CAPOLAVORI IN MOVIMENTO COSÌ COLORIAMO I SOGNI

La storia della Autocarrozzeria Imperiale di Modena che trasforma in vere e proprie opere d’arte, auto e moto, già uniche, prodotte da Lamborghini, Ducati, Bugatti, Dallara, Amg e Pagani

Quando a Tamara De Lempicka, nel 1929, fu chiesto di realizzare un autoritratto per la rivista di moda tedesca Die Dame, lei colorò un sogno di verde, dipingendosi alla guida di un’inarrivabile Bugatti anni ’20. Oggi colorare i sogni non è solo una forma d’arte, ma anche l’espressione di capacità tecniche impareggiabili.

Nel 1980 nasce, in provincia di Modena, Autocarrozzeria Imperiale, che col tempo accresce le proprie abilità a tal punto da distinguersi rispetto alla concorrenza e farsi notare da Automobili Lamborghini, con la quale avvia le prime attività nel 1992, verniciando le Diablo e Countach, per poi stringere accordi decennali a partire dal 2000.

Oggi Imperiale Painting, con una capacità produttiva di circa 2000 Revuelto, 1200 Huracán e 700 STO annue, è un’eccellenza italiana, che si esprime, anche, attraverso la realizzazione di progetti speciali e “one-off”, in collaborazione con alcune delle case automobilistiche più prestigiose, come Dallara, Bugatti, Pagani, AMG.

La divisione Personalizzazioni è la punta di diamante della società, legata saldamente a progetti di alto design automobilistico (show car, conceptcar), in particolare per la casa del Toro, tra i quali ad esempio: Veneno, Asterion, Sesto Elemento, Centenario, SVC12, Reventon Sian e Countach.

“Coloriamo i sogni”, recita così lo snippet di Imperiale Painting, quando la si cerca su Google, e rende bene l’idea, perché incontrando le sue opere d’arte su strada, si rischia lo stesso effetto di quando, in avvicinamento ad un semaforo, si fissa lo sguardo su un cartellone raffigurante una pubblicità estremamente sexy. Il risultato dell’opera di ingegno e creatività di Imperiale è seducente ed eccezionalmente tecnico allo stesso tempo.

Una delle caratteristiche fondamentali dell’arte è la sua capacità di esprimere le emozioni umane in modo unico e potente. Nel mondo antico l’arte e la tecnica erano considerate parte di un’unica sfera, con una visione più integrata e olistica delle pratiche creative e produttive. Nel modo di agire della divisione Ad Personam di Imperiale, l’arte e la tecnica non sono entità separate, ma componenti complementari di un’unica pratica creativa. Mediante la sperimentazione di procedure manuali, utilizzando strumenti che vanno dai pennelli alle spatole da pasticcere, nascono livree uniche per supercar di lusso, come, ad esempio, Lamborghini Revuelto “Opera Unica” del 2023, un capolavoro della casa automobilistica, di cui la concretizzazione della verniciatura della livrea è firmata da Imperiale Painting.

Con il tempo, il concetto di opera d’arte si è ulteriormente desacralizzato, rendendo sempre più labili i confini tra arte “colta”, quella raffigurata nei dipinti in mostra nei musei, ad esempio, e arte “pop”, che si può trovare sui muri, nelle opere di Banksy, o su capi di abbigliamento, come nel progetto “Art Couture” di Kangra Cashmire con il pittore Enrico Magnani, oppure su uno degli esemplari della serie limitata Ducati Streetfighter V4 Lamborghini, denominato “Centauro”, masterpiece creato dal talento di Paolo Troilo, in continuità con “Minotauro”, dipinto dello stesso artista del 2021 sulla carrozzeria di una Lamborghini Huracán EVO.

Paolo Troilo è un artista italiano rinomato per la sua tecnica pittorica iper-realista, caratterizzata da un’originalità senza pari. Il suo dipinto “Centauro” si contraddistingue per l’utilizzo di una tecnica unica al mondo, che si avvale esclusivamente delle dita come strumento di espressione artistica. In quest’opera, Troilo cattura l’essenza della velocità e della potenza, elementi cari ai futuristi, attraverso una rappresentazione figurativa delle braccia di un uomo in movimento accelerato, le quali emergono con forza sui due lati del serbatoio della moto. L’artista completa l’opera introducendo altri elementi, che si manifestano nella forma di una scomposizione geometrica astratta, ad adornare le restanti parti della motocicletta. Mito e realtà si fondono in una sinergia visiva, incarnando una forza sovrumana che si integra armoniosamente con la razionalità, esaltata dalle forme e dai volumi dello Streetfighter V4. La livrea artistica trasmette un senso di potenza e fiducia illimitata nelle proprie capacità, una visione eloquente della potenza umana e della sua interazione con la tecnologia.

Dietro cotanta bellezza ci sono le performances tecniche di una Ducati e le metodologie di verniciatura che fanno parte di un bagaglio di conoscenze che Imperiale Painting ha acquisito in decenni di sperimentazioni e realizzazioni.

Nel contesto di questa iniziativa creativa, infatti, Imperiale Painting ha orchestrato ogni aspetto dell’espressione artistica di Troilo, collocandosi al fianco dell’autore e della divisione marketing di Ducati, per assicurare un’esecuzione impeccabile. La sfida che si è lanciata all’artista non riguardava il mero aspetto estetico, ma implicava, anche, un’esplorazione tecnica profonda, richiedendo una preparazione scrupolosa della superficie su cui l’arte avrebbe trovato residenza permanente, rispettando le linee dinamiche della Ducati Streetfighter V4 Lamborghini.

L’epicentro della complessità risiedeva nell’adattare l’estetica iperrealista di Troilo a una superficie tridimensionale e sinuosa, propria di un’icona delle due ruote di alta gamma. Tale impresa ha richiesto un’analisi minuziosa delle forme e dei materiali, garantendo che l’opera finale non solo soddisfacesse i criteri estetici prefissati, ma fosse anche realizzabile dal punto di vista tecnico, mantenendo intatti gli attributi aerodinamici e funzionali della motocicletta.

In questo ambito, la collaborazione del team di Imperiale Painting ha rivestito un ruolo di fondamentale importanza, affiancando Ducati e l’artista nell’analisi della fattibilità del progetto e nel trovare soluzioni ingegnose per ogni ostacolo incontrato lungo il percorso creativo.

Inoltre, il valore e la portata di questo progetto si estendono oltre l’esemplare unico “Centauro”, in una serie di soli 63 elementi, denominata Speciale Clienti, perché destinata esclusivamente a clienti Lamborghini, che hanno la possibilità di interagire con il Centro Stile Ducati per configurare il proprio Ducati Streetfighter V4 Lamborghini, con colori, carrozzeria e cerchi esattamente come quelli della propria Lamborghini, così come avvenuto per il proprietario di Lamborghini Huracán EVO “Minotauro” e Ducati Streetfighter V4 “Centauro”.

Fu il primo manifesto futurista, nel 1909, concepito da Filippo Tommaso Marinetti, a tracciare un percorso visionario per l’arte, abbracciando un’estetica meccanica, che non solo rifletteva il fervore del progresso tecnologico dell’epoca, ma anche anticipava un’evoluzione culturale e sociale senza precedenti: “Un’automobile ruggente che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Nike di Samotracia”. Per Marinetti, Boccioni, Carrà, Balla e Depero nulla c’era di più affascinante della meccanica e non renderla oggetto della propria arte sarebbe stato un anacronismo. Imperiale Painting, contribuisce oggi alla nobilitazione della meccanica e dell’ingegneria, inventando i processi che colorano i sogni.

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