La strategia Porsche Più giovani e più donne

L’obiettivo è di allargare il mercato. Il ruolo delle vetture elettricheI numeri crescono, ma intanto cambia anche la Corporate Identity Innocenti: “La Taycan è un successo, per apprezzarla bisogna provarla”.

Il 2023 di Porsche non è stato un anno come tutti gli altri. C’erano da festeggiare i 75 anni della Casa, sì certo, ma senza fermarsi troppo a celebrare il passato. Perché Porsche vuole sempre guardare al futuro, cercando di esaudire i sogni dei suoi clienti nel miglior modo possibile e non solo offrendo modelli sempre più innovativi e performanti. Il mondo Porsche è in continua evoluzione un po’ come il suo modello più iconico, la 911 che ogni volta riesce a sorprendere pur restando fedele al suo passato. L’ultimo capitolo del mondo Porsche è sicuramente l’elettrificazione che dal 2019, anno primo di Tycan, sta raccontando una storia di successo con 27.885 auto vendute nei primi nove mesi di quest’anno. “Io sono un tycanista convinto e non tornerei indietro”, assicura Pietro Innocenti, amministratore delegato di Porsche Italia, un uomo che con la sua Porsche quest’anno è andato anche in campeggio sperimentando uno degli optional offerti dalla Casa, la tenda sul tetto. Anche se i numeri 2023 si avviano verso nuovi record con 242.722 auto consegnate nei primi 9 mesi dell’anno per un bel +10% nel confronto con l’anno passato, Porsche sa che i clienti vanno coccolati. In quest’ottica è nato il nuovo concept dei concessionari Porsche che puntano a diventare un luogo di ritrovo centrale per la comunità dei fedelissimi della Casa. Lo slogan Destination Porsche racconta tanto. E, dopo il debutto di Palm Springs, lo si può toccare con mano anche in Italia al Centro Porsche Milano Nord, il primo dei tre Centri Porsche facenti parte di Porsche Retail Italia ad adottare la nuova Corporate Identity. “Per i nostri clienti la loro auto è come un bambino e quando la portano dal concessionario è come se portassero un figlio in ospedale. Vogliono esser sicuri che riceva il miglior trattamento e fanno di tutto per vedere anche quello che c’è dietro”, racconta Innocenti. È anche per questo che la trasparenza è il motivo dominante entrando al Centro Porsche Milano Nord. Tutto è trasparente e c’è anche un’ampia vetrata che dà sull’officina. Porsche vuole aprirsi ancora di più all’esterno e andare a cercare nuovi clienti. “L’obiettivo è di attirare più clienti giovani e più donne e anche per questo nei nuovi centri ospiteremo molti eventi che possono richiamare i nostri clienti. Si viene qui per le auto, naturalmente, ma anche per stare assieme con gente che ha la stessa passione. Nel nostro Experience Center in Franciacorta abbiamo un corso per donne che abbina la guida di auto elettriche ad un corso di difesa personale ad esempio”. “Uno dei nostri obiettivi – ha ribadito Marco Schubert, vice president region Europe di Porsche, intervenuto all’inaugurazione milanese – è quello di allargare il mercato anche nella direzione di un pubblico giovane e delle donne. Con i nuovi modelli in arrivo penso che andremo in questa direzione. In particolare, il prossimo arrivo della versione elettrica di Macan segnerà un momento molto importante”. In Italia l’età media del cliente Porsche è 55/56 anni, ma ovviamente è un dato che varia a seconda dei mercati. In Europa l’età media è di 58 anni (dieci anni in meno per le elettriche). Non sono auto per giovani. Non ancora, almeno anche se in una certa parte del mondo c’è stato un sensibile aumento di ricchezza nelle giovani generazioni e gli stessi modelli Porsche, nonostante il Dna prettamente sportivo, oggi strizzano l’occhio anche alle famiglie con Cayenne, Macan (nel 2022, ha rappresentato il 46% delle vendite totali), Panamera. “Per molti dei nostri clienti acquistare una Porsche significa realizzare un sogno”. Un sogno che oggi è anche elettrico con tutte le difficoltà italiane del caso: “In un mercato interno dove l’elettrico rappresenta il 3,6%, Porsche