Un viaggio nel mondo Enilive
Parla Stefano Ballista

Stefano Ballista, amministratore delegato di Enilive (Eni Sustainable Mobility) ci guida nel nuovo mondo della sua azienda cominciando a spiegarci di che cosa si tratta quando si parla del biocarburante HVO con cui oggi ci si può rifornire nelle Enilive Station: “In oltre 600 stazioni di servizio Enilive ci si può rifornire di HVOlution, il primo biocarburante di Enilive prodotto al 100% da materie prime rinnovabili – spiega –  HVO è l’acronimo di Hydrotreated Vegetable Oil (olio vegetale idrogenato): si ottiene nelle nostre bioraffinerie di Venezia e Gela, attraverso la trasformazione di materie prime di scarto come oli esausti da cucina, grassi animali e residui dell’industria agroalimentare. Il biocarburante HVO può essere utilizzato in purezza, come in HVOlution, oppure può essere addizionato al gasolio: già dal 2016 è miscelato al 15% nel prodotto Eni Diesel+”.

E perché si può parlare di economia circolare?
“Innanzitutto, perché la maggior parte delle materie prime che utilizziamo per produrre i nostri biocarburanti sono di scarto, residui e rifiuti, come ad esempio l’olio alimentare esausto, che altrimenti dovrebbero essere smaltiti. Nel caso delle cariche di cui parlavo prima, le cosiddette “waste & residues” (scarti e residui) come, ad esempio gli oli da cucina o gli scarti di lavorazione di oli vegetali, vi è un ulteriore beneficio in termini di economia circolare in quanto vengono evitate nuove emissioni per smaltirli. Il contributo dei biocarburanti alla decarbonizzazione deve essere considerato tenendo conto delle emissioni sull’intera filiera del prodotto: l’unica CO2 da conteggiare nel ciclo di vita dei biocarburanti è quella dovuta alla loro lavorazione ed al loro trasporto, e ciò permette una riduzione delle emissioni di CO2 lungo tutta la filiera rispetto al fossile di riferimento in percentuali che vanno dal 60 al 90% a seconda della carica utilizzata”.

I veicoli in circolazione possono già utilizzare questo biocarburante in purezza? Sono necessarie modifiche ai motori?
Buona parte dei veicoli per il trasporto leggero e la pesante che sono in circolazione sulle nostre strade possono già utilizzare il biocarburante HVO in purezza. HVOlution è utilizzabile in tutte le motorizzazioni omologate per il suo impiego, cioè compatibili con prodotto di specifica EN 15940 (XTL): questa informazione può essere facilmente verificata sul manuale d’uso del veicolo. HVOlution è già oggi disponibile ed è distribuito attraverso le infrastrutture esistenti per carburanti tradizionali: per motivo questo può contribuire da subito alla decarbonizzazione dei trasporti”.

Avete in mente campagne di sensibilizzazione per avvicinare gli utenti all’utilizzo dei nuovi biocarburanti?
“Fino alla fine di dicembre 2023, HVOlution è in vendita nelle nostre stazioni di servizio con una riduzione di prezzo di -10 centesimi/litro rispetto al diesel tradizionale: tutti i clienti, anche privati, che dispongono di un mezzo compatibile con il prodotto possono scegliere di rifornirsi di HVO in purezza. Inoltre, per estendere l’utilizzo del biocarburante, Enilive ha siglato accordi con primari operatori della logistica, come il Gruppo Spinelli e FERCAM, che utilizzano l’HVO per alimentare le loro flotte”.

Enilive Station come hub per la mobilità. Quali servizi saranno offerti oltre ai nuovi vettori energetici (HVO, bio-Gpl, bio-metano, idrogeno, elettrico)? Il nuovo progetto “ALT Stazione del Gusto” mira a trasformare la “perdita di tempo per il rifornimento” in una sosta conviviale? In cosa consiste il progetto? 
“La mobilità è in piena evoluzione. Per accelerare il percorso verso la transizione energetica, Enilive fornisce ai suoi clienti servizi e prodotti progressivamente decarbonizzati. In questa fase di cambiamento, anche le stazioni di servizio Enilive hanno un ruolo di primo piano. Oltre a fornire HVO, bio-GPL, bio-metano e aree per la ricarica elettrica, si stanno trasformando in ‘mobility hub’ dove trovare tutti i vettori energetici disponibili e un numero crescente di servizi in grado di soddisfare le esigenze delle persone in movimento, tra cui la ristorazione. Dopo aver consolidato gli Eni Café, la più grande catena di bar in Italia, il lancio del nuovo format di ristorazione su strada ALT Stazione del Gusto, creato in collaborazione con Accademia Niko Romito, consente a Enilive di ampliare la proprio offerta con una proposta di qualità nell’ambito della ristorazione”.

