L’automobile ormai non ha più confini ha invaso la design week di Milano

Milano ritrova il suo appuntamento di primavera, quello con la maiuscola. Salone del Mobile e Fuorisalone sono tornati, e per un’intera settimana il tran-tran meneghino ha lasciato posto alla variante più creativa di sé, conquistando ancora una volta il favore del grande pubblico internazionale. La Milano Design Week 2023 (17-23 aprile) è un evento diffuso che ormai coinvolge molti indirizzi, distretti, angoli noti o meno noti, celebrati nei numerosi appuntamenti del Fuorisalone. Installazioni dai contenuti culturali interdisciplinari ed eventi che promettono di scrutare presente e futuro del design, con la leggerezza di uno Spritz e la gioia del caleidoscopio di colori degli spazi d’elezione scelti dagli “addetti ai lavori”. Alla grande festa del design, un ruolo sempre più attivo lo gioca l’automobile. E non perché la già provata mobilità milanese di questi giorni va letteralmente in tilt (vero Sindaco?), piuttosto per l’interesse che ormai l’intera galassia automotive tributa anno dopo anno all’appuntamento, trasformando letteralmente i confini Fuorisalone nelle vie dell’auto-mobile. Quest’anno il carnet è stato particolarmente ricco. Per la prima volta il Gruppo Koelliker ha contaminato il Certosa District, dove storicamente ha sede, in qualità di mobilty partner, mettendo a disposizione una piccola flotta di vetture elettriche Maxus Mifa9 e Aiways U5 al fine di garantire il collegamento gratuito con l’Isola Design Festival. Nel quartiere però gli occhi erano puntati sull’elettrica Microlino, la “bubble-car” italiana ispirata alla mitica Isetta, di cui Koelliker è distributore esclusivo. Larusmiani invece, storica insegna del Quadrilatero, ha messo in vetrina la concept car Alfa Romeo Carabo disegnata da Marcello Gandini, quasi a ribadire la funzionale bellezza delle forme di ieri, senza troppi fronzoli, ma con quella immensa virtù di saper soggiogare il tempo. Audi co-produttrice della mostra d’interni Design Re-evolution, ha allestito la sua House of Progress nella recente Piazza del Quadrilatero, ovvero la shopping area realizzata nella corte del nuovissimo hotel Portrait, e in via Montenapoleone ha esposto l’elettrica Audi SQ8 e-tron. Il colosso tedesco gioca sempre un ruolo da protagonista alla design week, fra talk, incontri, innovazioni e lampi di futuro come la concept Skysphere, mostrata in Italia per la prima volta e ospitata nell’installazione The Domino Act, costituita da 22 monoliti capaci di interagire con luci e ambiente in rappresentanza del concetto di economia circolare, realizzata dal designer Gabriele Chiave con il collettivo Controvento. Il viaggio creativo di BMW Design ha fatto tappa nella nuova House of BMW in via Montenapoleone 12 con l’installazione a Creative’s Journey: il portale d’ingresso ricorda un autolavaggio, simboleggia l’inizio del processo creativo e accompagna al cortile dove c’è il pezzo forte: la scultura che riprende il design della 3.0 CSL del 1973, trasformata in scultura moderna. Per dare uno sguardo al design con un occhio sostenibile, apprezzando materiali eco come la pelle vegana e i polimeri riciclati, ci si sposta al Cupra Garage di Corso Como 1, dove il marchio spagnolo ha sciorinato interessanti installazioni. Sostenibilità anche per il panno Lancia, il mitico tessuto la cui reinterpretazione moderna è un velluto realizzato al 100% con fibre naturali, che oggi arreda la showcar Emozione Pu+Ra, inaugurando al contempo il concetto Sustynability e segnando l’avvio della collaborazione con l’arredatore Cassina. Sempre sotto il cappello Stellantis, Peugeot ha presentato la hypercar 9X8 con l’inedita livrea da art car (ricordate le BMW di Poulain?), ideata da J. Demsky, un celebre visual artist spagnolo dalla firma grafica ispirata agli anni Novanta. Maserati ha portato in città il “pilota” David Beckham, milanese d’adozione e ambasciatore del marchio, insieme a tre one-off omaggio per la nuova GranTurismo: la più interessante si chiama Ouroboros e l’ha disegnata l’artista Hiroshi Fujiwara, racchiudendo il design di alcune auto del passato del Tridente. Citroën ha scelto gli spazi “educati” e bellissimi di Rossana Orlandi, signora della milano-bene che, con la figlia Nicoletta Brugnoni, ha ospitato nella galleria di via Mattia Bandello 14 l’avveniristica Oli [“all-ë”]: concept manifesto di un’elettrificazione che intenda ridurre gli eccessi, tagliando i costi e favorendo veicoli intelligenti, meno complessi, veramente accessibili, originali e divertenti. Il marchio Lexus ha portato a Milano, allo spazio Superstudio Più di via Tortona 27, un’installazione dell’artista e architetto newyorkese Suchi Reddy. Shaped by Air, opera realizzata con materiali riciclati e di recupero che trae ispirazione dal concept Lexus Electrified Sport. Dietro l’angolo, in via Forcella 7, Toyota Boshoku, la divisione della Casa degli Ellissi dedicata alla progettazione di soluzioni per interni automotive da tempo impegnata nello sviluppo nella fabbricazione di componenti per l’abitacolo, con la mostra Echo Teca ha messo in scena alcuni prototipi sostenibili costruiti proprio con l’inedito materiale sostenibile Kenaf. A due passi, in via Tortona 31, c’era anche la nuova Smart #1, “parcheggiata” nel concept living di Archiproducts Milano, mentre la Lamborghini ha scelto l’evento milanese per presentare tre “semplici” serie limitate della Huracán, per celebrare i 60 anni del marchio: si tratta delle 60th Anniversary Edition STO, Tecnica ed EVO Spyder, che saranno prodotte in 60 esemplari ciascuna. Riflettori Fuorisalone anche per le coreane Hyundai e Kia. La prima, addirittura main sponsor della rassegna, ha installato in via Solferino un’opera interattiva con oggetto Ioniq 6; l’altra, ha declinato al Museo della Permanente un percorso espositivo per esaltare il potere dei contrasti, della discontinuità e delle contrapposizioni per creare forme volte a ispirare pensieri e relazioni, dedicato alla sua filosofia di design Opposites United.

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