggiati con una scatola nera e altri dispositivi di registrazione. -conclude Saladino- A parte ogni valutazione sulla privacy, è probabile che ci si troverà a discutere di una responsabilità solidale fra il conducente, il proprietario e il produttore, ove ne sussistano i presupposti”

Tre sono gli elementi principali dell’infortunistica stradale: fattore uomo, fattore strada e fattore veicolo”. Spiega Vincenzo Aiello, comandante della Polizia locale. “Lo sviluppo tecnologico ha inciso molto in termini di sicurezza. La guida autonoma può essere un ulteriore progresso. Bisognerà adattare questa nuova possibilità di circolazione alla capacità degli altri conducenti che ancora non ne usufruiranno. Il ruolo del guidatore deve restare centrale e, per ora – conclude Aiello – è importante non staccare mai le mai dal volante”.

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