Pirelli, ecco una gomma solo per l’auto elettrica

Le caratteristiche delle vetture a batteria richiedono costruzioni ad hoc per gli pneumatici. E così è nato il brand Elect

P Zero Elect su Porsche Taycan

P Zero Elect su Porsche Taycan

II settore Ricerca & Sviluppo di Pirelli è un esempio illuminante di come si possa spaziare dalle gomme per la piccola mobilità, mai così di tendenza, a quelle per le competizioni automobilistiche passando al contributo (segreto, per ora) per la sfida di Luna Rossa Prada Pirelli all’America’s Cup.

L’R&D della Bicocca è un vero ‘motore’ di idee, alimentato con 230 milioni di euro dell’ultimo bilancio (per la massima parte destinati alle attività ad alto valore aggiunto) e che coinvolge quasi duemila specialisti, nelle varie sedi del gruppo. Se il plus di questa continua ricerca è la recente virtualizzazione – che ha reso scientifica l’arte modellistica, fondamentale sino a vent’anni fa – una delle priorità del momento è sviluppare il settore dei pneumatici per le vetture elettriche.

Il semaforo verde ufficiale risale al 2019, in occasione del Salone di Ginevra, l’ultimo andato in scena, con la nascita del brand Elect, che in 18 mesi ha già percorso molta strada. “Sul nuovo Elect ci lavoravamo da un paio di anni, dal lancio abbiamo raggiunto 62 omologazioni – spiega Matteo Battaini, Head Of Strategic Marketing di Pirelli – lo sviluppo diventerà esponenziale con il debutto dei modelli per le Case premium. Sinora, il mercato ha avuto come focus le city-car o comunque le compatte: ora stanno arrivando decine di auto di fascia alta e prestazionali che hanno bisogno di pneumatici di livello superiore. Noi ci siamo”.

Come per le vetture a propulsione benzina o diesel, si va già verso una specializzazione della copertura. Non a caso, Pirelli ha adottato per l’inverno la tecnologia Elect sulle linee Winter Sottozero 3, Scorpion Winter e P Zero Winter. Perché anche per i veicoli elettrici, le ‘invernali’ sono consigliate se si percorrono molti chilometri e si cercano le migliori prestazioni possibili, in ogni condizione.

Sotto la soglia dei 7°C, le coperture estive non riescono più ad esprimere le loro migliori caratteristiche. La mescola più “morbida” che risulta performante anche quando la temperatura va sotto zero nei mesi invernali e garantisce su ogni tipologia di superficie, pure a bassa aderenza, le peculiarità del prodotto”.

Rispetto a un pneumatico di tipo classico, l’Elect ha delle tecnologie in comune ma si differenzia per alcuni elementi. Il peso maggiore del mezzo – dovuto alle batterie – richiede uno sforzo superiore alla media, così da far mantenere lo stesso livello di sicurezza. Come è necessaria una bassa resistenza al rotolamento per incrementare il più possibile l’autonomia, aspetto ancora più importante rispetto a un modello tradizionale. È indispensabile avere un grande grip per rispondere alle accelerazioni notevoli (incredibili nel caso delle vetture sportive sempre più presenti sul mercato) tipiche di un veicolo elettrico. Infine, c’è la silenziosità in marcia che è la componente naturale di un’auto a zero emissioni. In questa ricerca a 360°, la prima vettura che ha ricevuto un P Zero marcato Elect è stata la Porsche Taycan (nella foto dell’articolo qui a fianco le nuove gomme Pirelli montate su una Porsche elettrica) con misure da 19” e 20”: lo sviluppo ha seguito la filosofia perfect fit di Pirelli dove mescola, struttura e disegno del battistrada sono frutto di uno studio specifico per la coupé della Casa di Zuffenhausen che ha prestazioni di assoluto rilievo.

Un buon esempio per un impegno notevole ma affascinante: se è vero, per gli analisti, che tra venti anni, almeno la metà delle nuove vetture sarà a propulsione elettrica, con attori storici dell’automotive ma anche inediti come stiamo già vedendo, il compito di Pirelli è seguire al meglio questo fenomeno. Per essere leader sul mercato ma soprattutto per le attese dei guidatori” sottolinea Battaini.

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