In che cosa consiste la collaborazione con l’Accademia Niko Romito? Quanti ristoranti prevedete?
La collaborazione tra Enilive e l’Accademia Niko Romito è pensata per offrire un modello di ristorazione unico nel suo genere perché applica la creatività e la tecnica di un cuoco italiano simbolo di ricerca e sensibilità gastronomica, Niko Romito, in un innovativo format di cucina “su strada”. Il primo ristorante ALT Stazione del Gusto è stato inaugurato a Roma, in viale America, nel quartiere EUR, in una stazione dal valore storico: è parte della rete Eni a partire dagli anni Sessanta. L’obiettivo di Enilive e Accademia Niko Romito per il quadriennio è di raggiungere 100 punti vendita in Italia e all’estero, sia all’interno di stazioni di servizio Enilive che fuori dalla rete. Per l’apertura di nuovi ristoranti, il piano di franchising prevede che Enilive individui e metta a disposizione location in posizioni strategiche mentre l’Accademia Niko Romito si occuperà della formazione dei franchisee”.

Quali altri servizi prevedete di offrire nelle nuove Enilive Station?
Le Enilive Station già esistenti si evolveranno in qualche modo, oltre che nel marchio, o il cambiamento sostanziale si vedrà sulle nuove che saranno aperte? Come sono/saranno dislocate sul territorio nazionale?
Le Enilive Station sono oltre 5.000 in Europa, di cui circa 4.000 in Italia. Nel nostro Paese, sono distribuite in maniera capillare, dalle grandi città ai piccoli centri fino alla rete autostradale. Oltre alla ristorazione, le nostre stazioni integrano l’offerta di diversi servizi per ottimizzare i tempi e gli spostamenti dei clienti che dovrebbero altrimenti spostarsi in altre zone delle città: i negozi di prossimità Emporium, i Telepass Point, i parcheggi riservati al car sharing Enjoy, il pagamento dei bollettini postali e la possibilità di ritirare pacchi in appositi locker”.

Avete dei dati sull’utilizzo del car sharing Enjoy? Prevedete un aumento per il futuro? Il parco macchine sarà ampliato, anche in relazione all’impiego dei nuovi vettori energetici? 
“Il car sharing rientra tra le soluzioni che possono contribuire a decongestionare il traffico e semplificare la mobilità urbana soprattutto se utilizzato in sinergia con il trasporto pubblico locale, perché permette di percorrere il cosiddetto ‘ultimo miglio’ e raggiungere agevolmente le proprie destinazioni, anche nel cuore dei centri urbani, oltre i punti di interscambio: è per questo che Enjoy, il car sharing di Enilive, è integrato nella rete delle nostre stazioni di servizio”. 

In quante città siete presenti?
“Enjoy, al momento, è presente in sei città italiane (Milano, Roma, Bologna, Firenze, Torino e Padova) a cui stiamo valutando di aggiungerne altre nei prossimi mesi. Nelle città in cui è presente il nostro car sharing ci si può muovere all’interno delle aree di copertura e, inoltre, con le auto Enjoy si può anche partire e fare rientro per spostamenti su tutto il territorio nazionale attraverso formule di noleggio fino a 15 giorni”.

Quali sono oggi le dimensioni di questo servizio?
“I clienti sono più di 1 milione e, dal lancio del servizio a oggi, sono stati effettuati più di 31 milioni di noleggi. La flotta Enjoy conta circa 3.000 veicoli tra cargo, auto ibride e anche auto elettriche a zero emissioni su strada che hanno contribuito all’ampliamento della flotta nell’ultimo anno. Questi nuovi veicoli, oltre che della possibilità di ricarica plug-in, sono dotati di tecnologia ‘battery swapping’: significa che è possibile sostituire le batterie scariche con batterie completamente cariche. Di questo rifornimento si occupa direttamente Enjoy nelle nostre stazioni attrezzate”. 

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