La Motor Valley unisce anche Stati Uniti e Cina

Il progetto Silk-FAW porta investimenti per 1 miliardo e 300 milioni. A Gavassa nascerà la hypercar disegnata da Walter de Silva. Katia Bassi: “Cerchiamo i migliori giovani per una visione sul futuro”

Katia Bassi presenta alla Design Week milanesela nuova Hypercar ibrida S9

Katia Bassi presenta alla Design Week milanese la nuova Hypercar ibrida S9

Chi l’ha detto che Usa e Cina siano sempre e solo in contrapposizione? Ad alleare le due superpotenze mondiali, ultimamente alquanto litigiose, con un progetto avveniristico ci pensa infatti la “Motor Valley”, pronta a fare spazio ad un nuovo hub mondiale per lussuose hypercar, ammiraglie e Suv ad alte prestazioni.

Una frazione del comune di Reggio Emilia, Gavassa, sarà infatti sede di un nuovo sito produttivo (posa della prima pietra prevista nel primo semestre del 2023) per le creature di Silk-FAW, la joint venture nata tra Silk Ev, società internazionale (di proprietà yankee) di ingegneria e design automotive e FAW, uno dei maggiori produttori automobilistici cinese (proprietario dei marchi Hongqi, Bestune e Jiefang. Uno dei più antichi e grandi produttori cinesi con oltre 130 mila dipendenti ed una storia nata nel 1953). Su 320 mila metri quadrati senza nuovo consumo di suolo nascerà un futuristico centro produttivo e di innovazione dove verranno progettati e realizzati i modelli della serie S di Hongqi.

La prima a nascere sarà la S9, un gioiello hypercar elettrico da 1450 cavalli di potenza capace di toccare i 400km/h e in grado di passare da zero a 100 in poco meno di due secondi. Un’accelerazione che premerà il conducente contro il sedile con una forza doppia rispetto al suo peso. Un’auto progettata del celebre designer Walter de Silva e che sarà alimentata da un motore ibrido plug-in e che potrà essere guidata in città in modalità completamente elettrica. Katia Bassi, managing director di Silk Faw ci spiega come prestazioni, eleganza e sostenibilità riescano a combinarsi in maniera armonica. “Questi aspetti sono fondamentali per assicurare un piacere di guida di altissimo livello – dice a il Foglio Mobilità -. La caratteristica della S9 consiste nel connubio di questi tre elementi: la vettura unisce lo stato dell’arte del design italiano e una tecnologia che non è ancora presente nel mercato. Senza mai perdere di vista l’attenzione alla sostenibilità. L’Hypercar rappresenta per noi il simbolo di un nuovo futuro e di una nuova era del lusso”.

La S9, che è stata presentata nelle scorse settimane alla Milano Design Week 2021 con una esperienza immersiva attraverso installazioni progettate dagli studenti di architettura della YACademy di Bologna, e tutti i modelli che arriveranno saranno dunque il frutto di un rapporto triplice, con la nostra piccola Italia accanto ai colossi Usa e Cina. “L’obiettivo della Joint Venture è sviluppare un nuovo ecosistema di innovazione tecnologica e ingegneria automobilistica all’avanguardia a livello globale – dice Katia Bassi-. Silk FAW è una commistione tra proprietà americana ed eccellenze italiane, oltre al ruolo strategico che la Motor Valley emiliana garantisce. Allo stesso tempo abbiamo solide radici in Cina dove la joint venture con FAW, leader mondiale nella produzione di auto elettriche, garantisce un mercato di riferimento importante”. Si diceva della S9, un bolide di extra-lusso che costerà quasi 2 milioni di euro. Ma anche di altre supercar, S7, S5 ed S3, tutte progettate e disegnate in Italia. S5 ed S3 verranno però prodotte in Cina ed arriveranno sul mercato entro il 2027. Un tempo che sembra lontanissimo… “È un tempo fisiologico per un progetto di questo livello – commenta Katia Bassi -. Le vetture che realizzeremo appartengono al segmento dei veicoli sportivi ultra-lusso e ad alte prestazioni e sono il frutto di un lavoro di minuziosa artigianalità unito a un elevato livello di specializzazione e innovazione.” Con dei costi per portafogli particolarmente capienti, pare di capire. Silk-FAW si pone dunque in un segmento altissimo. In futuro i prodotti di Silk-FAW saranno accessibili anche ad una clientela che oggi non è in grado di arrivare a quel livello di spesa? La risposta di Katia Bassi è chiara. “Sviluppiamo e produciamo vetture elettriche e ibride plug-in di fascia alta e altissima: i modelli si andranno a posizionare in un target di mercato di auto extra lusso e sportive premium. In Italia, a Reggio Emilia, saranno prodotte la S9 e la S7. Dalla Cina importeremo le SUV, le più sportive della gamma”.

L’italianità di queste creature da sogno è fornita non solo dal sito produttivo che nascerà a Gavassa ma anche da un significativo contributo da parte della forza lavoro nostrana. Gli investimenti previsti sono superiori al miliardo di euro (circa un miliardo e 300 milioni) e il 38% di questa cifra colossale sarà dedicato alla ricerca ed allo sviluppo. Con l’obiettivo, anche, di attrarre professionalità italiane migrate all’estero per sviluppare talento e capacità innovativa. Oltre a quello di creare un ambiente multiculturale con visione basato su tecnologie all’avanguardia. “Silk-FAW è costantemente impegnata alla ricerca dei migliori giovani talenti, creando un ambiente in cui tutti possano lavorare insieme in maniera efficiente – confida Katia Bassi –. La campagna di recruitment è già ampiamente iniziata ed è una grande opportunità per attirare giovani talenti e risorse che possano avere una visione del settore automotive non basata sul passato ma guardando ai prossimi vent’anni. Ne sono un esempio il progetto Officina di Talenti, in cui 200 studenti in post dottorato saranno selezionati con una borsa di studio di tre anni per disegnare e produrre le super cars del futuro e l’educational center, un incubatore di start up promosso da Silk FAW”. Un obiettivo ambizioso, oltre che concreto e pensato per sviluppare competenze e nuove conoscenze in quattro ambiti non ancora coperti dalla Motor Valley. Ovvero batterie, motori elettrici, connettività e assistenza alla guida avanzata. In un’azienda, alla cui cima della piramide c’è l’americano Johnatan Krane con il ruolo di chairman, con una linea operativa tutta italiana visto che oltre a Katia Bassi (che ha esperienze di alto profilo in aziende come Aston Martin, Ferrari e Lamborghini) ci sono Roberto Fedeli (chief technical officer, anche lui ex Ferrari e Alfa Romeo), Walter de Silva (responsabile del design), Carlo Della Casa (a capo delle attività di sviluppo delle vetture della serie “S”) e l’ex ad del Cavallino Amedeo Felisa (special advisor e membro del Senior advisory board).

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