“Così ho fatto elettrica una Mitica Alfa Romeo”

Michela Cerruti racconta come Romeo Ferraris ha trasformato la Giulia

Michela Cerruti con Giulia ETCR

Michela Cerruti con Giulia ETCR

“Abbiamo investito su un progetto italiano: ha appeal in tutto il mondo. Correremo nell’ETCR con 4 motori elettrici e una potenza di 680 cavalli”
Da Giulietta TCR a Giulia ETCR. La E davanti sta ovviamente per Elettrica. Un progetto tutto privato, pensato e sviluppato da “Romeo Ferraris”, azienda italianissima (Opera, Milano) specializzata nell’elaborazione di vetture stradali e da corsa fondata nel 1965 dal geniale motorista, appunto, Romeo Ferraris.

Elettrificare una Giulia, renderla quasi irriconoscibile se non nei suoi tratti esterni più caratteristici e metterla in pista per partecipare ad un nuovo campionato: ecco l’idea messa in pratica. Ci guida in questo viaggio Michela Cerruti, pilota che con la Romeo Ferraris ha ottenuto la sua prima importante vittoria nella Superstars Series nel 2011, tornata poi all’”ovile” dopo varie esperienze per contribuire prima allo sviluppo della Giulietta TCR e poi della Giulia ETCR e oggi Operations Manager dell’azienda. 

La nostra attività principale negli ultimi anni è stata quella di diventare costruttore e distributore esclusivo a livello mondiale della Giulietta TCR. Dopo oltre cinque anni di attività con Giulietta ci si è presentata l’occasione di costruire una Giulia da corsa completamente elettrica”. L’idea è accattivante e certamente anche sfidante. “Abbiamo iniziato a lavorare al progetto 9 mesi prima di vederla realizzata. A metà novembre la Giulia è stata presenta ad Aragon, in Spagna.” Perché avete deciso di impegnarvi con la Giulia? “Beh, come Romeo Ferraris abbiamo un rapporto professionale con Alfa Romeo attraverso l’officina di cui siamo autorizzati da anni. C’è poi di mezzo il fattore passione, non siamo esterofili, ci piace il prodotto italiano e vogliamo investire in un marchio italiano che ha grande appeal in tutto il mondo. Abbiamo clienti che corrono con le Giulietta dovunque e la passione per il marchio Alfa Romeo è enorme, molto più grande di quanto venga percepito in Italia – sottolinea Michela Cerruti. Facciamo però un passo indietro. Perché nasca Giulia da corsa completamente elettrica è necessario che esista un campionato dove farla gareggiare. 

“Esattamente. Marcello Lotti, il creatore della categoria TCR (Touring Car Racing), si è inventato l’ETCR. Con E che sta ovviamente per “elettrico”. L’obiettivo finale non cambia, il cosiddetto customer racing, ma nella sostanza è molto diverso perché si passa da motori termici a vetture 100% elettriche. L’ETCR prevede che le vetture abbiano tutte lo stesso racing kit, ovvero motore Magelec, batterie (Williams Advanced Engineering), inverter e gruppo radiatori. Le vetture hanno tutte trazione posteriore, Giulia in questo caso ha il vantaggio di essere nata proprio con questa caratteristica, anche se non c’è più niente della struttura originaria. Le macchine vengono completamente stravolte. Dal punto di vista delle sospensioni e della dinamica il fatto che Giulia sia già stata pensata con la trazione posteriore un po’ aiuta. Installare un pacco batteria da 525kg necessita in ogni caso di una vera rivoluzione a livello tecnico.” 

Michela, avete scelto il colore? “Sì, sarà rossa. I fans lo definiscono “Rosso Romeo Ferraris”, con una grafica particolare che richiama il tema dell’elettrico“. Parliamo anche di caratteristiche tecniche distintive della Giulia: “500 kw di potenza massima che più o meno corrispondono a 680 cavalli di picco massimo, quattro motori elettrici posteriori (due a destra e due a sinistra), monomarcia, velocità massima intorno ai 270 km/h, pesa 1850kg, baricentro molto basso”, ci dice Michela Cerruti. Il progetto di questa Giulia da gara elettrica è completamente privato. Alfa Romeo non ha fornito alcun supporto, è a conoscenza di tutto quel che Romeo Ferraris fa, riceve aggiornamenti sui progetti ma finora ha deciso di rimanere fuori.

Parliamo anche della nuova competizione che si affianca al TCR. “Il campionato partirà a giugno da Vallelunga, si chiamerà “Pure ETCR” (con Enel X come partner) e a lottare con Romeo Ferraris ci saranno colossi come Hyundai e Cupra – dice Michela Cerruti-. Cinque saranno le tappe: Italia, Spagna, Danimarca, Ungheria e Corea del Sud. Ogni team schiererà due vetture al via e 4 saranno i piloti. Tra questi Jordi Genè, fratello maggiore di Marc, Stefano Coletti (monegasco, grande esperienza in GP2) e Luca Filippi.” 

Conosciamo un po’ meglio anche Romeo Ferraris. L’azienda è attiva nel mondo automotive a partire dagli anni ’60. Per quanto riguarda il reparto stradale la missione è preparare, aggiustare, ove possibile migliorare le prestazioni di ogni tipo di auto. È officina autorizzata Abarth, Alfa Romeo, Quadrifoglio, Bentley, Morgan e Caterham. Romeo Ferraris è anche costruttore di auto di piccola serie, famosa la “Fatfive” su base 500, omologata a libretto per uso stradale. Nel 2008 l’azienda ha varato la grande rivoluzione con l’arrivo in società di Aldo Cerruti. Nel 2009 arriva il titolo nel Campionato Italiano GT con la Ferraris F430, piloti erano lo stesso Cerruti e Mario Ferraris. Dopo anni di successi nel Turismo Endurance, nel GT e nella Superstars Series, dal 2015 Romeo Ferraris diventa costruttore esclusivo a livello mondiale della Giulietta TCR. Oltre a costruirle e a venderle in giro per il mondo (oggi ce ne sono una trentina che corrono nei vari campionati TCR nel mondo), Romeo Ferraris le fa correre in prima persona nel nuovo mondiale turismo, il FIA WTCR, campionato in cui vince il titolo WTCR Trophy nel 2020, arrivando al terzo posto nel mondiale piloti. Romeo Ferraris è l’unica realtà privata a costruire vetture TCR, le altre sono grandi case automobilistiche come Hyundai, Audi e Honda. Colossi inavvicinabili dal punto di vista industriale complessivo. Ora una nuova avventura con un tuffo nel futuro: la Giulia ETCR al via nella prima categoria dedicata ad auto turismo 100% elettriche.

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