comunque arriva al 5,4% con la Taycan che ci ha anche consentito di attirare clienti da altri brand. Con l’arrivo di Macan elettrica ci prepariamo a una nuova sfida e contiamo di attirare anche quei clienti che oggi non guidano una Porsche. Macan può essere il nostro grame-changer per accelerare l’elettrificazione”. L’appuntamento è tra il primo e il secondo quarto del 2024. “Devo dire che oggi la barriera più grande tra i clienti e l’auto elettrica è psicologica. In tre anni le infrastrutture sono migliorate, soprattutto in autostrada. Io ho una media di 30 mila chilometri all’anno e onestamente non tornerei indietro anche se mi piace il suono dei motori, soprattutto dei nostri sei cilindri. Credo che sia importate far provare alla gente le auto elettriche, ma farlo per una-due settimane per poter avere l’esperienza completa, ricariche comprese”. Per preparare l’arrivo di Macan Bev, Porsche ha effettuato un sondaggio da cui si evince come il possessore di 911 ami guidare la sua auto nel weekend o in occasioni speciali, ma lo stesso cliente durante la settimana preferisca qualcosa di più sostenibile, magari cominciando da un’ibrida per poi passare a un’elettrica. Gli amanti della 911 comunque possono stare tranquilli: anche la prossima generazione avrà un motore termico. Il grande cambiamento del cliente Porsche è la preparazione. Oggi chi arriva in un concessionario è già preparatissimo. Ha studiato l’auto che sogna. Sa che optional chiedere. Sa che colore scegliere. Molti arrivano già con il Porsche Code ricavato dal configuratore online. In Italia il canale di vendita online ha abbattuto di 7 anni l’età media rispetto al cliente che acquista abitualmente in concessionaria. Le vendite generate online nel nostro Paese sono cresciute del 33% nei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022. “Sempre più clienti comprano una Porsche online. Un processo d’acquisto che comincia sul sito arrivando al preordine e poi va ovviamente perfezionato da un concessionario. La maggior parte di questi clienti sono clienti nuovi che entrano per la prima volta nel mondo Porsche. L’online ci permette di raggiungere un target più grande. Prima erano ordinabili solo auto in concessionaria, da un paio di mesi un cliente se la può configurare”, racconta Innocenti che sottolinea anche un interesse crescente “per le auto classiche. Molti clienti individuano nelle auto d’epoca la porta d’ingresso al mondo Porsche poi, frequentandolo, scoprono i nostri prodotti elettrici. Ma molti giovani si interessano alle classiche oggi”. Va bene l’online, ma il contatto fisico, il rapporto umano, restano centrali: “Le concessionarie rimarranno il nostro focus nella vendita – ha aggiunto Schubert – anche perché il cliente continua ad avere l’esigenza di un contatto fisico con la rete di vendita e crediamo che sarà così anche in futuro. Però continueremo ad avere diversi punti di contatto con i clienti tra l’online, i più semplici Studio (a Milano a City Life), la presenza ad eventi particolari, i pop-up che sono punti vendita temporanei e i concessionari come questo”. Ma oggi i sogni si possono anche noleggiare e non solo acquistare: con Porsche Drive esiste infatti una soluzione di noleggio che permette di guidare una Porsche fino a 48 mesi, ma anche solo per un weekend, attraverso la rete di concessionari ufficiale. Nonostante la domanda crescente Porsche non aumenterà all’infinito la produzione. Cercherà sempre di bilanciare domanda e offerta. Il modello che si fa più attendere in Italia è la 911 che può aspettare anche più di 9 mesi, quasi come un bambino, per una Panamera ci vogliono 4/5 mesi. Da casa Porsche non hanno notato una fuga dall’auto da parte dei giovani: “Non penso che le nuove generazioni abbiamo perso interesse nei confronti delle auto – ha detto Schubert – quanto piuttosto si stiano orientando verso un tipo di mobilità differente da quella che abbiamo conosciuto tutti fino ad oggi”.

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