Guardate un po’: il Salone di Ginevra riparte dal Qatar

Il ricchissimo paese del Golfo investe sulla rassegna svizzera. A ottobre la prima edizione a Doha. Poi l’alternanza.

Dove eravamo rimasti? A uno dei più clamorosi annullamenti di un salone nella storia dell’automotive: era il 28 febbraio 2020, giusto una settimana prima del lockdown più lungo. Da quel giorno per il Geneva International Motor Show è iniziato un calvario: prima per le rimostranze degli espositori beffati per il no-show quando tutto era pronto (leggi, avevano speso un mare di franchi) e poi per l’impossibilità di riaprire i battenti nel 2021 per la pandemia non esaurita e lo scorso anno per le difficoltà del settore. Tutto vero, ma evidentemente non si aveva il coraggio di esporre una grande verità: persino l’unica rassegna di livello che aveva tenuto botta nell’ultimo decennio, con poche defezioni tra le Case rispetto a quelle di Parigi e Francoforte, non attirava più. La scusa buona: troppo classica rispetto ai nuovi saloni ‘diffusi’, meno chiccosi, più per il popolo che per gli addetti ai lavori. La realtà: in un mercato già complicato, risparmiare milioni di euro per esporre delle novità in mezzo a tante altre rischiando di non avere l’effetto sperato. E difatti, pure in marzo, non avremo l’esposizione sulle rive del Lemano. Non stupisce che per rinascere, il GIMS abbia chiesto aiuto al ricchissimo Qatar che ospiterà dal 5 al 14 ottobre la prima edizione lontano dalla Svizzera: un accordo decennale, volto ad alternare il Salone tra la nuova e la vecchia sede. In concreto, quello del 2023 sarà in Qatar e quello del 2024 – sempre che si riesca – a Ginevra, dal 26 febbraio al 3 marzo 2024. E così sino al 2032. I due eventi saranno quindi legati dalla stessa organizzazione, ma non andranno mai a sovrapporsi nelle date e negli obiettivi. Più che un salone vero e proprio, l’evento in Qatar vuole essere soprattutto “un festival dell’eccellenza automobilistica” come ha spiegato il redivivo Sandro Mesquita – Ceo di GIMS – nella presentazione milanese. Il fulcro dell’evento sarà il Centro espositivo e congressuale di Doha (Decc) dove nei cinque padiglioni estesi per 29mila metri quadri saranno esposti i veicoli. Avrà il layout a cui ci ha abituato Palaexpò: gli stand più grandi si troveranno sui bordi dell’area mentre quelli di dimensione più piccola saranno al centro, un po’ più bassi in modo tale che le persone possano avere una piacevole vista d’insieme. “Questa soluzione è stata studiata perché nessuna marca possa nasconderne un’altra: Ginevra ha sempre tenuto una tradizione di neutralità tra le Case” prosegue Mesquita. Molti test drive saranno organizzati per i vialoni della città, ma le prove delle auto più sportive avverranno sul circuito internazionale di Losail, che solo pochi giorni prima avrà ospitato il Gran Premio di Formula 1. Inoltre, il deserto sarà teatro di test esclusivi in fuoristrada, con la suggestiva cornice del mare sullo sfondo. Infine, una serata dell’evento sarà dedicata a una parata lungo i 6 km della Corniche di fronte all’Oceano. Eccellenza tecnologica in primis, legata anche alle soluzioni per la salvaguardia dell’ambiente. “Il Qatar non vive di certo in una bolla, tanto è vero che il suo Governo ha grosse ambizioni di sviluppare la mobilità elettrica all’interno dello Stato. Una parte importante dell’esposizione sarà dedicata a questo mondo” sottolinea il Ceo di GIMS. Evidente che il salvagente gettato dal Qatar abbia un valore notevole dal punto di vista finanziario ma ci sono plus che vanno oltre. L’anno passato -Mondiale di calcio escluso – ha visto 1,4 milioni di turisti in visita nell’emirato: un numero ragguardevole spinto da servizi di ospitalità di prim’ordine, un facile accesso (il Qatar è visa-free per più di 90 Stati) e il primato nella sicurezza della persona, dato che questa è la regione con il più basso indice di criminalità sul pianeta. La posizione stessa contribuisce alla scelta della meta, considerando che l’80% della popolazione mondiale si trova in un raggio di sei ore di volo. Infine, la regione rappresenta il mercato delle auto di lusso in più veloce crescita; e questo di certo non guasta. . L’organizzazione si attende tra 30 e 50 costruttori. Sono previsti oltre 200 mila visitatori. In ogni caso, un tentativo di rinascita che va seguito con estrema attenzione. Nessuno è fissato con le esposizioni, ma se in altri settori sono tornate a come erano nel 2019 e nell’automotive no, il problema esiste.

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