Parigi riapre le porte all’auto: il ritorno del Salone

L’edizione numero 90 non sarà solo una festa per le case francesi. Dal 14 al 20 ottobre ci saranno anche tedeschi e italiani

Chi l’avrebbe mai detto? In un periodo dove trovare note positive per il mercato delle auto è un’impresa e si era messa la pietra tombale sui saloni “di un tempo”, con il grande successo di pubblico del Salone di Torino, ecco che da Parigi arriva uno squillo di tromba. Ora, da un lato non cadiamo in facili entusiasmi pensando al 90° Mondial de l’Auto, in programma dal 14 al 20 ottobre: saremo lontani dalle rassegne pre-pandemiche con tanti stand pieni di auto ‘luccicose’ sotto i fari e le belle hostess intorno, il pubblico pagante e i test nel circuito esterno, le visioni planetarie dei big manager e i selfie davanti alle anteprime.

Però, un dato è incontrovertibile: ci saranno una quindicina di Case con le ultime novità. Obiettivamente impensabile, non tanto per il momento di crisi nel Vecchio Continente (-18,3% ad agosto rispetto allo stesso mese 2023, con lo spettro di una chiusura annuale in negativo per Francia e Germania), ma per la saracinesca abbassata del Salone per eccellenza, quello di Ginevra dove sino a dieci anni fa nessuna Casa e nessun top tuner se la sentiva di mancare Ai primi di giugno, gli svizzeri hanno alzato bandiera bianca per sempre o almeno per tanti, tanti anni. “La mancanza di interesse dimostrata dai costruttori nei confronti del Salone, in un contesto così difficile, nonché la concorrenza di Parigi e Monaco, hanno fatto capire quali siano gli eventi preferiti dall’industria. Gli investimenti necessari per tenere in piedi un evento importante come il nostro rappresentano il colpo finale per possibili edizioni future” è stato l’epitaffio di Alexandre de Senarclens, presidente della fondazione che organizzava l’evento, sciolta nei mesi seguenti all’annuncio. Su Ginevra, peraltro, pesava la gestione ‘furba’ (diciamo così) dell’edizione 2020, annullata all’inizio della pandemia ma troppo tardi per non creare notevoli danni economici ai costruttori.

Quasi tutti non hanno dimenticato. Parigi, invece, si è ripresa nel 2022 unendo le forze del Mondial de l’Auto con quelle di Equip Auto, grande fiera dedicata ai settori della componentistica e dei ricambi, inventandosi la Paris Automotive Week dove si presentarono una decina di marchi auto. Anche in questo si vede un discreto progresso per la 9esima edizione con allineate ovviamente tutte le Case transalpine (Citroen, Peugeot, Renault, Dacia, Alpine), ma a sorpresa, anche qualche tedesca (Bmw, Mini, Volkswagen e Audi) poi Alfa Romeo, Kia, Ford, Cadillac e le cinesi BYD e Forthing. Si sfiora il 50% del mercato continentale ad agosto sommando le singole quote: non male per quanto passa il convento.

Gli organizzatori hanno pensato giustamente di non incentrare tutto sui modelli del momento, quindi nei cinque padiglioni vedremo anche una mostra di auto iconiche del cinema, la raccolta per illustrare i 126 anni nella storia della rassegna – da qualche anno ospitata a Porte de Versailles – e persino uno spazio per i DJ set alla sera. Ma la vera curiosità sarà constatare se la classicità ‘rivisitata’ di un salone può ancora competere con gli eventi dove le Case approfittano di un parterre diverso (basta pensare al Goodwood Festival of Speed o The Quail alla Monterey Car Week) per lanciare le loro novità, peraltro non studiate per il grande pubblico. Forse ci stanno entrambe le situazioni (generalista ed esclusiva), ma c’è anche il rischio di perderle entrambe, a meno di una ripresa del mercato.

Exit mobile version