Ac milano, 120 anni sempre al fianco degli automobilisti

Guidato da Geronimo La Russa l’Automobile Club milanese oggi vanta più di 40 mila soci.

Questa storia è un viaggio lungo centoventi anni. Fin dal primo giorno, ha come oggetto la mobilità dei cittadini, in ogni suo aspetto: sicurezza stradale, tutela dell’automobilista, prestazione di servizi e assistenza, organizzazione di gare automobilistiche. Perché questa è la storia di Automobile Club Milano, ma è un po’ anche la storia d’Italia e del Novecento tutto. Socio fondatore dell’ACI (Automobile Club d’Italia) e dell’Autodromo di Monza, l’Ente oggi è ben guidato dall’avvocato Geronimo La Russa e, con oltre 40 mila soci, è una delle più grandi associazioni della provincia. Tutto ha inizio nel 1903 quando, di fatto, le automobili erano ancora poche, anzi, pochissime. Nel 1900 la Fiat ne aveva vendute otto, ma tre anni più tardi nel Paese se ne contano già 1440, di cui 194 a Milano. L’automobile sta rapidamente conquistando tutti. Fra i primi a cogliere il segnale del cambiamento, s’iscrivono i 43 pionieri che la sera del 3 giugno 1903 si danno appuntamento al ristorante Savini al Parco. Capiscono prima degli altri che è giunto il momento di accogliere il progresso. Di organizzarsi, strutturarsi; che serve un’associazione in grado di governare quel futuro. Non si può più aspettare. A quel tempo a Milano c’erano già due organizzazioni a contendersi le strade e, per via di una spiccata rivalità, a dar vita a epici duelli: l’Automobile Club Italiano-Milano e il Club Automobilistico Lombardo. Senza dubbio il capoluogo lombardo è una città all’avanguardia: è il nodo ferroviario più importante del Regno e alla Breda si costruiscono i treni che attraversano il Gottardo e l’imminente Sempione, superando le Alpi. In via Santa Radegonda c’è la prima centrale termoelettrica d’Europa, inaugurata nel giugno 1883, è la seconda al mondo dopo quella di Pearl Street a New York e poi ci sono le acciaierie Falck, in piena attività come la Pirelli, o la Ercole Marelli di Sesto San Giovanni, periferia operosa, diventata subito rosso Campari per l’apertura del primo stabilimento della bevanda. Soprattutto, sono qui 5 delle 12 carrozzerie italiane, 13 garage e 5 delle 15 fabbriche di automobili nazionali, come l’Isotta Fraschini di via Melzi d’Eril e la Fabbrica d’Automobili e Velocipedi Edoardo Bianchi, fondata da un fabbro ferraio forgiato all’orfanotrofio martinitt, che darà un volante a Nuvolari e Ascari e, nei Cinquanta, diventerà AutoBianchi. A Milano l’automobile corre davvero veloce, così nel 1922, per celebrare i 25 anni di vita del Club, in 110 giorni viene realizzato l’Autodromo Nazionale di Monza: il circuito più antico, più veloce e anche quello che ha ospitato più gare del Mondiale: prima di lui esistevano solo Brooklands, costruito in Inghilterra nel 1907, e l’americanissimo Indianapolis, del 1909. Ma è solo l’inizio. La crescita esponenziale del rapporto uomo-macchina segna l’intera seconda metà del Novecento e i primi due decenni del Duemila. Un processo che sposta il paradigma dall’automobilismo alla mobilità, ma che vede sempre al centro della scena Milano e il suo Automobile Club. Logico quindi che questa storia prendesse il via proprio sotto la Madunina 120 anni fa. Buon Compleanno AC Milano.

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